Corsi di formazione "Iefp": ora la Regione apre a nuovi enti - QdS

Corsi di formazione “Iefp”: ora la Regione apre a nuovi enti

Michele Giuliano

Corsi di formazione “Iefp”: ora la Regione apre a nuovi enti

martedì 15 Maggio 2018

Delibera di giunta in cui si stabilisce che per questa tipologia di attività possono essere fatti inserimenti. Unico obbligo quello di essere accreditati: azioni condivise con istituti professionali 

PALERMO – Novità per i corsi di istruzione e formazione professionale. Con una delibera di giunta di questi giorni sono state apportate delle modifiche ed integrazioni alle linee guida per la realizzazione dei percorsi di IeFp (istruzione e formazione), con le quali sono stati fissati gli standard regionali. In particolare, è stato deciso di modificare il punto 2.2, in riferimento agli enti di formazione professionale, che non hanno realizzato e completato la sperimentazione dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, in possesso dei requisiti per l’accreditamento, che potranno realizzare e concludere i percorsi formativi che permettano di conseguire una qualifica o un diploma di tecnico co-progettato, con un istituto professionale di Stato.
 
Sarà possibile, con appositi provvedimenti, grazie al Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale, che definisce le procedure e le modalità di attuazione dei percorsi co-progettati. In tal modo, anche per gli enti che non potevano partecipare ai bandi relativi si riaprono le porte, basterà essere accreditati e condividere le azioni con gli istituti professionali che vogliano sviluppare i progetti relativi.
 
In tal modo, l’azione di accompagnamento degli istituti professionali consentirà agli enti di acquisire le competenze necessarie a redigere in futuro in piena autonomia le attività di formazione, e in tal modo di imparare a valutare l’efficacia e la coerenza delle metodologie adottate, con gli obiettivi di innalzamento del livello culturale e di sviluppo delle capacità, delle competenze di base (asse dei linguaggi, asse storico sociale, asse matematico, asse scientifico-tecnologico) e tecnico professionali.
 
Il sistema di istruzione e formazione professionale, così strutturato, si articola in percorsi di durata triennale e quadriennale, finalizzati al conseguimento, rispettivamente, di qualifiche (Eqf3) e diplomi (Eqf4) professionali. Si tratta di progetti importanti e innovativi, di alto valore in quanto le qualifiche e i diplomi professionali che saranno rilasciati a chi frequenterà i corsi, sebbene di competenza regionale, sono riconosciuti e spendibili a livello nazionale e comunitario, in quanto compresi in un apposito ‘Repertorio nazionale’, condiviso tra Stato e Regioni con accordo del 27 luglio 2011 (aggiornato con accordo del 19 gennaio 2012).
 
Le qualifiche e i diplomi di Iefp sono anche correlati alle “aree economiche e professionali” utilizzate, a loro volta, anche per collegare i titoli di istruzione tecnica e professionale quinquennali. Questi due sistemi di formazione sono stati pensati per contrastare l’abbandono scolastico da parte di quei ragazzi e ragazze che non vogliono continuare il loro percorso di studi con un diploma “tradizionale”, in modo da permettergli di proseguire i propri studi in un sistema parallelo e immediatamente legato all’attività lavorativa scelta. In tal modo, si vuole a favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, attraverso tre principali modalità: l’accesso a imprese formative durante il percorso curriculare, un’alternanza scuola-lavoro ‘rafforzata’, dove, cioè, la metà del percorso formativo sia in azienda, e il nuovo apprendistato, che impone almeno 500 ore di formazione in aula e 500 in azienda.


Il sistema duale è salito alla ribalta nel più recente dibattito politico italiano, nell’ottica di adottare le misure di medio-lungo periodo per ridurre i tassi di disoccupazione, aumentando le competenze attraverso una preparazione meno teorica e più pratica, che permetta un inserimento immediato nel mondo del lavoro. 

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