Auto elettrica, c'è già un divario netto tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno - QdS

Auto elettrica, c’è già un divario netto tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno

Rosario Battiato

Auto elettrica, c’è già un divario netto tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno

mercoledì 09 Gennaio 2019

Dati Ispra-Aci sul primo semestre 2018: in Sicilia un quarto delle vetture registrate solo a Torino. Milano guida la svolta nel Paese: stanziati 12 mln per la sostituzione dei veicoli commerciali

PALERMO – La Sicilia non fa marcia indietro. Tra il 2012 e il 2017 in quasi tutti i comuni capoluogo dell’Isola è cresciuta la quota del parco vetture di cilindrata compresa tra 1.401 e 2.000 mentre i mezzi elettrici e ibridi restano ancora una minoranza anche nelle tre città metropolitane. Nel complesso il parco vetture resta vincolato agli standard emissivi più elevati. Lo dicono gli ultimi dati dell’Aci, aggiornati al primo semestre del 2018, e riportati dall’Ispra all’interno del rapporto “Qualità dell’ambiente urbano”.
 
Nei primi sei mesi dello scorso anno nelle tre città metropolitane isolane sono state iscritte poco più di 400 auto elettriche e ibride, praticamente un quarto di quanto registrato nella sola Torino e la metà di Bologna. In vetta alla classifica, ci sono megalopoli come Roma, con più di 3.500, e Milano, con circa un migliaio di meno.
 
La classifica siciliana è dominata da Palermo, con 213 ibride e una elettrica, dato in crescita rispetto alle 195 del primo semestre del 2017. Segue Catania, con 131 ibride e due elettriche, che comunque è la penultima tra le metropolitane. Ultima di Sicilia e di tutte le città metropolitane d’Italia è Messina che si ferma ad appena 58, addirittura in calo rispetto alla scorsa rilevazione, quando erano state 75.
 
In compenso, Palermo, Catania e Messina mettono assieme circa 1,8 milioni di automobili, a fronte di circa 3 milioni di abitanti complessivi, e superando di gran lunga il dato di Milano (3,4 milioni di abitanti per 1,6 milioni di automobili) e anche il rapporto tra mezzo e abitante. È sufficiente prendere il dato del numero di autovetture per mille abitanti del comune di Milano, pari a 427,8, per scoprire che è inferiore a quello di tutti i comuni capoluogo dell’Isola. Catania, in particolare, arriva fino a 668,2 e risulta essere uno dei più elevati a livello nazionale.
 
A preoccupare, soprattutto per qualità dell’aria, è anche il dato relativo alla tipologia del parco macchine: le città isolane hanno una quota di auto a standard emissivo Euro 0 molto elevata. Catania arriva addirittura al 20% del totale, ma anche Palermo e Messina superano il 13%, mentre in buona parte dei centri del Nord risultano porzioni inferiori al 10%. A livello di città metropolitana, la quota di Catania, pari al 18,1%, è la terza più elevata, battuta soltanto da Napoli (21,4%) e da Reggio Calabria (18,3%).
 
Numeri che preoccupano in rapporto alla qualità dell’aria, dato il peso rivestito dal trasporto privato. La Sicilia è anche nel mirino di due infrazioni europee in relazione alla violazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria – la 2014/2147 per superamento dei valori limite di Pm10 e la 2015/2043 relativamente ai livelli di biossido di azoto – mentre sono ancora poche e circoscritte le iniziative dei sindaci.
 
Altrove si sono ottenuti degli ottimi risultati, come è emerso nel corso dagli incontri di That’s Mobility, la manifestazione promossa da Reed Exhibitions Italia dedicata alla mobilitè elettrica che si è tenuta lo scorso anno: a Milano negli ultimi 4 anni l’accesso dei veicoli Diesel nell’Area C si è dimezzato e dal 2025 sarà bloccato l’ingresso a tutti i veicoli Diesel, inoltre è stato stanziato un investimento da 12 milioni di euro di incentivi – a metà tra Comune e Regione – per la sostituzione dei veicoli commerciali, con bonus fino a 7.000 € per singolo acquisto di veicoli elettrici. A Torino chiusa la circolazione in ZTL ai diesel fino all’Euro3 e 23 nuovi autobus elettrici. Anche a Catania, già da diverse settimane, sono entrati in azione i nuovi 42 autobus alimentati a metano.

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