Maltempo: furie e amarezze del "day after" - QdS

Maltempo: furie e amarezze del “day after”

Pietro Crisafulli

Maltempo: furie e amarezze del “day after”

lunedì 05 Novembre 2018

Il presidente della Regione Musumeci furibondo per l'inerzia della burocrazia, "Chi mi parla di condono lo denuncio, cadranno altre teste". E per lo sgarbo istituzionale del premier Conte chiede la rimozione della Prefetto di Palermo. Costi e dati del disastro. Si dispera di trovare vivo il medico disperso

"Chi parla di sanatoria lo denuncerò per crimine contro l’umanità".
 
Furie e amarezze nel "day after", dopo le tragedie vissute nella Sicilia occidentale colpita dal maltempo e causate, secondo gli esperti, proprio dall’abusivismo edilizio e dalla mancata manutenzione dei corsi d’acqua.
 
Così il presidente della Regione Nello Musumeci si è scagliato, furibondo, contro i colpevoli: dopo aver accusato prima della tragedia la malaburocrazia, si è scagliato ieri contro tutti coloro i quali in questi ultimi cinquant’anni hanno consentito che in Sicilia proliferassero le abitazioni costruite abusivamente.
 
Erette, spesso, come nel caso della villetta di Casteldaccia dove sono morte nove persone, nelle zone di inedificabilità assoluta, vicino ai fiumi o al mare.
 
I dati parlano di oltre il quaranta per cento di costruzioni abusive in Sicilia a fronte di una media nazionale del venti.
 
"Basta – ha tuonato Musumeci -, abbiamo tutti il dovere di fare la nostra parte, a cominciare dal cittadino, che deve avere rispetto per il territorio ed essere meno egoista".
 
"Cadranno altre teste" ha annunciato poi il presidente della Regione, parlando dell’indagine interna avviata qualche giorno fa su ritardi e omissioni della burocrazia che ha già portato alle dimissioni dei direttori del Genio civile di Palermo e Catania.
 
Musumeci ha annunciato che oggi diramerà una nota "con la quale si diffidano i sindaci a consentire, anche a uso temporaneo e di villeggiatura, delle case nei pressi degli alvei dei fiumi e in prossimità delle coste".
 
"Sul fiume Milice – ha aggiunto – ci sono almeno quattro villette a ridosso".
 
"Su quel fiume – ha rivelato – erano previsti interventi già nel 2015 da parte dell’assessorato all’Ambiente: era inserito in un elenco ma ho appurato che non c’era ne’ la copertura finanziaria sufficiente e neppure il progetto, quindi è rimasto sulla carta".
 
Nel corso della riunione della Giunta regionale svoltasi ieri a Palermo si è parlato proprio di questo.
 
"Stiamo predisponendo – ha detto Musumeci – interventi su un’ottantina di fiumi: una quindicina in somma urgenza compreso il fiume Gornalunga nella zona di Catania, 28 saranno progetti del Genio civile, una decina della struttura del dissesto idrogeologico".
 
Già da oggi saranno al lavoro mille operai "tra lavoratori dei consorzi di bonifica e forestale per cooperare nella pulizia degli alvei dei fiumi, per rimuovere tronchi d’alberi, fango e detriti".
 
Musumeci ha chiesto anche l’intervento dell’Esa "che assicurerà l’attivazione di operai e mezzi meccanici nelle strade interpoderali e nelle strade di campagna".
 
 
Costi e dati
del disastro
idrogeologico
 
Ieri il premier Giuseppe Conte, durante la visita in Sicilia, aveva annunciato lo stanziamento di un miliardo di euro "per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane" e oggi il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, dovrebbe firmare il provvedimento in Friuli, un’altra delle regioni devastate dall’ondata di maltempo.
 
C’è però da registrare la dichiarazione del vicepremier Matteo Salvini – peraltro al centro di una polemica per i selfie sorridenti sparsi per i social nelle ore della tragedia – che stima la spesa necessaria "per mettere in sicurezza il territorio nazionale" in ben "Quaranta miliardi di euro".
 
Il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ammonito il Governo: "deve chiedere di attivare il fondo di solidarietà dell’Ue, e per farlo deve presentare una richiesta entro le 12 settimane dalla fine dell’evento con il conto complessivo di tutti i danni: per potervi accedere deve essere di almeno tre miliardi o lo 0,6% del pil".
 
