Arresto Montante: una talpa nella Commissione Antimafia? - QdS

Arresto Montante: una talpa nella Commissione Antimafia?

redazione

Arresto Montante: una talpa nella Commissione Antimafia?

martedì 15 Maggio 2018

L'imprenditore, intercettato, disse di conoscere il contenuto, secretato, di un'audizione di Marco Venturi. Per il Gip la frase dell'imprenditore "lascia esterrefatti". La Vancheri e la raccomandazione per Confindustria

Una talpa in commissione Antimafia avrebbe riferito all’ex presidente di Confindustria in Sicilia Antonello Montante, arrestato ieri per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, il contenuto dell’audizione, che era stata secretata, dell’imprenditore Marco Venturi, l’ex amico e poi diventato il suo più grande accusatore.
 
Lo si si evince dall’ordinanza del gip di Caltanissetta che coinvolge 22 indagati.
 
Proprio Montante, in una intercettazione ambientale mentre lascia l’abitazione dell’ex governatore Rosario Crocetta assieme a Linda Vancheri, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive e molto vicina all’imprenditore, a sostenere di sapere cosa abbia detto Venturi all’Antimafia.
 
"Tutte le mie domande ha fatto", dice Montante a Linda Vancheri, facendo intendere che poteva contare addirittura su qualcuno all’interno della commissione Antimafia.
 
Per il Gip la frase dell’imprenditore "lascia esterrefatti".
 
Montante concludeva la conversazione con l’assessore sostenendo che Venturi davanti ai commissari avesse fatto "mala figura", criticando poi la decisione del presidente Rosy Bindi di dare luogo "all’attività di verifica dell’Antimafia… invece di travagliari per la mafia… contro la mafia… no".
 
Intanto, proprio a proposito della Vancheri, dalle intercettazioni emerge che a spingerla a dimettersi da assessore alle Attività produttive del governo Crocetta, sarebbe stato Antonello Montante.
 
Quest’ultimo si attivò poi con Giorgio Squinzi per farla assumere in Confindustria (come poi avvenuto), raccomandando poi la donna di andare a ringraziare l’allora presidente di viale dell’Astronomia, anche perché era una "cosa che stiamo facendo in punta di piedi per evitare casini".
 
Da una conversazione tra Montante e Vancheri, intercettata dagli investigatori, "è possibile evincere – si legge nell’ordinanza – come fosse stato proprio il primo l’artefice delle dimissioni della seconda dalla carica di assessore, tanto da avere personalmente accennato la questione al presidente della Regione Rosario Crocetta il quale però, a dire del Montante, aveva finto di non comprendere la situazione e si era mostrato ‘preoccupato’ nell’apprendere quanto lo stesso Montante gli aveva comunicato".
 
"Sempre dal dialogo captato – prosege l’ordinanza – si evince come il Montante si fosse personalmente attivato con l’allora presidente di Confindustria nazionale Giorgio Squinzi affinché la Vancheri, una volta lasciato l’incarico di governo regionale, potesse trovare una collocazione proprio in Confindustria, facendole persino avere un bonus extra per le spese sanitarie".
 
E Montante, scrive il giudice, diceva alla Vancheri che non appena firmato il contratto con Confindustria sarebbe dovuta andare da Squinzi a ringraziarlo".
 
 
 

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