Governo: tutte le incognite del Fico - day - QdS

Governo: tutte le incognite del Fico – day

redazione

Governo: tutte le incognite del Fico – day

lunedì 23 Aprile 2018

Mattarella dovrebbe dare l'incarico al presidente della Camera, capo della componente grillina opposta a Luigi Di Maio. Così, mentre le divergenze tra Lega e M5s in tema fiscale si allargano e Salvini chiede "più tempo", tra gli "ortodossi" del M5s si spera in un sorpasso a sorpresa - e a sinistra - di Fico su Di Maio. Sullo sfondo la Finlandia che dopo averlo attuato boccia il reddito di cittadinanza, e il netto vantaggio del centrodestra nelle regionali del Molise
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Ci siamo: dopo quasi cinquanta giorni dalle elezioni, oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a vedere, dopo il primo incontro ufficiale del 24 marzo scorso, Roberto Fico.
 
E dovrebbe dare un incarico esplorativo largo per la formazione del nuovo Governo al presidente della Camera.
 
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Ma sono tante le incognite del Fico-day proprio per le caratteristiche del capo degli "ortodossi" – e custode dei valori del M5s – che guida l’altra corrente grillina rispetto a quella di cui è leader il "pragmatico" Luigi Di Maio.
 
In tanti ricordano che, quando Di Maio venne nominato capo politico del M5S, Fico si rifiutò di salire sul palco.
 
E anche che Di Maio, come presidente della Camera, non aveva proposto Fico bensì Riccardo Fraccaro.
 
Delle due correnti pentastellate, alla Camera quella dei "pragmatici" ha una leggera prevalenza, mentre al Senato sono in parità con gli "ortodossi".
 
Tra i grillini c’è dunque chi, in queste ore, spera in un sorpasso a sorpresa – e a sinistra – di Roberto Fico, visto di buon’occhio dal Pd.
 
Salvini intanto chiede tempo: "Datemi ancora qualche giorno. Preferisco attendere ancora un po’ piuttosto che sbagliare e dover chiedere scusa per anni". E sul M5s afferma: "Ritengo di ci possa lavorare bene, ma con patti chiari".
 
Ma ci sono posizioni che appaiono inconciliabili: Salvini continua a insistere sulla flat tax "per far ripartire l’economia", ma i pentastellati rispondono che questo farebbe dimenticare i più poveri.
 
Intanto il reddito di cittadinanza, principale promessa grillina nelle passate elezioni, è stato bocciato proprio dal Paese dell’Unione europea che lo aveva introdotto l’anno scorso come progetto pilota, la Finlandia.
 
Il governo di Helsinki ha deciso di non proseguire con l’esperimento che aveva attirato l’attenzione e l’interesse dell´Europa e del mondo e aveva coinvolto duemila disoccupati che ricevevano 560 euro al mese, senza doversi impegnare a cercare un lavoro o ad accettare impieghi offerti dall´ufficio di collocamento.
 
a chi, poi, voleva trarre auspici sul governo dalle elezioni regionali del Molise, dove ha votato soltanto il 52% degli aventi diritto, va detto che la coalizione di centrodestra guidata da Donato Toma è in testa con 45% dei voti.
 
Dieci punti sotto il Movimento 5 stelle rappresentato da Andrea Greco, e a meno del 20% il centrosinistra di Carlo Veneziale.

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