Un marchio riconoscibile per vendere al resto del mondo le meraviglie siciliane - QdS

Un marchio riconoscibile per vendere al resto del mondo le meraviglie siciliane

Michele Giuliano

Un marchio riconoscibile per vendere al resto del mondo le meraviglie siciliane

venerdì 22 Giugno 2018

L’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo, ha programmato una serie d’incontri con gli operatori del settore. Promozione, collegamenti migliori e attenzione al patrimonio rappresentato dalle isole minori 

Si ringraziano:
– Scionti
– La Spina auto
– Comune di Palma di Montechiaro
– Hotel Al Gabbiano
– Farruggio gioielleria
 

 
PALERMO – Creare un marchio riconoscibile, che identifichi il nostro territorio e le sue bellezze, che lo “venda” al resto del mondo come luogo di meraviglia e cultura, che attiri i turisti e gli mostri quali siano le potenzialità siciliane in tutti i loro aspetti. Dopo pochi giorni dall’appello lanciato dagli operatori turistici delle isole minori al governo regionale, l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo ha preannunciato una serie di incontri, di cui uno specificatamente dedicato alle isole, tesi a chiarire ed illustrare le politiche turistiche regionali.
 
“Apprezziamo la disponibilità, la volontà e la prontezza dell’assessore, il quale ci ha già anticipato in sintesi una serie di importanti iniziative del suo assessorato – spiega Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori della Sicilia – Gli riconosciamo, sin dalla nomina, di essersi speso per cercare di far percepire la presenza e l’interesse della Regione Sicilia sia a livello nazionale che internazionale”.
 
Il prossimo passaggio, con il pieno supporto del presidente Musumeci, il salto di qualità della pianificazione e della continuità alla quale negli anni passati, a causa della girandola di assessori del governo Crocetta, non si era potuto lavorare in modo risolutivo. “Porteremo, pertanto, sul tavolo le nostre proposte. I tempi, la concorrenza, i mercati e, soprattutto, le nostre enormi potenzialità – conclude Del Bono – ci impongono azioni concrete e tempi e risorse certe sia sul versante della promozione turistica che su quello dei collegamenti e dell’infrastrutturazione, elementi cruciali per una strategia a medio-lungo termine”.
 
Una risoluzione che risponde in pieno a quello che era stato l’appello espresso da parte delle piccole isole della Sicilia al presidente Nello Musumeci per una strategia di ampio respiro per lo sviluppo del turismo in Sicilia, che potrebbe diventare il volano della nostra economia e invece rimane ancora ad uno stadio immaturo, incapace di sfruttare al massimo le opportunità. Gli operatori turistici delle piccole isole siciliane, rappresentati da Ata Isole Egadi, la Federalberghi Isole Eolie e Isole Pelagie, la Pantelleria Islands e Visit Ustica, tutti aderenti a Federalberghi Isole Minori della Sicilia, hanno deciso di manifestare pubblicamente il disagio che deriva dalla sensazione che a livello regionale in tema di turismo si continui a navigare a vista.
 
“Non riusciamo ad utilizzare adeguatamente la potente leva del brand Sicilia – si legge nella nota – perché la Regione continua ad essere priva di una strategia di destination marketing. Il piano di propaganda regionale, pubblicato, come ogni anno, in ritardo, è uno strumento ormai statico, obsoleto e privo di risorse adeguate ed azioni efficaci. È necessario, secondo gli operatori del settore, rimpiazzarlo con un piano di marketing di ampio respiro, che vada oltre la prospettiva a breve termine ma che cerchi di lavorare per una migliore gestione delle risorse in tempi medio-lunghi, in modo da creare un graduale di posizionamento del prodotto Sicilia su mercato nazionale ed internazionale che non sia effimero ma rimanga duraturo nel tempo. A questo, dovrebbero quindi essere ispirate le strategie di livello locale.
 
“Apprezziamo – dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori della Sicilia – il lavoro di pubbliche relazioni intessuto in questi mesi dall’assessore Pappalardo. Ci permettiamo però, sommessamente ma con convinzione, di fare presente che questa rischia di risultare un’azione sterile e fine a se stessa se non sostanziata da una strategia di marketing ben precisa”.

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