Educazione terziaria in Ue, Italia indietro e la Sicilia tra le ultime regioni - QdS

Educazione terziaria in Ue, Italia indietro e la Sicilia tra le ultime regioni

Adriano Agatino Zuccaro

Educazione terziaria in Ue, Italia indietro e la Sicilia tra le ultime regioni

domenica 24 Febbraio 2019

Eurostat: in Europa il 40% delle persone tra 30 e 34 anni possiede un diploma, nel Belpaese il 27%. La nostra Isola al 256° posto (su 276 regioni) per livelli di istruzione superiore. La Sicilia e le regioni del Sud pagano comunque un quadro di sottosviluppo sul campo dell'educazione:

PALERMO – Nell’Unione europea il 40% delle persone di età compresa tra 30 e 34 anni ha un diploma di istruzione terziaria nel 2017. Mentre il 45% delle donne nell’Ue di età compresa tra 30 e 34 anni aveva completato l’istruzione terziaria, la proporzione era del 35% per gli uomini. La percentuale di uomini con istruzione terziaria è aumentata negli ultimi dieci anni, ma a un ritmo più lento rispetto alle donne, portando a un divario di genere più ampio.
 
In cinque Stati membri dell’Ue, almeno la metà delle persone di età compresa tra 30 e 34 anni ha un livello di istruzione terziaria, con le quote più elevate in Lituania (58%), Cipro (56%) e Irlanda (55%). Al contrario, le percentuali più basse di coloro che hanno completato un’istruzione terziaria sono state registrate in Romania (26%), Italia (27%) e Croazia (29%).
 
“Nel 2017, una persona su tre tra i 25 ei 54 anni aveva un livello di istruzione terziaria (34%), contro 1 su 5 di quelli di età compresa tra i 55 ei 74 anni (21%). I modelli di livelli di istruzione della popolazione sono cambiati in modo significativo: in media, i giovani raggiungono livelli di istruzione più alti rispetto a quelli più anziani” sottolinea l’Eurostat. D’altra parte, continua il report, il 10,6% dei giovani di età compresa tra i 18 ei 24 anni (il 12,1% degli uomini e l’8,9% delle donne) ha completato al massimo l’istruzione secondaria inferiore, ma non ha ancora concluso l’istruzione e la formazione nel 2017. Un obiettivo primario è fissato dall’Ue a ridurre questo tasso a meno del 10% entro il 2020 nell’ambito della strategia Europa 2020. Questo tasso è comunemente chiamato “abbandono prematuro dell’istruzione e della formazione”.
 
Il livello target nazionale per questo indicatore è già stato raggiunto da 14 Stati membri dell’Ue nel 2017. Tuttavia, la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione è ancora elevata a Malta (18,6%), Spagna (18,3%) e Romania (18,1%). L’Italia migliora la propria posizione con una percentuale intorno al 14%.
 
I dati nazionali, purtroppo, continuano ad essere poco incoraggianti per il nostro Paese che nel 2017 riesce ad avere solo l’8,7% di laureati di età compresa tra 20 e 24 anni contro il 28,1% dell’Austria, 26,9% da 25 a 34 anni contro il 55,6% della Lituania. Anche il rank dell’educazione di base in Italia rispetto ai 28 Paesi Ue non ci fa brillare e ci vede al 18° posto.
 
La Sicilia e le regioni del Sud pagano comunque un quadro di sottosviluppo sul campo dell’educazione: per la nostra Isola l’Eurostat certifica il 256° posto tra le 276 regioni europee per educazione superiore. Regina della classifica Hovedstaden in Danimarca seguita dall’area che fa capo a Stoccolma (Svezia) e l’area denominata Helsinki-Uusimaa in Finlandia. Benissimo anche Sydsverige e Vastsverige entrambe al quarto posto in Europa ed entrambe in Svezia.
 
A fare compagnia alla Sicilia tra le peggiori regioni per educazione superiore in Unione europea troviamo la Campania al 251° posto, la Sardegna al 253°, la regione denominata Sud Est della Romania (257°) e la Guyane (Francia) al 261° posto.

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