Sicilia, reati contro la Pa: +7,8% - QdS

Sicilia, reati contro la Pa: +7,8%

Serena Giovanna Grasso

Sicilia, reati contro la Pa: +7,8%

sabato 28 Aprile 2018

Corti d’Appello, i dati si riferiscono al periodo luglio 2016-giugno 2017: 9.618 gli illeciti registrati. Frasca: “Mafia predilige contatti illeciti con la Cosa pubblica e con la Politica” 

PALERMO – Ammontano a 9.618 i delitti contro la pubblica amministrazione rilevati nei quattro distretti siciliani tra il primo luglio 2016 e il 30 giugno 2017. Questo è quanto emerge dalle relazioni delle quattro Corti d’appello dell’Isola.
Il numero più consistente si osserva nel distretto di Palermo, che concentra circa un terzo del totale (3.404). Proprio a Palermo “molteplici elementi confermano la naturale vocazione di cosa nostra a cercare contatti illeciti con la pubblica amministrazione e con il mondo della politica.
 
Non risultano casi di candidati ‘proposti o imposti’ direttamente dall’associazione neanche in sede locale, bensì ipotesi di corruzione elettorale aggravata e di scambio politico mafioso”, come scrive Matteo Frasca, il presidente della Corte d’Appello.
Il trend appare in particolare ascesa: con riferimento all’ultimo triennio (2014-2016) l’andamento di crescita è pari a +23% con una variazione in aumento del 4% tra questo intervallo (2016-2017) e il precedente (2015-2016). In particolare, sono 362 i reati di peculato, corruzione e concussione.
 
Sfiora quota tremila il numero di reati osservati presso il distretto etneo (2.997 per la precisione). Di questi, 113 sono stati reati di peculato, 59 di malversazione ai danni dello Stato ed indebita percezione di contributi, 45 di corruzione (in aumento del 36% rispetto alle 33 del precedente anno) e 17 di concussione.
 
Come si legge all’interno della relazione, il numero di reati osservati a Catania appare sostanzialmente stabile.
Ammonta invece a quota 2.299 il numero di reati osservati presso il distretto peloritano. Di questi, sono ben 86 i reati di peculato, 43 di malversazione ai danni dello Stato ed indebita percezione di contributi, 18 di corruzione ed infine 11 di concussione.
 
Infine, sono 584 i delitti rilevati presso il distretto nisseno. Come scrive all’interno della relazione Maria Grazia Vagliasindi, presidente della Corte, “l’aumento dei delitti contro la pubblica amministrazione, soprattutto di quelli di corruzione, è indice dell’allarmante consolidamento di un sistema nel quale il mercanteggiamento dei pubblici poteri e la pratica della tangente tende a divenire costante con una centralità anche del ruolo del privato corruttore che mira ad assicurarsi vantaggi illeciti approfittando dei meccanismi criminosi divenendo anch’egli protagonista del sistema. La sfida che si chiede alla giurisdizione richiede massima professionalità e sinergia con le forze dell’ordine anch’esse chiamate ad un affinamento delle tecniche investigative sempre più sofisticate.
Proprio in tema di risultati delle intercettazioni una delle difficoltà in cui si imbattono le forze di polizia è spesso l’utilizzo da parte dell’indagato di un’utenza diversa da quella per cui era stata autorizzata l’attività captativa”.
 

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