La Sicilia corteggia Topolino & Co. - QdS

La Sicilia corteggia Topolino & Co.

Carmelo Lazzaro Danzuso

La Sicilia corteggia Topolino & Co.

martedì 01 Maggio 2018

Un grande Parco a tema per dare una scossa al comparto turistico, attirare investimenti e creare occupazione. A giorni l’annunciato incontro tra Regione e rappresentanti della Disney 

PALERMO – “If yuo dream it, you can do it (Se puoi sognarlo, puoi farlo)”, diceva spesso Walt Disney. E sono in tanti che in Sicilia, ormai da decenni, sperano di veder realizzato un Parco a tema di grandi dimensioni, capace di attrarre turisti e creare sviluppo e occupazione in una terra che ne ha disperatamente bisogno.
 
Nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha annunciato a sorpresa di aver ripreso i contatti con la Walt Disney Company per sondare la disponibilità del colosso americano a investire in Sicilia. Questo incontro Sicilia-Topolino è fissato a giorni (fonti non confermate ci hanno riferito che dovrebbe tenersi il prossimo 9 maggio) per riallacciare un dialogo interrotto bruscamente dal fallimentare vertice datato marzo 2013, quando alla guida della Regione c’era Rosario Crocetta.
 
Per un breve riassunto delle puntate precedenti, è sufficiente ricordare come l’allora consulente gratuito per il coordinamento delle Attività di internazionalizzazione del Comune di Palermo, Massimo Cataldo, riuscì a organizzare questo vertice tra Jay Visconti, vice president Disney Media + e Regione siciliana. Un appuntamento che non sortì i risultati sperati e lasciò cadere la questione Parco tematico nel dimenticatoio.
 
L’assessore Armao, adesso, ha deciso di riprovarci, nel tentativo di “vendere il pacchetto Sicilia” al colosso dell’intrattenimento. La strategia è chiara: puntare il più in alto possibile, all’azienda che attira il maggior numero di visitatori all’interno delle sue strutture per famiglie, ma bisognerà vedere se i vertici Disney saranno effettivamente interessati a bissare l’investimento europeo già fatto a cavallo degli anni Ottanta e Novanta a Parigi (per Disneyland Paris, tra l’altro, è stato annunciato proprio nei mesi scorsi un nuovo piano di investimento pluriennale da 2 miliardi di euro) e se i rappresentanti del Governo Musumeci riusciranno a mettere sul piatto argomentazioni tali da saper “ingolosire” i rappresentanti della multinazionale (verrà quasi certamente proposta l’opzione Termini Imerese, insieme alle agevolazioni previste per la riqualificazione del sito industriale).

Insomma, tutto è ancora in fase embrionale (e anche per questo l’assessore Armao, da noi contattato telefonicamente, ha preferito non dire nulla prima dell’incontro, trincerandosi dietro secchi “no comment”) ma nel malaugurato caso di uno scarso interesse della multinazionale Usa per la nostra Isola, sarebbe un grave errore fermarsi di fronte al primo “No”.
 
Così come evidenziato dal report 2017 realizzato da Aecom per Tea (Themed entertainment association, che si occupa specificamente di Parchi a tema), a livello mondiale la Walt Disney attractions accoglie nelle proprie strutture il maggior numero di visitatori, arrivati a quota 140.403.000 nel 2016, con una crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Seguono Merlin entertainment group (quello di Gardaland e Legoland, tanto per intenderci) con 61.200.000 persone (+1,2% rispetto al 2015) e Universal parks and resorts con 47.356.000 turisti (cresciuti del 5,5% rispetto ai dodici mesi precedenti). Numeri che dimostrano come a livello mondiale il settore sia più vivo che mai (le presenze medie nelle più importanti strutture di intrattenimento mondiali hanno fatto registrare un +4,3% tra il 2015 e il 2016) e che la Sicilia non può continuare a starne fuori.
 
La speranza è dunque che Disney possa dimostrarsi propensa a investire in Sicilia, ma qualora così non fosse sarebbe fondamentale cercare nuovi interlocutori interessati a realizzare un grande Parco tematico sul nostro territorio. Opportunità, a livello mondiale, ce ne sono parecchie, e sono tante le peculiarità della Sicilia che potrebbero convincere le multinazionali del settore a scommettere su di essa. Bisogna però essere bravi nel saper trasformare un grande sogno in una promettente realtà.
 


Dagli Stati Uniti all’Oriente, passando per l’Europa il boom dell’intrattenimento dedicato alle famiglie
 
PALERMO – La capitale mondiale dei Parchi a tema è sempre Orlando, in Florida, dove il Walt Disney World Resort (con sei strutture presenti al suo interno, tra cui due acquatiche) fa registrare ogni anno un numero di presenze che si aggira intorno ai 50 milioni di persone. Sempre a Orlando, poi, ci sono gli altri colossi quali Universal Orlando Resort e SeaWorld Orlando, che dimostrano come quell’area degli States sia riuscita a fare dell’industria legata all’intrattenimento per famiglie la colonna portante dell’economia locale.
Ma se negli Stati Uniti i Parchi a tema rappresentano da sempre un elemento importante della cultura popolare, altrettanto non si può dire dell’Oriente, dove solo negli ultimi anni questo comparto ha visto una crescita esponenziale degli investimenti. L’ultimo esempio, sempre targato Disney, è quello di Shangai Disneyland, Resort che l’azienda di Topolino ha inaugurato nel giugno del 2016 e che nel suo primo anno di vita ha già accolto 11 milioni di visitatori. Per questa sua avventura cinese la multinazionale statunitense ha investito 5,5 miliardi di dollari e l’intenzione per il prossimo futuro è quella di continuare a crescere, espandendo l’area con ulteriori aree tematiche e nuove attrazioni.
 
Esattamente ciò che accadrà a Disneyland Paris, dove per i Walt Disney Studios (il secondo Parco presente all’interno del Resort francese) è in programma un piano di espansione da 2 miliardi di euro, annunciato alla fine dello scorso febbraio dall’amministratore delegato di Walt Disney Company, Robert A. Iger nel corso di un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. Una trasformazione radicale, con tre nuove aree a tema Frozen, Marvel e Star Wars, oltre a numerose nuove attrazioni ed esperienze di intrattenimento dal vivo. Per la multinazionale, si tratta di uno dei progetti europei di sviluppo più ambiziosi dal 1992, data dell’apertura del Parco francese.
 
Una scelta che dimostra come anche nel vecchio continente questo settore rappresenti una grandissima opportunità di sviluppo. E per comprendere meglio quanto affermato, al di la del peso specifico rappresentato dal brand Disney, è sufficiente snocciolare i numeri che nel corso degli ultimi anni ha fatto registrare il complesso di Europa Park a Rust, in Germania. Anno dopo anno, attrazione dopo attrazione, il Parco a tema tedesco è riuscito ad attirare sempre più visitatori, raggiungendo nel 2016 (dati Tea-Aecom) i 5.600.000 visitatori.
 
Il settore, insomma, parlano i dati, è più vivo che mai e anche per la Sicilia sembra essere arrivato il momento giusto per intraprendere questo promettente percorso.
 

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