20 milioni di euro per rifare la condotta "Lodigiani" - QdS

20 milioni di euro per rifare la condotta “Lodigiani”

Chiara Borzi

20 milioni di euro per rifare la condotta “Lodigiani”

martedì 27 Novembre 2018

Il Consorzio di bonifica di Catania si è distinto per il finanziamento di un progetto per la ristrutturazione dell’adduttore irriguo. Paterna, responsabile area Progettazione: “Progetto a costo zero grazie alla valorizzazione del capitale umano dell’Ente”

CATANIA – Il Consorzio di Bonifica di Catania si è distinto a livello nazionale per la concessione di un finanziamento da 20 milioni di euro finalizzato alla ristrutturazione di uno dei più importanti adduttori irrigui presenti alla Piana di Catania.
 
Si potrà intervenire così per la sostituzione e l’ammodernamento dell’adduttore principale “Lodigiani”- realizzato negli anni ’70, primi anni ‘80 – posizionato nelle zone al confine tra il catanese e il siracusano, nei pressi del Lago di Lentini.
 
A raccontare con giusta soddisfazione dell’opportunità colta è stato il responsabile dell’area progettazione Massimo Paterna, indubbiamente ottimistica anche la reazione del direttore generale dell’ente Fabio Bizzini.
 
A fronte di 85 progetti presentati, dei 65 dichiarati ammissibili per un importo richiesto di 824 milioni di euro, sono stati finanziati solo 19 progetti per una spesa di circa 284 milioni di euro.
 
“Il mio orgoglio sta proprio nell’aver sviluppato un progetto che si è classificato come ottavo in Italia grazie al solo lavoro dei miei colleghi del consorzio – ha evidenziato il dirigente -. Molti altri consorzi, anche del Nord Italia, mi risulta abbiamo invece avuto il supporto di incarichi esterni, dunque possiamo dire che la nostra progettazione è stata fatta a costo zero e in loco. Non abbiamo uscito un euro in più grazie alla valorizzazione del capitale umano valido interno all’ente, che ha permesso il raggiungimento di un successo in totale economia. Abbiamo anche dimostrato di avere ottime professionalità nel consorzio per fare qualsiasi tipo di progettazione, curando anche la direzione lavori senza l’aiuto di soggetti esterni abbiamo prodotto altro risparmio di denaro pubblico.
 
Sono arrivati anche i complimenti del Provveditorato delle Opere pubbliche che ha esaminato il progetto – spiega Paterna – pensavano che dietro il progetto ci fosse un pool di specialisti ed invece c’era un solo responsabile, cioè l’ingegnere Angelo Longo, insieme al lavoro del responsabile unico del procedimento Vito D’Angelo”.
 
Il progetto, come spiegato dall’ingegnere Paterna, prevede la sostituzione dell’adduttore “Lodigiani” con un altro realizzato in ghisa sferoidale, materiale più resistente all’usura e dunque più duraturo nel tempo. Oltre al risparmio di denaro si apre la possibilità di usufruire di un impianto più moderno e spendibile di un altro particolare ambito.
 
“Andremo ad intervenire su una condotta che a breve diventerà recettore delle acque depurate del Comune di Catania, nella zona di Pantano d’Arci – ha spiegato il responsabile dell’area progettazione – questo ci ha dato anche la possibilità di ricevere un punteggio più alto da parte del Ministero delle Infrastrutture.
Il nostro progetto sarà un esempio applicativo di riuso delle acque di tipo refluo in agricoltura. In Sicilia ci sono solo uno o due casi simili di riutilizzo, il numero è più alto che nel resto del paese, ma ugualmente l’Italia è stata condannata dalla Comunità Europea per infrazione alla depurazione delle acque reflue.
 
Se non ricordo male – ha detto Massimiliano Paterna – la sanzione per il mancato raggiungimento del livello di depurazione si commina per circa 120 mila euro giornalieri. Tutto è finalizzato al risparmio idrico, la condotta “Lodigiani” è molto vecchia e ci sono delle notevoli perdite, con questo intervento miriamo a minimizzare l’utilizzo della risorsa idrica. Purtroppo il consorzio vive il dramma, scontato dagli agricoltori, d’avere condotte vecchie. Dagli anni ’70 ad oggi hanno fatto la loro vita di esercizio e cominciano ovviamente a dare segni di decadenza”.

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