138 comuni al voto: test per Lega e M5s - QdS

138 comuni al voto: test per Lega e M5s

Raffaella Pessina

138 comuni al voto: test per Lega e M5s

sabato 09 Giugno 2018

Domani saranno chiamati alle urne oltre 1,6 milioni di siciliani. Grasso: “Scrutinio senza interruzione dopo chiusura dei seggi” 

PALERMO – La Sicilia è al voto il prossimo fine settimana. La macchina per le comunali siciliane di domani, 10 giugno, è ormai pronta. I comuni interessati sono 138 tra cui i capoluoghi Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Una sola la giornata per votare e sarà per l’appunto domani dalle 7 alle 23.
In caso di ballottaggio si andrà a votare il 24 giugno per le 19 città sopra i 15 mila abitanti.
 
Si tratta di un test importante e che potrà avere sviluppi diversificati per la politica perché le coalizioni fra le forze in campo risultano differenti in molti centri. Al voto sono chiamati 1.657.147 elettori (692.224 solo nei capoluoghi) che voteranno in 1942 sezioni per eleggere sindaci e un esercito di 1806 consiglieri comunali. Nei cinque capoluoghi i candidati a sindaco sono 31: 5 a Trapani, 7 a Siracusa, 7 a Ragusa, 7 a Messina, 5 a Catania. Le comunali siciliane arrivano dopo il voto delle regionali e dopo quello nazionale: rappresentano quindi un test per tutti i partiti, sia quelli che hanno vinto che quelli perdenti nelle passate consultazioni per misurare il polso politico delle piccole realtà siciliane. A Trapani si torna a votare dopo l’elezione choc dell’anno scorso quando al ballottaggio non fu raggiunto il quorum dei votanti necessario per eleggere l’unico rimasto in corsa dopo il ritiro dell’altro candidato sindaco (Girolamo Fazio), travolto da un’inchiesta di corruzione nel pieno della campagna elettorale. Spaccature e divisioni sia nel centrodestra che nel centro sinistra a Ragusa, dove in sette si contendono la poltrona di sindaco, lasciata da Federico Piccitto (primo sindaco M5S in Sicilia) dopo un mandato.
 
Al suo posto i pentastellati hanno candidato l’attuale presidente del consiglio comunale, Antonio Tringali, che dovrà respingere l’assalto che gli portano i candidati del centro destra: i consiglieri comunali uscenti Sonia Migliore e Maurizio Tumino che godono dell’appoggio rispettivamente di 5 e 4 liste. A destra c’e’ anche Giuseppe Cassì, appoggiato anche da FdI. Nel centrosinistra il candidato del Pd è il segretario cittadino Giuseppe Calabrese appoggiato da 5 liste. Voto anche in 12 circoscrizioni di Messina e Catania.
 
L’assessore regionale alle autonomie locali, Bernadette Grasso, ha emanato una modifica all’atto d’indirizzo sulle operazioni di scrutinio: gli scrutini delle votazioni per il sindaco e il consiglio comunale dovranno essere effettuate senza interruzione dopo la chiusura dei seggi. Ma se le operazioni – dice l’assessore – dovessero concludersi oltre le 3 di lunedì 11 giugno i presidenti di seggio dovranno sospendere le operazioni di scrutinio per l’elezione dei consigli di circoscrizione per riprenderle alle ore 9.
 
La responsabilità dei seggi rimane al presidente. Il provvedimento riguarda Catania e Messina, dove si voterà anche per le circoscrizioni domenica 10 giugno dalle 7 alle 23. Il fenomeno dell’astensionismo è ancora presente soprattutto perché attorno alle elezioni comunali c’è stato meno clamore e dopo due consultazioni è possibile che la perseveranza dei cittadini possa segnare il passo. Di certo la percentuale di chi andrà a votare determinerà se l’opinione pubblica ha ricominciato ad avere fiducia nella politica.
 
Una fiducia che era venuta meno già dalle passate elezioni regionali, quelle che hanno visto eletto Presidente della Regione Rosario Crocetta con praticamente il 15% degli aventi diritto al voto. Alle urne infatti si recò, in quella occasione, il 47% degli aventi diritto, il 30 per cento dei quali espresse il proprio voto a favore dell’ormai ex governatore. Alle regionali del 2017 la percentuale scese ulteriormente, attestandosi al 46%. Alle elezioni nazionali l’affluenza è stata maggiore: il 73%.

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