Migranti: perché Salvini guida la "guerra santa" - QdS

Migranti: perché Salvini guida la “guerra santa”

redazione

Migranti: perché Salvini guida la “guerra santa”

domenica 17 Giugno 2018

Finora, seguito a ruota dai grillini, non ha fatto che sfidare tutti a braccio di ferro: Mattarella, l'Europa e le ong colpevoli di favorire i "neri invasori". Ma la battaglia sui migranti consente ai partiti al governo di sviare l'attenzione da due promesse irrealizzabili: flat tax e reddito di cittadinanza

"Leggo la mattina i giornali, guardo i telegiornali e sono le comiche, ci attaccano tutti, ma nessuno ci fermerà, nessuno ci fa paura".
 
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, in un comizio elettorale a Seregno, nel Monzese.
 
E a mettere insieme le notizie di questi giorni risulta evidente che Salvini è il leader indiscusso di una battaglia da lui stesso ingaggiata e che sta spaccando l’Italia, quella lotta ai "neri invasori" ormai radicalizzata sui social media. E che comincia ad avere ricadute concrete, a cominciare dall’aggressione a colpi di spranga, a Catania, di un lavavetri colpevole di aver guardato una ragazza.
 
Su questa strada i grillini inseguono affannosamente il leghista – dopo Toninelli anche il palermitano Crimi -, nel tentativo, non riuscito, di superarlo a destra. Il problema è che loro perdono consenso, mentre Salvini lo rafforza a ogni nuovo braccio di ferro.
 
Si ricorderà che il primo muro contro muro scattò con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Seguirono cominciarono le dichiarazioni muscolari contro l’Europa (e le dichiarazioni di amicizia a Putin), e infine, in un crescendo esponenziale, la lotta ai migranti, alla "pacchia", alle ong fatte da "vicescafisti".
 
L’apoteosi fu raggiunta con la decisione di chiudere i porti, quella che ha costretto l’Aquarius a un viaggio di nove giorni per raggiungere, stamattina, la spagnola Siviglia.
 
Al termine di quest’operazione braccio di ferro Salvini è riuscito nel suo intento: spaccare l’Italia a metà.
 
L’Espresso in edicola oggi ben sintetizza questa situazione in una copertina in cui mette insieme Aboubakar Soumahoro, sindacalista italiano di origine ivoriana che si batte per i diritti dei braccianti e il Ministro dell’Interno che non ha speso una parola sulle inchieste sul caporalato.
 
Il titolo rimanda a un’opera di un grande siciliano, Elio Vittorini: "Uomini e no".
 
Salvini, ovviamente, ha attaccato la testata: "Alla faccia del giornalismo, ormai alla sinistra rimangono bugie e insulti. Mi fanno tenerezza" scrive su Facebook.
 

 
Il direttore dell’Espresso Marco Damilano risponde "Di bugie e insulti la Lega di Salvini è esperta da anni: i dati amplificati sull’immigrazione per creare la percezione di un’invasione che non c’è, il dileggio dell’avversario politico". E spiega che l’intenzione del settimanale è proprio quella di rimarcare la spaccatura a metà nel Paese che le forze populiste vogliono produrre.
 
Sui social i leoni da tastiera inneggiano a Salvini. Meno ai grillini che, seguendo la Lega a destra, perdono una considerevole parte dell’elettorato. E Renzi si diverte, riproponendo su Facebook un suo post di un anno fa in cui segnalava "l’avvicinamento progressivo del Movimento cinque stelle alle posizioni della Lega Nord" e affermava di essere colpito dal "silenzio degli intellettuali, delle cantanti, degli attori, dei commentatori che in questi mesi ci hanno spiegato che i Cinque stelle erano la vera sinistra".
 
Ma la radicalizzazione dello scontro serve soltanto al governo pentaleghista: soltanto alzando i toni, urlando, scaricando su un capro espiatorio – i migranti – tutti i mali del Paese si può sviare l’attenzione dei cittadini dai problemi reali – con lo spread ancora altissimo i primi a pagarne le conseguenze saranno coloro i quali hanno acceso un mutuo non indicizzato – e soprattutto dalle tante promesse fatte in campagna elettorali e che leghisti e grillini sanno perfettamente di non poter mantenere.
 
Parliamo ovviamente di reddito di cittadinanza e della tanto magnificata flat tax.
 
E mentre Coldiretti lancia un’iniziativa per aiutare i quasi tre milioni di italiani senza cibo, le promesse elettorali dei due partiti al governo restano sullo sfondo, sempre più sfumate, mentre si combatte la madre di tutte le battaglie.
 
Quella guerra contro i neri che deve diventare guerra santa.
 
Così dal suo profilo Facebook Salvini continua a parlare alla sua metà di italiani, senza contraddittorio e sbeffeggiando il mondo dell’informazione, e a due ong tedesche che hanno navi davanti alla costa della Libia intima di andare a casa loro, ché in Italia troveranno porti chiusi.
 
David Sassoli (Pd), evoca l’intervento della Corte europea per i diritti dell’uomo perché “si stanno violando le convenzioni internazionali e trattati”.

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