I pentaleghisti potrebbero riunirsi nei prossimi giorni in un consiglio dei ministri per deliberare lo stato di emergenza, la disposizione delle prime risorse necessarie e i provvedimenti per superare la situazione attuale, tra i quali dovrebbe esserci lo stop al pagamento delle tasse.
 
Le opposizioni hanno intanto invitato il M5s a cassare il condono dalla manovra e i Verdi che con LeU hanno attaccato Conte che ha rifiutato un prestito della Banca eurpea a tasso bassissimo di quasi un miliardo di euro per interventi per sanare il dissesto idrogeologico.
 
Preoccupano intanto i dati diffusi da Legambiente, secondo i quali l’Italia è tra le prime nazioni al mondo per risarcimenti da maltempo – sono 61,5 i miliardi di euro spesi dal 1992 al 2012 solo per i danni provocati dagli eventi estremi – e quelli di Coldiretti: sette milioni di persone in Italia risiedono in zone a rischio idrogeologico per alluvioni o frane che interessano il 91% dei comuni italiani.
 
 
In Sicilia occidentale
allerta da rossa a gialla
Si cerca il medico disperso
 
Intanto, per la giornata di oggi, la Protezione Civile Regionale, dopo quello rosso di ieri ha diffuso, per la Sicilia occidentale, un bollettino di allerta gialla sia per il rischio idrico sia per il rischio idrogeologico.
 
Si affievoliscono intanto le speranze di trovare vivo il medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, del quale non si hanno notizie da ieri.
 
La sua auto è stata ritrovata chiusa a chiave in contrada Raviotta.
 
Il pediatra era stato colto dal maltempo mentre cercava di raggiungere Corleone per essere regolarmente al lavoro nonostante l’allerta meteo.
 
L’ultima telefonata l’ha fatta alla moglie Floriana – pediatra oncoematologa, con cui ha due figli piccoli – chiedendole di lanciare l’allarme e geolocalizzarlo attraverso il telefonino.
 
 
Nuovo strappo
del premier Conte
con Musumeci
 
Intanto, a margine della tragedia, va registrato il nuovo strappo del premier grillino Giuseppe Conte nei confronti di Nello Musumeci.
 
Ieri, nel Policlinico di Palermo, Conte stava incontrando i parenti delle nove vittime di Casteldaccia, in una stanza nella quale è stato impedito l’accesso al Presidente della Regione siciliana.
 
Per Musumeci l’episodio "costituisce un grave precedente nel momento in cui si tende col neo centralismo romano di condizionare e ridimensionare il ruolo e i poteri e le prerogative della Regione siciliana".
 
"Per due volte – ha raccontato Musumeci ai cronisti a margine della riunione della Giunta regionale – il presidente del Consiglio è venuto in Sicilia e il presidente della Regione lo ha appreso con il massimo ritardo. Pretendo rispetto non per quello che sono ma per quello che rappresento. E se il premier Conte dice di non avere dato disposizione in questo senso come mi ha detto al telefono, se il capo del cerimoniale dice alla mia struttura di non averne dato disposizione, allora la condotta del capo della Prefettura mi sembra inadeguata al ruolo".
 
"Sono portato a pensare – ha concluso il Presidente della Regione – che il capo del governo non stia mentendo, quindi o mente il capo del cerimoniale o il Prefetto di Palermo, e allora se così è spero che il prefetto venga allontanat
 
La vicenda è stata commentata dal deputato Vittorio Sgarbi che ha chiesto le dimissioni di Conte parlando di "Gravissimo strappo istituzionale in un momento di tragedia e lutto dove tutte le forze devono mostrarsi unite".
 
"Il dandy vice presidente del consiglio – ha dichiarato Sgarbi – è circondato, come un cantante pop, di bodyguard di Stato che impediscono al presidente della Regione, che gli è superiore in senso gerarchico e che è il responsabile di una regione autonoma, di andare al policlinico dove ci sono morti e feriti per lasciare la scena a Conte, vice di se stesso".
 
"Non è – ha sottolineato – un fatto formale né di protocollo, ma una totale mancanza di coscienza delle istituzioni come se l’impegno di assistenza e di soccorso non toccasse in prima istanza al presidente della Regione. Questo episodio mostra una gravissima inadeguatezza dello pseudo presidente del Consiglio e induce a sollecitarne le dimissioni perché chi sbaglia sulle forme non può non sbagliare sulla sostanza".

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