Area di crisi di Gela, contributi per 25 milioni - QdS

Area di crisi di Gela, contributi per 25 milioni

Rosario Battiato

Area di crisi di Gela, contributi per 25 milioni

sabato 16 Febbraio 2019

Online sul sito del Ministero dello sviluppo economico l’avviso pubblico per la selezione di iniziative imprenditoriali. Tra gli obiettivi del progetto di riconversione della zona industriale nissena vi è il potenziamento della dotazione infrastrutturale, del tessuto produttivo esistente e della logistica. Accordo di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e le altre istituzioni coinvolte. Novità, intanto, anche da Termini Imerese per l’ex stabilimento Fiat gestito da Blutec

PALERMO – Da una settimana è online l’avviso pubblico per le selezioni di iniziative imprenditoriali nei territori definiti dal Ministero dello Sviluppo economico area di “crisi complessa” di Gela, sede dell’ex raffineria Eni. A disposizione ci sono 25 milioni di euro.
 
A definire il percorso è stata la sottoscrizione dell’Accordo di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e le altre istituzioni coinvolte che di fatto ha permesso l’approvazione del “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) dell’area di crisi industriale complessa di Gela – si legge nella nota ministeriale –, finalizzato al potenziamento della dotazione infrastrutturale dell’area; al rafforzamento del tessuto produttivo esistente e allo sviluppo della logistica; all’attrazione di nuovi investimenti ed al ricollocamento lavorativo del personale appartenente a uno specifico bacino di riferimento”.
 
All’interno del Progetto, in particolare, si prevede “l’attuazione di un intervento agevolativo ai sensi della legge 181 del 1989, per la realizzazione dei quali è stato previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro a valere per euro 15 milioni sulle risorse comunitarie del Programma operativo nazionale ‘Imprese e competitività’ 2014-2020 e per euro 10 milioni a valere sul Piano Azione Coesione – Programma Operativo Complementare 2014-2020 Regione Siciliana”.
 
L’Avviso riporta la normativa di riferimento e fa il dettaglio delle specifiche caratteristiche delle “iniziative imprenditoriali ammissibili, le risorse finanziarie disponibili, gli obblighi dei soggetti beneficiari e le agevolazioni concedibili”, indicando “i termini per la presentazione delle domande di finanziamento ed i relativi criteri di valutazione”.
 
CHI PUÒ PARTECIPARE. Le domande devono essere presentate da imprese che siano già costituite in forma di società di capitali, oppure da società cooperative e le società consortili.
 
COME PARTECIPARE. Le iniziative imprenditoriali previste nell’Avviso devono “prevedere la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione oppure di programmi occupazionali finalizzati ad incrementare il numero degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento”. Inoltre, si specifica che le iniziative imprenditoriali devono prevedere programmi di investimento con una spesa ammissibile che non sia di importo inferiore a 1,5 milioni di euro. Sono concesse le agevolazioni nella forma del contributo in conto impianti.
 
LA SCADENZA. Per il rilancio delle attività e la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aree di crisi industriale, le domande potranno essere presentate ad Invitalia a partire dalle ore 12.00 del 15 marzo.
 
Novità, intanto, anche dalla parti di Termini Imerese. Per l’ex stabilimento Fiat, ormai gestito dalla Blutec, è tempo di fare un bilancio. Il prossimo 5 marzo, nella sede del Mise, si prevede il tavolo a cui parteciperanno il Ministero del Lavoro, Invitalia, l’azienda e le organizzazioni sindacali, per verificare, secondo le tempistiche concordate nella precedente riunione del 19 dicembre 2018, lo “stato di avanzamento del piano industriale per la ripresa del sito produttivo, la sottoscrizione degli accordi e dei contratti annunciati dall’azienda, nonché la programmazione del progressivo reinserimento dei lavoratori e degli strumenti a supporto”.

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