Vaccini: M5s, dalle promesse al pasticciaccio brutto - QdS

Vaccini: M5s, dalle promesse al pasticciaccio brutto

Pietro Crisafulli

Vaccini: M5s, dalle promesse al pasticciaccio brutto

lunedì 06 Agosto 2018

Per la scuola dell'infanzia e i nidi dovrebbe tornare autocertificazione, che però, spiega la ministro Grillo, anche se non sarà presentata non farà decadere l'iscrizione. E mentre il Milleproroghe va a settembre, le Regioni si appellano alla Consulta e i comitati di cittadini raccolgono firme

E’ caos sui vaccini obbligatori per la frequenza a scuola: cosa succederà a settembre, al rientro nelle aule, lo si capirà soltanto nei prossimi giorni.
 
Il problema sta nell’ambivalenza dei grillini nei confronti del problema: la cosiddetta "base", per mantenere le promesse elettorali "no vax", ha inserito nel decreto Milleproroghe un emendamento che rinvia di un anno l’obbligo vaccinale.
 
Una posizione contestata da altri esponenti del M5s, a cominciare dalla ministro della Sanità Giulia Grillo, medico, che – 
dopo aver sostenuto nel 2014 con una serie di post su Facebook la campagna di Beppe Grillo contro "La grande truffa del traffico di virus per vendere vaccini" – scoperto di essere in attesa di un figlio, aveva dichiarato che lo avrebbe fatto vaccinare.
 
Poi però, dopo le prese di posizione dei senatori pentastellati Elena Fattori, biologa, e Giorgio Trizzino, anche lui medico e direttore sanitario dell’ospedale dei Bambini di Palermo, Giulia Grillo è stata costretta dal gioco delle parti ad assumere posizioni che in altri tempi sarebbero state definite "democristiane".
 
Come governo del cambiamento non c’è male.
 
Il risultato, sui vaccini, è un pasticciaccio brutto che sembra messo in piedi da dilettanti allo sbaraglio.
 
Infatti, a poche settimane dall’inizio delle scuole, senza l’approvazione definitiva, a questo punto molto improbabile, del decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l’obbligo di presentare i certificati vaccinali, per l’iscrizione alla scuoladell’infanzia e ai nidi, resterà  in vigore la circolare dello scorso luglio in base alla quale i genitori devonopresentare l’autocertificazione delle vaccinazioni effettuate dai propri figli.
 
E’ ormai quasi certo che il Milleproroghe non sarà approvato alla Camera prima della pausa estiva.
 
Il via libera del Senato è atteso per domani; ma le intese sui lavori a Montecitorio escludono, allo stato, l’ok definitivo prima delle vacanze dei parlamentari e in tempo per la riapertura delle scuole.
 
Così, in mancanza di eventuali altri provvedimenti d’urgenza che il governo dovesse decidere di approvare, resterà in vigore la circolare ultima dei ministri della Salute e dell’Istruzione, Giulia Grillo e Marco Bussetti.
 
Il testo, in deroga transitoria alla legge Lorenzin, prevede appunto che per la frequenza del prossimo anno scolastico2018-19 basterà l’autocertificazione, ovvero una dichiarazione sostitutiva delle vaccinazioni effettuate, da presentarsi alle scuole.
 
In ogni caso, ha già precisato la ministro della Sanità Giulia Grillo, "la mancata presentazione della documentazione non comporterà la decadenza dell’iscrizione scolastica".
 
Anche in questo caso una decisione democristiana, insomma.
 
E ad aumentare la confusione in casa grillina arriva la dichiarazione del presidente della Commissione Sanità del Senato, il pentastellato Pierpaolo Sileri, che, richiamandosi alle dichiarazioni della Ministro della Salute, afferma "resta l’obbligo delle vaccinazioni così come la presentazione delle certificazioni da parte dei genitori. Nessuno abbandona la scienza".
 
A fronte dell’ardito esercizio di equilibrismo grillino, le Regioni sono sul piede di guerra contro la prevista proroga dell’obbligo vaccinale e annunciano un ricorso alla Corte costituzionale: "E’ un passo indietro. Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato", afferma Antonio Saitta,coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni.
 
La linea pro-vax è sostenuta anche da altre Regioni: la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, annuncia che la Regione si doterà di una propria legge mantenendo l’obbligo della certificazione vaccinale per l’iscrizione a tutte le scuole.
 
Analoghe misure sono annunciate anche dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, mentre il presidente della Calabria Mario Oliverio ricorda che la Regione si è già dotata di una norma autonoma per l’obbligo vaccinale a scuola (vedi l’approfondimento a fianco nella home page).


Attacca compatto la Grillo anche il Pd.
 
Il segretario Maurizio Martina annuncia che "in Parlamento il Partito democratico si opporrà con tutte le sue forze alla
scelta della maggioranza di rinviare l’obbligo ai vaccini" e in queste ore, annuncia, "sosterremo una Petizione nazionale a partire dalle nostre feste democratiche dell’unità e dai nostri circoli perché migliaia di cittadini possano condividere
questa battaglia e chiedere anche così al governo di cancellare questo assurdo emendamento".
 
Intanto, oltre 22.000 firme per chiedere di "superarerapidamente l’obbligo vaccinale e le esclusioni dei bambini 0/6 anni dai servizi per la prima infanzia" verranno consegnate il 7 agosto alla ministra della Salute da due comitati spontanei nati rispettivamente in Trentino e in Alto Adige.

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