Inquinamento elettromagnetico in Sicilia, un nemico "silenzioso" - QdS

Inquinamento elettromagnetico in Sicilia, un nemico “silenzioso”

Rosario Battiato

Inquinamento elettromagnetico in Sicilia, un nemico “silenzioso”

venerdì 31 Agosto 2018

Arpa prosegue il censimento regionale delle sorgenti dei campi elettrici e magnetici. Nell’Isola rilevati in 10 anni un centinaio di superamenti tra stazioni televisive e radiofoniche

PALERMO – Si presentano come una criticità ambientale più sottile, meno appariscente dell’inquinamento atmosferico o delle falde acquifere, eppure le radiazioni elettromagnetiche che possiedono “l’energia sufficiente – spiegano dall’Ispra – a provocare modifiche termiche, meccaniche e bioelettriche nella materia costituente gli organismi viventi” determinano effetti che, se non compensati dall’organismo umano, “possono dar luogo a un vero e proprio danno per la salute”.
 
Le principali sorgenti di campi elettromagnetici sono gli impianti radio televisivi, le stazioni radio per la telefonia cellulare, e anche gli impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica (elettrodotti). In questo senso la Sicilia sta tentando di organizzarsi per avviare quel censimento richiesto dalla normativa nazionale (legge quadro n.36/2001), e lo scorso marzo sulla Gurs è apparso il decreto, firmato il 20 febbraio, che istituisce anche nell’Isola il catasto regionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
 
Questo strumento è strutturato in due differenti sezioni: una per gli impianti a radiofrequenze (per l’emittenza radio-televisiva e per la telefonia mobile e radar) e l’altra per le linee elettriche di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica ad alta ed altissima tensione appartenenti alla Rete elettrica di trasmissione nazionale (Rtn) e gli impianti ad esse collegati.
 
Un altro tassello del processo di censimento è stato disposto nei giorni scorsi. L’Arpa Sicilia, sul proprio sito ufficiale, ha lanciato un’indagine di mercato “finalizzata all’acquisizione di un software per il popolamento e la gestione dell’istituendo catasto regionale delle sorgenti di campi elettromagnetici (Cer)”.
 
I soggetti interessati potranno presentare un preventivo, entro il prossimo 10 settembre, alla pec ufficiale dell’Agenzia, tenendo presente che saranno determinanti alcune caratteristiche richieste, tra queste la “possibilità di interfacciarsi con il Catasto nazionale dei campi elettromagnetici (Cen)” e l’accesso “via web, a seguito di registrazione e assegnazione credenziali, ai gestori per i popolamento del catasto”.
 
La normativa di settore (Legge Quadro n. 36/2001 e relativi decreti applicativi Dpcm 8/07/2003) assegna all’Arpa regionale i compiti di controllo sulle emissioni generate dagli impianti esistenti e di valutazione preventiva delle emissioni in vista dei nuovi impianti per i quali si richiede l’autorizzazione alla realizzazione.
 
A fornire gli ultimi numeri sulla presenza delle stazioni in Sicilia è stato l’annuario dei dati ambientali dell’Ispra, che ne ha definito il quadro sulla base delle indicazioni fornite dall’Arpa nell’ambito dell’Osservatorio Cem. Complessivamente ci sono 1.181 siti rtv (radiotelevisivi) per 2.406 impianti. Tra il 1999 e il giugno dello scorso anno, sono stati registrati 68 superamenti nella sola Sicilia, su un totale nazionale di 595, e tra quelli isolani ci sono stati 22 risanamenti programmati, mentre altri 41 relativi ai risanamenti in corso (per azioni amministrative)/in corso di verifica da parte dell’Arpa. Soltanto cinque sono stati i risanamenti conclusi per azioni amministrative o per verifiche.
 
Anche per le la stazioni radio base (srb), tra il 1999 e il luglio 2017, sono stati rilevati 30 superamenti, 3 risanamenti programmati, e 24 risanamenti conclusi per azioni amministrative o per verifiche dell’Arpa.
Nell’ultimi dieci anni, invece, solo uno è stato il superamento relativo agli elettrodotti in Sicilia e attualmente il risanamento si trova in corso.

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