Pagliaro (Cgil Sicilia): "I conti della Regione Sicilia rischiano di saltare" - QdS

Pagliaro (Cgil Sicilia): “I conti della Regione Sicilia rischiano di saltare”

Raffaella Pessina

Pagliaro (Cgil Sicilia): “I conti della Regione Sicilia rischiano di saltare”

martedì 22 Gennaio 2019

Il segretario della Cgil Sicilia al QdS: "Disavanzo 2017 da 2,1 miliardi non spalmabile su trent’anni, sarà la Sanità a pagare il conto".
La replica di Armao: “Riusciremo ad ammortizzare questa drammatica eredità del Governo Crocetta”

PALERMO – I conti della Regione sono ad un passo dal baratro. È questo l’allarme lanciato da Michele Pagliaro segretario generale della Cgil Sicilia. “I conti della regione rischiano seriamente di saltare perché, contrariamente a quanto dichiarato dal governo regionale, il disavanzo del 2017, pari a 2,14 miliardi, stando alla normativa, non potrà essere spalmato sui prossimi trent’anni”.
Sarà la Sanità a pagare il conto di questa situazione perché il 70 per cento del bilancio della regione è fatto di spesa sanitaria”, ha detto il sindacalista al Quotidiano di Sicilia".
 
“Forse la Regione sta cercando di superare le sue difficoltà – ha continuato Pagliaro – dovute alla mancanza di liquidità, evitando di pagare le aziende sanitarie. Abbiamo più volte segnalato queste criticità e ci era stato detto che la Regione aveva fatto un ricorso ma la Corte dei Conti di Roma ha confermato il disavanzo. Vogliamo chiarezza e chiediamo ancora un tavolo perché la Regione ci deve dire come intende recuperare quei soldi e ci allarmano eventuali tagli della spesa pubblica non dichiarati che potrebbero essere dannosi per il sistema economico di questa Regione”.
 
Secondo Pagliaro, “in base all’accordo del dicembre 2018 tra la Regione e il ministero dello sviluppo economico (Mise), riportato nella legge di bilancio dello Stato per il 2019 (comma 874 dell’articolo 1), la Regione può ripianare in 30 esercizi solo l’eventuale disavanzo derivante dalla cancellazione nel 2017 di crediti derivanti da assegnazioni dello Stato e dell’Ue per la programmazione 2007/ 2013 e dei crediti di natura tributaria entro l’esercizio 2020”.
 
Secondo le stime della Cgil solo 700 saranno i milioni che si potranno spalmare negli anni mentre per gli altri, nei prossimi tre anni la Regione dovrà reperire 1 miliardo e 400 milioni per risanare il disavanzo. A questa situazione si aggiunge la crisi di liquidità, l’assenza di segnali positivi sul fronte dell’economia e dello sviluppo e soprattutto di una possibile recessione a livello nazionale che avrebbe come conseguenza l’effetto di trascinamento per la Sicilia che già nel 2017 aveva registrato una crescita dello 0,5%. Pagliaro rileva che “la mancanza di liquidità si riflette anche sul settore della sanità che, come rilevato dalla Corte dei Conti, vede le aziende sanitarie avere debiti per 2,5 miliardi e crediti per 4,2 miliardi, un importo pari alla quota di compartecipazione della regione al fondo sanitario regionale (4,4 miliardi nel 2017). Se questa dinamica si ripeterà nel 2018 e nel triennio 20019/2020 – afferma Pagliaro- le aziende sanitarie dovranno ricorrere alle anticipazioni di tesoreria e dovranno fare fronte a spese aggiuntive derivanti dai decreti ingiuntivi per pagare i fornitori, disattendendo la normativa comunitaria per quanto concerne i tempi di pagamento”.
 
Insomma, un quadro catastrofico quello delineato dai sindacati a cui si aggiungono “i ritardi nell’attivazione dei documenti contabili che – dice Pagliaro – sono la conferma oltre che del precario equilibrio della maggioranza, dell’incertezza del quadro finanziario e delle risorse disponibili”.
 
Pagliaro afferma che la Sicilia rischia di finire in ginocchio e ricorda che mesi fa aveva chiesto chiarezza sui conti e aveva proposto una sessione specifica all’Assemblea regionale, ma che il governo regionale è rimasto sordo alle richieste della Cgil. Secondo Pagliaro, in un incontro, il Governo ha piuttosto minimizzato parlando di un disavanzo reale di 500 milioni coperto con l’assestamento. Ma la sezione giurisdizionale di Roma della Corte dei Conti ha confermato il disavanzo di 2,1 miliardi registrato nel giudizio di parifica dei giudici contabili siciliani condannando la Regione a risanarlo”.
 
Per la Cgil “la situazione rischia di diventare drammatica, l’operazione chiarezza da noi per tempo sollecitata – conclude Pagliaro – diventa ormai indifferibile”.
 
La replica dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao al QdS: “Grazie per i rilievi fatti sui conti della Regione da parte dell’ottimo Michele Pagliaro della Cigl, ma grazie all’ultimo accordo che ha invertito la tendenza del rapporto Stato Regione, riusciremo ad ammortizzare questa drammatica eredità lasciataci dal Governo Crocetta. Come componente della Giunta sono assolutamente disponibile ad un incontro e mi fa piacere che finalmente le parti sociali facciano attività di controllo sui conti”.

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