Rendiconto 2017, il Governo torna sui suoi passi - QdS

Rendiconto 2017, il Governo torna sui suoi passi

Raffaella Pessina

Rendiconto 2017, il Governo torna sui suoi passi

mercoledì 21 Novembre 2018

Nello Musumeci: “Revochiamo in autotutela la delibera di ottobre con il rendiconto contestato dalla Corte dei Conti e lasciamo in essere il vecchio documento”. Ieri l’intervento del Presidente a margine dei lavori d’Aula dove è stato chiamato a riferire sulle contestazioni della Corte dei Conti al rendiconto della Regione

PALERMO – Il Governo torna sui suoi passi. “Revochiamo in autotutela la delibera di ottobre con il rendiconto contestato dalla Corte dei Conti e lasciamo in essere il vecchio documento, in modo che entro il 30 novembre possano essere approvati dall’Ars il rendiconto e l’assestamento del bilancio e si passi poi alla Finanziaria e al bilancio senza ricorrere all’esercizio in dodicesimi”. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha parlato a margine dei lavori d’Aula, all’Ars, dove è stato chiamato a riferire sulle contestazioni della Corte dei Conti al rendiconto della Regione.
 
Il documento all’esame dei magistrati contabili, infatti, è diverso da quello parificato a luglio dagli stessi magistrati contabili, in quanto modificato in extremis a ottobre. Il fatto è emerso martedì scorso nel corso di una udienza sul rendiconto della Regione Sicilia del 2017 al termine della quale la Corte aveva dato la notizia che il documento approvato dalla giunta Musumeci fosse diverso da quello che avrebbe ottenuto il giudizio di parificazione.
 
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, avevano dato disponibilità a riferire ieri pomeriggio all’Ars. Lo aveva annunciato il vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, aprendo e rinviando la seduta d’Aula. Il rinvio è stato deciso anche per dare tempo alla Commissione bilancio di esprimersi dopo le contestazioni della magistratura contabile. “È chiaro che si sta entrando in un piccolo conflitto tra governo regionale e Corte dei Conti aveva affermato il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, il parlamento non può essere spettatore, ma nemmeno protagonista, aspettiamo di avere notizie”.
 
“Non c’è alcun conflitto con la Corte dei Conti – ha detto il vice presidente Armao – ma una semplice divergenza interpretativa su norme di prima applicazione, parliamo di un testo molto complesso che sta avendo le prime applicazioni (il decreto 118 sulla riforma fiscale, ndr), andremo avanti nelle prossime ore”.
“Non ci sono – ha aggiunto – gli elementi al momento per pensare ad un esercizio provvisorio del bilancio. Certo se ci fossero complicazioni… ma al momento non c’è alcun elemento. Ho definito l’episodio con la Corte dei Conti una tempesta in un bicchier d’acqua di tipo puramente formale che può trovare una soluzione con interlocuzione forte”.
 
Critico il Movimento Cinquestelle: “Quanto successo sul versante rendiconto è di una gravità inaudita e senza precedenti. Esprimiamo viva preoccupazione per la situazione economica della Regione e attendiamo il pronunciamento della Corte dei Conti”. Ora la novità di utilizzare il vecchio documento. Ora si dovrà capire se la Corte vorrà emettere un nuovo giudizio di parificazione e per questo potrebbe impiegare anche una decina di giorni o se accetterà il documento precedente. Se però verrà scelta la prima opzione, il fatto andrà ad influenzare la tempistica per l’approvazione entro la fine dell’anno dei documenti finanziari per non ricorrere all’esercizio provvisorio come negli anni passati. Se la Corte dovesse riavviare le procedure di parifica annullando la delibera di giugno, il bilancio 2018 potrebbe ‘bloccarsi’ e con esso la capacità di spesa della Regione a cominciare dalle tredicesime e dagli stipendi di dicembre dei dipendenti regionali.

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