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Trapani – Povertà e consumismo, i due volti del capoluogo trapanese

Vincenza Grimaudo

Trapani – Povertà e consumismo, i due volti del capoluogo trapanese

martedì 15 Gennaio 2019

La comunità si riduce di un quinto gli acquisti nel carrello ma schizza il fenomeno obesità. Da una parte cala il consumo alimentare del 20%, dall’altra aumenta l’acquisto di alcolici

TRAPANI – È una città spaccata probabilmente in due. Da una parte chi ha davvero a che fare con la crisi e deve misurarsi ogni giorno di più contro il caro-vita e le difficoltà di inserimento lavorativo, dall’altra invece c’è anzi al contrario l’eccessivo consumismo che può portare persino a conseguenze terribili.
 
Uno spaccato che emerge dai dati che si possono mettere a confronto sulla base di alcuni studi di impatto sociale. Cala il consumo di beni alimentari, di contro aumenta invece quello dell’alcol. Posizioni che appaiono contrapposte ma che in realtà sono per l’appunto la doppia faccia della comunità che si deve districare tra povertà e lusso.
 
L’ultimo dato statistico è quello che fornisce “Noi consumatori”, l’associazione di categoria che opera in provincia di Trapani. Da un’analisi dei consumi alimentari viene fuori che i trapanesi hanno addirittura ridotto il loro consumo a tavola di ben il 20 per cento, quindi un quinto in meno rispetto allo scorso anno. Le previsioni poi restano tali e quali: tagli al carrello della spesa sempre sullo stesso standard. Quindi nessuna ripresa economica nonostante proprio in questi giorni la Uil abbia messo in evidenza che il dato invece dell’occupazione è in crescita.
 
Secondo quanto appurato da “Noi consumatori” almeno il 10 per cento dei trapanesi intervistati ormai da più di un anno è costretto molto spesso a ridurre il pasto serale: nessuna dieta per rimanere in forma ma semplicemente una necessità. Le abitudini si stanno spostando verso il consumo di una azza di latte oppure formaggio e pane. Numeri che però si scontrano con un’altra realtà che si può definire l’altra faccia della medaglia. Aumenta infatti il consumo di alcolici, i cui costi sono per lo più elevati e di certo non si può parlare di bene di prima necessità. Lo dice uno studio dell’Asp di Trapani che fa emergere come il 15 per cento dei giovani tra i 18 ed i 24 anni fa un consumo di alcol, dato tra i più elevati della Sicilia.
 
C’è poi un altro numero che stride con quello di “Noi consumatori” e che rimarca quindi come la città sia spaccata in due. Stiamo parlando del sovrappeso: in base ai dati dell’azienda sanitaria il 38 per cento della popolazione di Trapani e provincia conduce per la maggior parte della giornata una vita troppo sedentaria e di conseguenza va in sovrappeso o addirittura diventa obesa.

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