La Pec per semplificare i rapporti tra cittadino e Pa - QdS

La Pec per semplificare i rapporti tra cittadino e Pa

Adriano Agatino Zuccaro

La Pec per semplificare i rapporti tra cittadino e Pa

venerdì 19 Ottobre 2018

Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia, sulle difficoltà dei Comuni ad adeguarsi alla digitalizzazione. Multe notificate dalla Polizia stradale esclusivamente per Posta elettronica certificata per chi ne è dotato

CATANIA – La comunicazione tra pubblica amministrazione, cittadini ed imprese stenta ad imboccare canali nuovi e più smart. Difficoltà ataviche che investono anche la questione della notificazione delle “multe”. Il QdS ha tracciato i termini del problema nell’inchiesta del 6 ottobre scorso (leggi qui) che ha centrato l’attenzione sul decreto ministeriale del 18 dicembre 2017 “Disciplina delle procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, tramite posta elettronica certificata”.
 
Il Dm ha introdotto novità importanti sul procedimento di notificazione dei verbali di contestazione, redatti dagli organi di Polizia stradale a seguito dell’accertamento di violazioni del Codice della strada. In sostanza, secondo quanto scritto nell’articolo 2 si stabilisce che i verbali da notificare dalla Polizia stradale devono essere inviati via Pec ai soggetti che ne possiedono una (di seguito i dettagli). Il problema? Il rischio molto concretoche gli uffici di Polizia stradale (da Nord a Sud del Paese) si limitino a inviare la Pec solo su richiesta esplicita del cittadino e non si avvalgono dei pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni elettroniche come prescrive il decreto. La norma, dunque, rischia di rimanere largamente inapplicata.
 
 
Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni italiani), sottolinea le difficoltà che le Pa locali incontrano nell’attuazione di strategie di svecchiamento della burocrazia e traccia l’orizzonte d’approdo per un rapporto più facile e veloce con cittadini ed imprese.
 
“La questione specifica delle Pec rientra in un quadro complessivo più generale tra Pa locale e cittadino. Un quadro che deve essere sempre più caratterizzato da un confronto veloce e semplice. Il portale del Comune dovrebbe essere un luogo d’accesso attraverso cui il cittadino può usufruire di tutti i servizi che sono erogabili attraverso la rete: comunicazioni sui tributi, in materia edilizia, istanze e procedure di varia natura che lo legano alla Pa. Tutto ciò rientra nel quadro complessivo dell’agenda digitale che si pone l’obiettivo di dotare i cittadini di Pec e di strumenti di riconoscimento digitale (Spid) e soluzioni per il pagamento online come avviene nel privato. Questa è la prospettiva, e più velocemente ci si dirige verso questo traguardo, meglio è”.
 
Quali ostacoli incontra la Pa per attuare l’agenda digitale?
“Le prospettive dell’agenda digitale si scontrano col digital divide: il personale in Sicilia nelle pubbliche amministrazioni locali ha un’età media di 55-60 anni. Esiste inoltre un problema organizzativo: non basta la tecnologia e la banda ultralarga; il tema è quali servizi offro. Ed infine un problema sulla capacità istituzionale nell’essere al passo con la legislazione e nella capacità di gestire servizi interni all’amministrazione o che riguardano rapporti col cittadino e imprese. Talvolta non abbiamo figure professionali adeguate in alcuni uffici strategici. Un processo complesso come l’attuazione dell’agenda digitale avrebbe bisogno di un accompagnamento forte: Stato e Regioni non possono limitarsi solo a fare l’elenco di cose che si devono fare ma deve porsi il problema di come supportare la Pa locale attraverso processi di formazione”.
 
Cosa intende fare l’Anci per stimolare l’utilizzo della Pec?
“Una Pec è ‘più semplice’ della raccomandata ma per chi è titolare di una serie di posizioni, avere un sistema che le ingloba tutte consentirebbe di semplificare i volumi di comunicazioni. Noi ricorderemo con una comunicazione alle amministrazioni che ci sono delle norme del Codice della strada che prevedono certe modalità per la notifica. Dopodiché faremo un passaggio ulteriore stimolando l’acquisizione delle Pec non come fatto da subire ma come qualcosa che renda più facile il rapporto col cittadino e l’impresa e che renda più semplice l’attività della pubblica amministrazione”.

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