Finanziaria, luci ed ombre. Adesso avanti con le riforme - QdS

Finanziaria, luci ed ombre. Adesso avanti con le riforme

Raffaella Pessina

Finanziaria, luci ed ombre. Adesso avanti con le riforme

giovedì 03 Maggio 2018

D’Agostino (Sf): “Da Musumeci ci aspettiamo un cambio di passo”. Ars: prossimo ostacolo il collegato, trasformato in mini-finanziaria 

PALERMO – Dopo la fatica per approvare i documenti finanziari entro il 30 aprile, il Parlamento ha chiuso i battenti e i deputati si sono potuti godere la festa dei lavoratori del primo maggio. Il presidente dell’Ars non ha ancora fissato una data per la prossima seduta d’Aula e i deputati riceveranno al proprio indirizzo la relativa convocazione. In quest’ultima settimana l’Ars ha approvato il bilancio di previsione della Regione per il 2018, quello triennale (’18-’20) per il mantenimento di Palazzo dei Normanni, il cosiddetto bilancio interno e la finanziaria, oltre ad alcune modifiche del regolamento interno, aumentando il Consiglio di presidenza di due segretari, e istituendo una commissione per combattere il fenomeno del randagismo.
 
Dalla finanziaria però sono state stralciate diverse norme per velocizzarne la approvazione, visti i tempi stretti per la scadenza dell’esercizio provvisorio fissata al 30 aprile. La raccolta di queste norme stralciate è stata denominata “collegato” alla finanziaria, che in pratica altro non è che un’altra finanziaria, seppur in formato ridotto, e che oggi si trova in commissione legislativa Bilancio dell’Ars. Come è accaduto per la Finanziaria, anche questo documento potrebbe gonfiarsi a dismisura. Come si ricorderà il ddl sulla finanziaria era stato partorito e approvato dalla giunta di Governo in 35 articoli. Giunto in commissione Bilancio Ars è diventata di 120 articoli e l’ufficio di presidenza è riuscito a portarla in Aula con 30 articoli in meno. Dentro il collegato si trova tra le altre, la norma per l’accorpamento di Crias e Ircac e Irfis. Sarà difficile comunque riuscire ad approvare norme che prevedono spesa con i documenti finanziari approvati, a meno che le partite non vengano coperte per cassa dalla Regione, un lavoro che dovrebbe imporre ai tecnici del dipartimento Economia un monitoraggio al centesimo dei residui degli altri dipartimenti. è probabile che alcune norme vengano ulteriormente rinviate ad altra data, formando appositi disegni di legge.
 
Ma esiste anche la possibilità, non remota, che la presidenza del Consiglio dei ministri possa impugnare alcuni articoli della finanziaria, permettendo al governo Musumeci di tornare in possesso di alcune somme da poter impegnare diversamente, per le norme del collegato. Altrimenti il collegato potrebbe essere approvato in variazione di spesa. Sull’attività legislativa futura comunque pesa la situazione politica che si presenta a Palazzo dei Normanni con una maggioranza debole, in cerca di voti per approvare i propri documenti, sottoposta al rischio di essere battuta in Aula, come ha dimostrato la approvazione proprio di questa ultima finanziaria, dove il governo è finito sotto più volte. Il Partito Democratico ha tenuto a sottolineare di aver avuto il proprio peso a Sala D’Ercole, facendo approvare “norme importanti per la lotta alla povertà, per lo sviluppo, per la cultura, per il lavoro e la legalità”, come ha spiegato Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd, all’indomani del voto. (su Bilancio e Finanziaria il Pd in Aula ha comunque espresso voto contrario).
 
Oggi sarà invece il Governo ad illustrare la manovra approvata in Parlamento, nel corso di una conferenza stampa indetta da Nello Musumeci. Sicilia Futura, all’indomani del voto ha voluto precisare di non aver votato il bilancio.
 
“Ci attendiamo un cambio di passo dal presidente Musumeci: riforme e sviluppo economico devono essere le priorità e il terreno di vero confronto tra centrodestra ed opposizione. In Parlamento agiremo, come già dimostrato, con responsabilità e spirito di collaborazione se saremo coinvolti – ha detto Nicola D’Agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana – Abbiamo consentito al Governo – spiega – agibilità in Aula, ma non potevamo che esprimere un giudizio negativo sui documenti contabili e su molte idee proposte (il nostro voto finale sul bilancio è stato infatti contrario)”.

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