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Palermo – Bilancio in ordine per l’Amap ma i grattacapi non mancano

Gaspare Ingargiola

Palermo – Bilancio in ordine per l’Amap ma i grattacapi non mancano

giovedì 21 Giugno 2018

L’Assemblea dei soci ha approvato i conti relativi all’anno 2017: utile di esercizio da 1,6 mln di euro. Da risolvere la questione disallineamento, mentre si attende il rinnovo dei vertici 

PALERMO – Sembra godere di buona salute l’Amap, l’azienda che da un paio d’anni a questa parte ha allargato i propri confini subentrando ad Aps nella gestione del servizio idrico non soltanto nel capoluogo ma anche nell’area metropolitana. Qualche giorno fa l’assemblea dei soci – composta dai 35 Comuni del comprensorio, Palermo incluso, entrati nel capitale societario, per un totale di circa 1,2 milioni di abitanti – ha approvato il bilancio societario 2017, che si chiude con un utile di esercizio pari a 1,687 milioni di euro.


Per il presidente Maria Prestigiacomo “questo bilancio evidenzia la solidità industriale della società e i progressi concreti che abbiamo realizzato nel 2017. Un percorso di reale cambiamento, che coinvolge tutti noi, nella direzione di un’azienda che rappresenta un punto di riferimento per la collettività”.
 
“È nostro compito – ha aggiunto – rafforzare e mettere a disposizione del territorio il nostro importante know-how. La sfida del futuro è aperta. Sapremo coglierla come opportunità se l’affronteremo consapevoli dei notevoli margini di miglioramento ancora possibili. Questo risultato è da ascriversi alla risorsa più preziosa di cui l’Azienda dispone: il personale tutto. A esso rivolgo il mio più vivo ringraziamento per il crescente impegno con cui ha operato e continua ad operare”.
 
“Il risultato economico raggiunto dall’Amap – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – fa il paio con i risultati in termini di servizi offerti all’utenza. La conferma della bontà di una scelta strategica, quella della garanzia del servizio idrico come servizio pubblico gestito da un’azienda pubblica, che il Comune di Palermo ha condiviso e condivide con decine di altre amministrazioni del territorio. I risultati raggiunti sono inoltre un’ulteriore conferma di quanto siano state corrette sotto il profilo strategico anche le scelte industriali e sindacali degli anni scorsi, dalla tutela dei lavoratori ex Aps, agli investimenti produttivi sugli impianti, agli accordi per lo sviluppo con la Banca Europea per gli investimenti. Un percorso che speriamo di poter continuare a condividere da un lato con i comuni del territorio e dall’altro con i lavoratori dell’azienda”.
 
Andando a spulciare le tabelle e i numeri del budget 2018, pubblicate sul sito ufficiale, dalle osservazioni del collegio sindacale salta fuori una “riduzione prudenziale del valore della produzione” a causa della crisi idrica che ha colpito l’isola lo scorso inverno riducendo “ai minimi termini” le risorse negli invasi. È previsto un aumento dei costi per i servizi “a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica”. Secondo quanto scrive il revisore legale, il budget 2018 prevede un volume di ricavi pari a 103 milioni di euro, stimati applicando la tariffa sui volumi d’acqua che si pensa verrà consumata (43 milioni di metri cubi solo a Palermo). Il valore della produzione è pari a 111 milioni, il costo della produzione a 47 e ci sono ammortamenti e svalutazioni per 8,2 milioni. A luglio la bolletta dell’acqua frutterà 2,75 milioni, la rata di novembre 1,8 milioni mentre, secondo le note di commento al budget, al 30 settembre 2017 il credito nei confronti del Comune sarebbe di 12 milioni.


Non mancano i grattacapi. Anche l’azienda di via Volturno, per esempio, è coinvolta nella partita dei disallineamenti che tante polemiche sta suscitando anche in seno alla maggioranza in Consiglio comunale. Secondo la relazione dei revisori contabili al Bilancio consolidato 2016 recentemente approvato, la differenza tra crediti e debiti contestati dal Comune è di 3,2 milioni. Inoltre, al pari delle altre partecipate, l’Amap attende il rinnovo dei vertici societari.
 
“Dopo l’approvazione del bilancio consolidato – ha sottolineato di recente il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana – appare chiaro un dato: il Comune deve adesso impegnarsi per il rilancio delle partecipate, partendo dalla revisione dei contratti di servizio, altrimenti se non avverrà l’adeguamento atteso da tempo, rispetto ai costi sostenuti per i servizi, si rischia il tracollo”.
 
Per l’acquedotto comunale, secondo la Femca Cisl e il suo segretario provinciale Giovanni Musso, occorre “avviare una nuova organizzazione del lavoro, nominare un Cda e un nuovo direttore. Solo così si potrà rilanciare la sua attività riconoscendo anche le giuste mansioni al personale, che attende da troppo tempo”.

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