Almaviva Palermo, referendum sull'ipotesi di accordo - QdS

Almaviva Palermo, referendum sull’ipotesi di accordo

Michele Giuliano

Almaviva Palermo, referendum sull’ipotesi di accordo

sabato 28 Luglio 2018

Lavoratori chiamati ieri ad esprimersi sull’ipotesi di accordo raggiunto con la Regione. Frattura fra sindacati, Slc Cgil Palermo denuncia: “Assemblee ancora in corso, non è regolare” 

PALERMO – Urne aperte ieri nella sede di Almaviva Palermo, dalle 7 alle 23, per il referendum sull’ipotesi di accordo denominato “Patto per il Lavoro” e raggiunto il 20 luglio per il call center di Palermo.
 
La Slc Cgil Palermo ha denunciato la mancanza di un percorso democratico a garanzia di un corretto svolgimento del referendum. “Cisl, Uil e Ugl hanno indetto il referendum nel giorno in cui noi avevamo ancora in corso le nostre assemblee, precludendo ai lavoratori di farsi un’opinione corretta sui contenuti dell’accordo – dice il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso . Si fa dunque infuocato il dibattito relativo agli esuberi di Almaviva Contact, una delle più grandi aziende in Sicilia che si occupa di attività di call center. La soluzione prospettata dalla Regione siciliana attraverso l’assessore regionale al Lavoro, Mariella Ippolito, è quella di far confluire i lavoratori nel bacino degli Asu, in seguito alla risoluzione del rapporto di lavoro.
 
 
L’intesa prevede il ripristino integrale dal 1 agosto di tutte le voci retributive, temporaneamente sospese (Tfr e scatti di anzianità), consolidamento e crescita delle attività, la riduzione programmata degli ammortizzatori social; il piano qualità per il rilancio dell’efficienza e l’incremento della produttività, con il coinvolgimento attivo e propositivo dei lavoratori ed un ruolo di riferimento delle rappresentanze sindacali; un percorso di formazione e riqualificazione professionale nell’ambito del processo di trasformazione digitale del territorio; strumenti per la gestione degli esuberi; l’avvio di un confronto per la definizione di una contrattazione di secondo livello.L’ipotesi di accordo raggiunta al Dipartimento regionale del Lavoro, dopo giorni di intense trattative, tra Almaviva Contact, le rappresentanze sindacali unitarie di Cisl, Ugl, Uil, gli assessorati regionali del Lavoro, Attività Produttive, Formazione ed il Comune di Palermo è stato sottoposto ieri a un referendum ai lavoratori. Ma adesso, più che l’ipotesi di accordo, è il referendum ad essere messo sotto accusa.
 
“Cosa ancora più grave – ha continuato il segretario Rosso – dopo una trattativa lunga, con schieramenti profondamente diversi, e con la conclusione di un percorso referendario, non si è data la possibilità alla Cgil di partecipare con i propri scrutatori allo svolgimento della consultazioni. Alla vigilia del voto, abbiamo appreso di essere stati esclusi dagli organismi di controllo del percorso elettorale. è un fatto gravissimo. Un procedimento elettorale presuppone che tutti gli schieramenti siano presenti a garanzia dello svolgimento regolare e democratico della competizione. Si è creato un vulnus terrificante che ha creato una profonda pecca nel percorso di garanzia democratica della consultazione”.
 
La Slc Cgil Palermo è l’unica sigla a non aver sottoscritto l’ipotesi di accordo. “Noi siamo per dare una prospettiva di occupazione, consolidamento e sviluppo al centro di Palermo. Da questo accordo non si guadagna nulla. Per questo chiediamo ai lavoratori di alzare la testa e di votare no – aveva detto Rosso ne giorni scorsi – L’accordo del marzo 2017, che andava nella direzione giusta, e’ stato smentito. Noi abbiamo disegnato un percorso per il futuro e le nostre proposte, da tempo messe in campo, sono rimaste inascoltate da Almaviva, Regione siciliana, Cisl, Uil e Ugl”.
 
Eppure, se da un lato la Regione si era detta soddisfatta, desta qualche perplessità la scelta di trovare la soluzione a tutto nell’aumento continuo e quasi incontrollato della pletora dei precari.

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