Migranti: Diciotti, la protesta dell'arancino - QdS

Migranti: Diciotti, la protesta dell’arancino

Pietro Crisafulli

Migranti: Diciotti, la protesta dell’arancino

giovedì 23 Agosto 2018

Migliaia di persone, secondo stime degli organizzatori, si sono presentate sul molo di levante con questa pietanza simbolo di accoglienza e sono rimasti fino a notte inoltrata. Una manifestazione partita dagli artisti

Nel pomeriggio di mercoledì il capo della Lega Matteo Salvini aveva ironicamente sottolineato l’esiguità di coloro i quali erano sul molo di Levante a Catania a protestare chiedendo di far sbarcare i 177 migranti a bordo della Diciotti.
 
E aveva mandato loro "un bacione".
 
In serata però, probabilmente, il Ministro dell’Interno ha dovuto ricredersi: sono stati infatti davvero tantissimi – qualche migliaio secondo stime degli organizzatori – i catanesi che hanno partecipato alla cosiddetta "protesta dell’arancino", nata da un post pubblicato su Facebook dall’attrice Nellina Laganà alle 21 e 41 del 21 agosto, e che si è protratta fino a notte inoltrata.
 
 
Nel testo si riportava l’idea nata da Silvio (Laviano, un altro attore) e da Giusi Marraro, oltre che dalla stessa Laganà: "Ecco, mi piacerebbe che Noi Catanesi comprassimo subito arancini da Savia…(Facemu ducentu va’) e almeno 600 olivette di Sant’ Agata e andassimo tutti insieme al Porto…ad ACCOGLIERE! Su Andiamo! Muvitivi…col cuore! Aggiungo di andarci tutti con un arancino in mano. Chi viene?".
 
"Abbiamo dimostrato – ha detto al termine della riuscitissima manifestazione Nellina Laganà, attrice catanese che non ha mai trascurato l’impegno sociale – che a Catania la società civile c’è ancora e risponde. Così, con un arancino in mano, ci siamo presentati sul molo di Levante a Catania, per ricordare che Catania ha dato tantissimo per l’accoglienza dei migranti. Nella nostra cultura di città di mare l’accoglienza viene al primo posto. E l’arancino, che un tempo veniva portato in mare perché si conservava a lungo, è un simbolo dell’accoglienza".
 
L’arancino è una tipica pietanza catanese risalente al tempo della dominazione aragonese. Gli Aragona importarono il fritto in Sicilia e scelsero Catania come loro capitale.
 
 
In un involucro di riso panato e fritto si trova – nella ricetta classica – un cuore di sugo alla siciliana con un tocchetto di carne, un pezzetto di provola ragusana e un quarto d’uovo sodo.
 
L’idea di donare ai migranti della Diciotti questo "simbolo d’accoglienza e accudimento" è stato dunque accolto da tantissimi catanesi e in particolare da attori e attrici.
 
C’erano, tra gli altri, oltre a Nellina Laganà e Silvio Laviano, Egle Doria, Cosimo Coltraro, Nadia Perciabosco, Concetto Venti, Valeria La Bua, Alberto Orofino, Raniela Ragonese, Giovanna Mangiù.
 
E Aldo Toscano, che, visto che il capo della Lega aveva mandato "bacioni", si è fatto fotografare con un cartello in mano: "Ministro Salvini, non mi baciare!".
 
"Mi sono commosso – racconta Toscano – quando ho visto scendere dalla nave i ventisette piccoli migranti. Certe cose, davvero, non dovrebbero mai accadere. Adesso speriamo che liberino quegli altri centocinquanta sventurati".

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