Antonio Caponnetto: "Al fianco della Regione per raggiungere l'obiettivo di spesa" - QdS

Antonio Caponnetto: “Al fianco della Regione per raggiungere l’obiettivo di spesa”

Chiara Borzi

Antonio Caponnetto: “Al fianco della Regione per raggiungere l’obiettivo di spesa”

giovedì 27 Settembre 2018

Il direttore dell’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale, Antonio Caponetto, parla di una “sfida complessa”. “Struttura amministrativa regionale non in grado di finalizzare le procedure per una tempestiva attuazione del Programma”

ROMA – È servita una task force proveniente dall’Agenzia Coesione Territoriale per tentare un’accelerazione sull’attività di spesa dei Fondi Europei provenienti dalla programmazione 2014-2020 riservati alla Regione Sicilia.
 
La sola attività degli uffici amministrativi regionali si è dimostrata, finora, insufficiente. Come anticipato ieri nell’inchiesta del QdS (leggi qui), è stato lo stesso direttore dell’Agenzia per la Coesione territoriale a fornire dettagli trasparenti sull’attività svolta dai commissionari all’interno degli uffici regionali.
 
Direttore Caponetto, considerata la grave situazione in cui versa la Sicilia in relazione alla spesa dei fondi Ue, come mai gli ispettori giungono solo al quarto anno di programmazione?
“Il Programma Operativo della Regione Siciliana è stato approvato dalla Commissione europea nell’agosto 2015 e la Giunta Regionale ha pianificato l’attuazione, selezionando i progetti da realizzare nell’agosto 2016 per circa l’80% dell’intera dotazione finanziaria del programma. Siamo quindi, a tutti gli effetti, al terzo anno di attuazione del programma, al secondo se vogliamo considerare il primo anno dedicato alla selezione dei progetti. Seppure i primi segnali di difficoltà si siano manifestati già nel febbraio 2017, la situazione di criticità è divenuta evidente nell’ottobre 2017. L’Agenzia, assieme alla Commissione Europea, ha affiancato la Regione nel percorso di avvio dell’attuazione sin dall’inizio, lavorando in un quadro di cooperazione trilaterale, e nel marzo 2018 la Giunta Regionale ha fatto propria la manovra correttiva proposta dalla Programmazione e condivisa con l’Agenzia e la Commissione già nel novembre dell’anno precedente. Uno specifico rafforzamento delle iniziative di cooperazione trilaterale è stato poi siglato a fine giugno di quest’anno dal Presidente Musumeci, il ministro Lezzi e la commissaria Creţu. Il Protocollo d’Intesa prevedeva una intensificazione delle attività sul territorio e negli uffici regionali ed una puntuale Road Map di attività per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Programma Operativo FESR della Sicilia per la fine del 2018. I funzionari dell’Agenzia che accompagnano la Regione non svolgono attività ispettive ma ne supportano le attività. Lo fanno stabilmente e, dopo la sigla del protocollo di fine giugno, lo fanno con maggiori risorse e con una presenza più frequente nei diversi uffici regionali impegnati nell’attuazione del Programma”.
 
Come sta procedendo il lavoro degli ispettori in Sicilia?
“Il lavoro che stiamo facendo a fianco della Regione, può raggiungere il risultato previsto per il 2018. Certo è un sfida che ogni giorno si fa più complessa, ma se molti rischi sono ancora presenti, i primi risultati sono all’orizzonte. Ogni settimana registriamo avanzamenti nelle procedure: resta indispensabile uno sforzo eccezionale delle strutture impiegate nell’attuazione dei progetti e nel controllo della spesa. Non si possono negare le criticità di sistema che ostacolano alla base la capacità del Programma di raggiungere i suoi obiettivi: è evidente che la struttura amministrativa regionale non è in grado di finalizzare le procedure per una tempestiva attuazione del Programma. Ma questo vale in una prospettiva strutturale, oggi nei pochi mesi che si separano dal 31 dicembre, tutta la macchina regionale è sotto pressione e lavora con impegno e dedizione. Appare rilevante, inoltre, quanto previsto dal Piano per il Rafforzamento amministrativo condiviso con la Commissione Europea e l’Agenzia, in merito alla modernizzazione e all’efficientamento della macchina amministrativa che gestisce i Programmi della Coesione. In questo ambito l’azione determinata del Governo Regionale permette di potenziare con risorse umane adeguate le strutture deputate alla gestione e al controllo, semplificare al massimo i procedimenti e il linguaggio delle procedure, digitalizzare il procedimento amministrativo e promuovere l’uso dell’Amministrazione Digitale presso gli utenti delle Politiche di Coesione, cittadini e imprese. Informatica, accesso web e interoperabilità dei sistemi informativi sono le parole chiave di questa innovazione epocale, che significa trasparenza, accesso rapido delle imprese e dei cittadini ai fondi.  Quello che accadrà da gennaio 2019 a dicembre 2023, data di chiusura del Programma, dipende dalle scelte tempestive e finalizzate che il Governo Regionale farà nelle prossime settimane. Oggi però siamo tutti “ventre a terra” per portare a casa il risultato a dicembre prossimo”.

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