Più legalità con cittadini disposti a collaborare - QdS

Più legalità con cittadini disposti a collaborare

Grazia Ippolito

Più legalità con cittadini disposti a collaborare

mercoledì 27 Gennaio 2010

Forum con Carmela Elda Floreno, prefetto di Siracusa

CATANIA – Dopo anni d’attività presso la prefettura di Enna, come giudica la sua esperienza sul territorio di Siracusa?
“Ogni provincia ha le sue peculiarità, stiamo attraversando un periodo di crisi generalizzata che rende difficile e delicato il compito del prefetto, a prescindere dal territorio. Il prefetto, oltre a rivestire il ruolo di mediatore tra le istituzioni e le parti sociali, ha l’arduo compito di monitorare la condizione sociale di una provincia e intervenire segnalando, alle istituzioni locali di competenza, l’esigenza d’intervento su particolari casi di disagio. Il prefetto rappresenta il Governo nazionale in ambito locale, è una figura super partes che deve acquisire una conoscenza profonda del territorio e farsi carico dei problemi della gente comune”.
Quali sono gli elementi su cui puntare per lo sviluppo dell’economia dell’intera provincia?
“Il polo industriale rappresenta sicuramente il cuore dell’economia siracusana. Dopo anni di sfruttamento delle risorse naturali, occorre adesso investire nel risanamento e attuare un piano di riconversione tale da mitigare l’impatto ambientale del polo industriale e compensare i danni causati al territorio. Non dimentichiamo, inoltre, i danni arrecati alla salute della popolazione residente nelle zone limitrofe agli stabilimenti, più volte segnalati da rapporti nazionali e internazionali della Sanità. Su queste problematiche è necessario riflettere per trovare delle soluzioni adeguate”.
Parliamo delle infrastrutture e del loro ruolo strategico nell’ottica di un rilancio dell’economia.
“Le infrastrutture rappresentano la precondizione necessaria dello sviluppo economico. La Sicilia, da questo punto di vista, sconta un pesantissimo ritardo. A risentirne sono soprattutto il turismo e il commercio. Per quanto riguarda la provincia di Siracusa, sono stati fatti, negli ultimi anni, importanti passi avanti. Pensiamo alla realizzazione dell’autostrada Catania – Siracusa, recentemente inaugurata. Dal punto di vista turistico rappresenta una svolta: rende più vicine Taormina e Siracusa, le mete turistiche storicamente più rinomate della Sicilia. Un importante volano di sviluppo, per il nostro territorio, è poi rappresentato dal porto di Augusta: una realtà a forte vocazione commerciale, che va sfruttata al meglio. Negli anni 80 gli scarichi degli stabilimenti industriali non confluiscono nel porto, questo vuol dire che vi è una maggiore sensibilità nei confronti dei problemi ambientali. Si è tanto parlato della possibilità di effettuare il dragaggio nei fondali del porto, saranno i tecnici a valutare se si tratti di una scelta opportuna. Dal mio punto di vista, l’importante è che si creino le condizioni ottimali per rendere Augusta un importante punto di riferimento per i commerci dell’intero Mediterraneo”.
La realizzazione del G8 ha avuto ricadute positive?
“Certamente sì. Ha contribuito a portare alla ribalta il nome di Siracusa nel mondo. Oltre al fatto che ha accelerato la realizzazione d’iniziative volte alla valorizzazione del territorio”.
Quanto la criminalità organizzata è radicata nel territorio?
“La mafia c’è. Inutile negarlo. è particolarmente diffuso soprattutto il fenomeno dell’usura, ma anche quello del racket. Purtroppo, la collaborazione da parte della società civile è limitata: sono rarissimi i casi di denuncia. La presenza del fenomeno usura è l’indice più evidente di una crisi economica che incide anche sui consumi. La prefettura fa il possibile per sollecitare alla denuncia e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della collaborazione con le istituzioni”.
Quanto è sviluppato il traffico delle sostanze stupefacenti?
“Lo spaccio e l’utilizzo delle sostanze stupefacenti sono in aumento un po’ ovunque. I costi bassi e la facile reperibilità alimentano il consumo. A sua volta, l’elevato consumo alimenta l’economia legata ai traffici di droga. È un circolo vizioso”.
 

 
Snellimento dell’attività burocratica della prefettura e dialogo costante con le istituzioni

Le strutture e le risorse a vostra disposizione sono sufficienti?
“Riusciamo a rispondere alle richieste del territorio in maniera adeguata. Le attività, di carattere amministrativo e burocratico, svolte dalla Prefettura sono notevoli. Ricordiamo per esempio alcune procedure relative  al ritiro delle patenti, la depenalizzazione delle multe, il controllo degli assegni. Ritengo che le prefetture dovrebbero occuparsi maggiormente di governo del territorio e avere meno oneri di carattere amministrativo e burocratico così le risorse umane, di cui dispongono, potrebbero essere utilizzate per le specifiche attività di  governo del territorio”.
La gente ha fiducia nell’attività del prefetto?
“La gente ha fiducia nella figura del prefetto. Ha bisogno di un interlocutore, per questo spesso si rivolge al prefetto anche per questioni che non gli competono. Mi capita spesso di ricevere lettere, da parte dei cittadini che mi chiedono aiuto sulle questioni più disparate. Il prefetto non possiede gli strumenti concreti per risolvere i problemi di tutti, si fa tuttavia portavoce degli interessi dei cittadini presso le istituzioni competenti”.

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