Il palermitano Antonio D'Amore premiato come miglior ricercatore italiano under40 in Usa e Canada - QdS

Il palermitano Antonio D’Amore premiato come miglior ricercatore italiano under40 in Usa e Canada

redazione

Il palermitano Antonio D’Amore premiato come miglior ricercatore italiano under40 in Usa e Canada

giovedì 25 Ottobre 2018

Primo posto ai prestigiosi ISSNAF Awards per il siciliano che ha lavorato presso la Fondazione Ri.Med. Superati gli altri concorrenti grazie a un’innovativa protesi valvolare per la sostituzione di valvole cardiache

Whashington – All’Ambasciata italiana a Washington il palermitano Antonio D’Amore si è aggiudicato il primo posto ai prestigiosi ISSNAF Awards.
 
Finalista per il secondo anno consecutivo alla cerimonia che premia i migliori ricercatori italiani under 40 in Usa e Canada, D’Amore ha vinto, superando tutti gli altri concorrenti nella categoria “Franco Strazzabosco Award” per l’ingegneria, grazie alla sua innovativa tecnologia di protesi valvolare per la sostituzione di valvole cardiache, tenuto anche conto dell’eccellente carriera scientifica – pubblicazioni, proprietà intellettuale, brevetti generati e titoli – che ha saputo costruire in questi anni, gli ultimi 8 dei quali in seno alla Fondazione Ri.MED.
 
 
A organizzare l’evento è la Fondazione ISSNAF, ente no-profit nato per promuovere l’interazione scientifica fra l’Italia e i ricercatori italiani attivi oltreoceano e che oggi riunisce oltre quattromila ricercatori e docenti italiani in Nord America.
 
I finalisti hanno presentato i loro progetti di ricerca in cinque campi: leucemie; scienze ambientali, astrofisica e chimica; medicina, bioscienze e scienze cognitive; ingegneria; matematica e fisica. “L’obiettivo della mia ricerca – spiega D’Amore – è sviluppare una tecnologia di protesi valvolare per sostituzione di valvole cardiache che permetta di annullare la dipendenza dalle attuali terapie anticoagulanti richieste dalle valvole meccaniche e che garantisca maggiore durabilità di una bioprotesi. Stiamo testando l’impiego di strutture temporanee di supporto, combinate con cellule del paziente: tale supporto è pensato per degradarsi ed essere rimpiazzato dal tessuto prodotto dal paziente stesso.
 
Una valvola del genere permetterebbe ai bambini con patologie cardiache di evitare gli impianti multipli per l’adeguamento della protesi alla naturale crescita, poichè la nuova valvola crescerebbe con loro”.
 
Molto orgoglioso di questo risultato Alessandro Padova, direttore generale di Ri.MED: “Antonio – ha detto – ha ricevuto un meritatissimo riconoscimento, che fa onore in primis al suo impegno e alle sue capacità, ma anche alla Fondazione Ri.MED, che ha creduto e investito nella sua crescita professionale.
 
La sempre maggiore presenza di Ri.MED nel panorama scientifico mondiale è il risultato di punti forza quali, appunto, la selezione dei piu’ brillanti ricercatori, il valore aggiunto in termini di know how offerto dai partner fondatori d’oltreoceano e il carattere fortemente traslazionale della ricerca promossa, focalizzata sul trasferimento tecnologico al paziente, proprio come la valvola cardiaca ideata da Antonio”.

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