Decreto Sicurezza, Micciché chiama in causa l'Ars - QdS

Decreto Sicurezza, Micciché chiama in causa l’Ars

Raffaella Pessina

Decreto Sicurezza, Micciché chiama in causa l’Ars

mercoledì 02 Gennaio 2019

 “Necessario un dibattito politico” e investe anche l’Antimafia.
“Il rischio è che le posizioni sui migranti diventino oggetto di tifoserie opposte”

PALERMO – Scoppia una polemica squisitamente politica tra i partiti siciliani a seguito della decisione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di non dare seguito alle disposizioni del decreto sicurezza fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini. In una nota inviata dal sindaco al capo area dell’ufficio anagrafe Orlando ha disposto di non applicare a Palermo le misure volute dal cosiddetto “Decreto sicurezza”, per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
 
Dalla parte di Orlando si è schierato il segretario regionale del Pd, Davide Faraone a nome di tutto il partito: “Caro Salvini, non ti consentiremo di fare il tuo macabro spot, la tua squallida campagna elettorale sulla pelle degli immigrati – ha scritto su Twitter Faraone – Il Pd Sicilia sta con il sindaco Leoluca Orlando. Palermo è una città culturalmente accogliente, non diventerà certo razzista per decreto”.
 
Immediata la replica di Igor Gelarda, capogruppo della Lega al Comune di Palermo e responsabile siciliano degli enti locali del Carroccio. “Ci sembra assurdo che un sindaco di una città, grande per quanto sia, si sia messo in testa di fare giurisprudenza – ha detto Gelarda – Ormai siamo al delirio di onnipotenza da parte del sindaco Orlando che ha deciso di manifestare questa sua forma di disobbedienza civile solo per ottenere un po’ di clamore mediatico. C’è una norma, c’è una legge e va applicata”. La questione si è anche spostata all’Assemblea regionale, con l’intervento del presidente di Palazzo dei Normanni, Gianfranco Miccichè, che ha riferito di avere sentito il presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava, per la istituzione di una sotto commissione sul fenomeno migratorio e sulla legislazione attinente. “La presa di posizione di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, di fronte all’applicazione del decreto sicurezza, pone la politica tutta di fronte ad un dibattito che è divenuto assolutamente necessario. Proporrò al Parlamento siciliano una giornata di dibattito sull’argomento”, ha aggiunto.
 
Per Miccichè è “troppo grave il rischio che in Italia, come in Sicilia, le posizioni sull’argomento ‘migranti’ diventino oggetto di tifoserie opposte a causa di una generale disinformazione e di una scarsa conoscenza del fenomeno migratorio”. “Il Mediterraneo è la nuova frontiera geopolitica di flussi migratori che oggi assumono proporzioni epocali, segnate anche da nuove schiavitù e dalle tratte di essere umani – aggiunge il presidente dell’Ars – Una sfida complessa e inedita che richiede un approfondimento culturale e scientifico e una conseguente risposta politica e istituzionale, all’insegna del rispetto della dignità della persona come statuiti dalla Carta dei diritti umani e dalla nostra Costituzione”.
 
“La Sicilia, che è al centro di queste vicende storiche e naturali – sostiene Miccichè – è sollecitata ad assumere un ruolo mediterraneo ed europeo come ponte di dialogo, modello di integrazione nella sicurezza di tutti, promozione della pace nella giustizia tra popoli e individui”. Solidarietà è stata espressa anche da Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. “Mi sento vicino al sindaco Orlando, al suo impegno contro l’odio e capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti. Tutto sulle spalle dei territori e degli amministratori locali. Dall’odio non sono mai nati la sicurezza e il benessere per le persone, ma solo macerie per i furbi e i più forti”.

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