Pm e Gdf fanno pulizia: lotta a mafia e corruzione - QdS

Pm e Gdf fanno pulizia: lotta a mafia e corruzione

Carlo Alberto Tregua

Pm e Gdf fanno pulizia: lotta a mafia e corruzione

giovedì 05 Luglio 2018

I cittadini ringraziano

Gli arresti e i sequestri per equivalente nei confronti della criminalità organizzata e di chi ha compiuto atti di corruzione o truffe nei confronti dello Stato si susseguono nella nostra Isola, da un capo all’altro, con una certa continuità.
I cittadini sentono che l’efficienza delle Forze dell’ordine aumenta costantemente, anche perché le dotazioni informatiche hanno migliorato in maniera notevole la capacità di indagine anche attraverso le intercettazioni verbali e ambientali.
In questo scorcio del 2018, segnaliamo alcuni tra i più importanti sequestri effettuati nell’Isola, secondo il rapporto sull’attività svolta dal Comando regionale della GdF Sicilia tra gennaio e maggio.
Le indagini patrimoniali, per assicurare il recupero delle imposte evase nei confronti di responsabili di reati tributari, hanno fatto pervenire al sequestro di patrimoni e disponibilità finanziarie per oltre 91 milioni di euro; sul fronte ambientale, invece, sequestrati 160 mila kg di rifiuti industriali illegalmente smaltiti.
Impressionanti anche i numeri relativi agli stupefacenti: sequestrate 4,5 tonnellate di hashish e marijuana e di 133 Kg di cocaina
 
Ovviamente le Forze dell’ordine sono dirette dai Pubblici ministeri, che affinano continuamente la loro capacità di indagine e riescono a comprendere dall’incrocio dei dati la fonte di reati e delitti contro lo Stato e contro chi viene perseguito con continuità.
È proprio l’arma dei sequestri patrimoniali a dare forza alle attività di indagine perché toglie il sangue a tutte quelle attività mafiose e corrotte che hanno proprio lo scopo dell’arricchimento. Tagliando quest’ultimo, si prosciuga la capacità di perpetuare il malaffare.
In questo quadro, stona l’inefficienza del sistema giudiziario che fa durare i processi per tempi lunghissimi, quei processi che dovrebbero essere conclusi, sempre, al massimo in tre anni, secondo l’Ue.
Per la verità, i giudici sono sommersi anche da cause inutili e futili, spesso di carattere formale e non sostanziale. Ma essi non hanno la possibiltà di distinguere fra le diverse tipologie, né di effettuare i processi in ordine di importanza perché non si sa quale sia l’importanza se non si svolge il processo: il cane che si morde la coda, un circuito insensato che nuoce ai cittadini.
 
Certo, all’interno delle Procure della Repubblica, vi sono dei pubblici ministeri cui piace apparire, ma sono una piccola minoranza che, come in tutte le famiglie, costituisce quasi una circostanza fisiologica.
Sta ai capi delle Procure stesse, che ora hanno un notevole potere organizzativo, stabilire quali siano le indagini meritevoli di approfondimento e quali no, in base ad un quadro indiziario che deve essere sempre solido per reggere l’urto prima del giudice delle indagini preliminari e poi del collegio giudicante.
In effetti manca, come più volte rilevato in queste note, un raffronto fra le inchieste aperte e di cui si chiede il rinvio a giudizio degli imputati, e, dall’altra parte, le sentenze definitive passate in giudicato. Se vi fosse questo confronto, si potrebbe arrivare alla valutazione della qualità del lavoro dei Pubblici ministeri.
Il fatto che essi rappresentino l’interesse generale li deve responsabilizzare ancora di più, intendendo il Potere come Dovere.
 
Criminalità organizzata e corruzione sono due cancri che sembrano invincibili. Sappiamo tutti che quando il cancro non si debella, esso corrode il corpo e finisce per ucciderlo. è una lotta per la vita o per la morte che la società combatte attraverso i suoi Pubblici ministeri e Forze dell’ordine. ma non sembra che sia vittoriosa, anche perché condannati mafiosi e truffatori, ne sorgono continuamente.
Che significa questo? Significa che il tessuto sociale è debole e permeabile e consente la continua nascita di organismi di soggetti equivalenti alle cellule cancerogene. Quando il sistema immunitario è forte ogni giorno uccide tutte le metastasi che si dovessero formare. Quando funziona male, invece, le metastasi si nutrono e si diffondono uccidendo il corpo, come accadde nella famosa favola di Esopo della Rana e dello Scorpione.
Sono i cittadini che devono ringraziare chi lavora per loro e devono spingerli a fare sempre più e meglio con rinnovato ardore e con la massima efficienza.

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