Fisco, saldo Imu e Tasi: Stato incasserà 10,2 miliardi - QdS

Fisco, saldo Imu e Tasi: Stato incasserà 10,2 miliardi

redazione

Fisco, saldo Imu e Tasi: Stato incasserà 10,2 miliardi

giovedì 13 Dicembre 2018
ROMA – Entro il 17 dicembre bisognerà versare il saldo Imu-Tasi: 10,2 miliardi di euro per un conto complessivo a fine 2018 di 20,4 miliardi di euro. L’operazione, secondo i calcoli effettuati dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, interesserà 25 milioni di proprietari di immobili (il 41% del totale sono lavoratori dipendenti e pensionati). Nei capoluoghi di provincia per una seconda casa l’esborso medio annuo, spiega Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil sarà di 1.070 euro (535 euro per il saldo) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.
 
L’Imu-Tasi sulle prime case cosiddette di lusso costerá mediamente 2.610 euro, con punte di oltre 6 mila euro. Circa 3,5 milioni di proprietari di prima casa pagheranno l’Imu-Tasi sulle seconde pertinenze (garage, cantina) con un costo medio di 56 euro, con punte di 110 euro annui. In Italia sono 480 i comuni che applicano la maggiorazione tasi sulle seconde case (fino a un massimo dello 0,8 per mille) di cui 18 città capoluogo. Con una media di 2.064 euro è Roma la città capoluogo dove l’Imu-Tasi costa di più. A Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. I valori più “contenuti”, invece, ad Asti con un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro.
 
Visto il blocco delle aliquote, spiega la Uil non si sono registrati rialzi ma nessun capoluogo ha utilizzato l’opzione dei ribassi e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno. Sono 18 le città che hanno confermato l’addizionale della Tasi sugli altri immobili, per cui in questi Comuni le aliquote superano quella massima dell’Imu (10,6 per mille). In particolare Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona hanno scelto l’aliquota dell’11,4 per mille; Macerata l’11,3 per mille; Terni e Siena, l’11,2 per mille; Lecce, Massa e Venezia l’11 per mille; Agrigento il 10,9 per mille; Caltanissetta il 10,7 per mille. Altre 70 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l’aliquota del 10,6 per mille tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari.

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