Trend di crescita costante per il porto di Palermo - QdS

Trend di crescita costante per il porto di Palermo

Trend di crescita costante per il porto di Palermo

giovedì 28 Febbraio 2019

Il presidente dell’Autorità di Sistema della Sicilia Occidentale anticipa i progetti che ne caratterizzeranno il futuro

Il porto di Palermo rappresenta la principale porta d’ingresso nell’ambito del trasporto marittimo di merci e passeggeri da e verso la Sicilia occidentale. Insieme agli scali di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, rientra nella sfera di competenza e gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. Al presidente dell’AdSP, Pasqualino Monti, abbiamo chiesto della situazione attuale e dei progetti futuri che riguarderanno il porto del capoluogo siciliano.
 
 
Il 2018 si è chiuso con dati estremamente positivi per il porto di Palermo, in modo particolare per quanto riguarda il traffico dei passeggeri. A cosa si devono tali risultati? Crede che ci siano i presupposti perché nel 2019 si possa confermare questo trend?
“L’incremento registrato nel 2018 è la risposta all’attivazione di una politica fortissima di riqualificazione dei nostri scali che sta proseguendo e che certamente continuerà a dare i suoi frutti. Se nel 2019 nel porto di Palermo avremo un lieve decremento di navi da crociera per via dei lavori in corso di dragaggi e di infrastrutturazione, compensato però dall’aumento di crocieristi nei porti di Trapani e Porto Empedocle, ci aspettiamo nel 2020/2021, quando avremo completato i necessari lavori avviati, una ripresa straordinaria”.
 
Importanti compagnie armatoriali, tra le quali il Gruppo Grimaldi, continuano a investire fortemente sullo scalo di Palermo, anche nell’ambito delle Autostrade del Mare. Che impatto hanno questi investimenti sulle performance del porto? Come sono variate il numero, la frequenza e l’efficienza dei collegamenti per il trasporto di merci rotabili?
“Le Autostrade del Mare sono ormai una realtà consolidata nell’ambito dello shipping nazionale e internazionale. Alis, l’Associazione logistica dell’Intermodalità sostenibile, è oggi la dimostrazione di come un intero settore stia non solo lavorando per far comprendere quanto la logistica e l’intermodalità siano risorse straordinarie per il nostro paese, ma anche di come le oltre 120 linee delle Autostrade del Mare rappresentino un concreto segnale di miglioramento della sostenibilità ambientale. Noi siamo convinti che Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle rappresentino per questo tipo di modalità di trasporto un’occasione straordinaria. Lo short sea per la Sicilia significa, infatti, la possibilità di spostare merci da Nord a Sud, da Est a Ovest e viceversa, sottraendo milioni di camion e autotreni alla rete autostradale, riducendo così il traffico e l’inquinamento atmosferico. La modalità di trasporto long bridge, rappresenta un esempio pratico di come l’attraversamento di tre paesi, Grecia, Italia e Spagna avvenga su mare, senza incidere impattare sulla mobilità terrestre. È chiaro che gli investimenti del Gruppo Grimaldi nell’ambito delle Autostrade del Mare rappresentano un importante segnale di crescita per il Paese, non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale. Da parte nostra, rispondiamo agli investimenti delle compagnie armatoriali cercando di raggiungere efficienza, infrastrutturale e di servizi, nel più breve tempo possibile. Da qui i grandi investimenti che stiamo facendo nei porti di Termini Imerese, porta fondamentale di accesso alla provincia di Palermo, e Trapani. Scali ai quali in un futuro prossimo si potrà guardare con maggiore interesse grazie anche alla loro posizione geografica strategica”.
 
Fin dall’inizio della sua presidenza si è reso promotore di iniziative volte alla trasformazione e alla crescita del porto di Palermo. Quali obiettivi sono stati raggiunti fino a ora? A quali progetti lavora attualmente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in autonomia o in collaborazione con altri enti e istituzioni?
“L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale ha avviato interventi prioritari per potenziare i porti del network, un sistema oggi multipurpose dove l’obiettivo primario per attrarre traffico è quello di portare a compimento, nel segno della qualità, opere infrastrutturali, ormai in corso in tutti gli scali che rientrano nella sfera di responsabilità dell’AdSP, con rapidità e certezza delle risorse disponibili. In un contesto privo fino al 2017 di un progetto organico di sviluppo, è stato intrapreso, e ha già dato i suoi frutti, un complesso riordino delle attività e avviata una riqualificazione improcrastinabile Il network dei porti occidentali è cresciuto in maniera esponenziale nei numeri, finanziari, di merci e passeggeri e il lavoro sul bordo dell’acqua è frenetico, tra gare, cantieri, dragaggi. A Palermo la prima azione concreta è stata la demolizione dei silos granari, strutture sul molo Piave, che costituivano un impedimento all’utilizzo dell’intera area. Da questo smantellamento è cominciata, simbolicamente, la rivoluzione. Dopo il dissequestro e la riapertura del cantiere, il completamento dei lavori di restyling della Stazione marittima rappresenta un intervento prioritario già avviato. È stata ristrutturata, alla testata del molo Vittorio Veneto, la tensostruttura che consente di svolgere in maniera più confortevole i servizi necessari all’accoglienza e alle operazioni di imbarco/sbarco dei croceristi. Due le infrastrutture previste a servizio dei passeggeri: il nuovo terminal Ro-Ro sul molo Piave e il nuovo terminal crociere sulla banchina Sammuzzo, entrambe fondamentali per il porto e d’impatto anche sulla città. Altro intervento avviato e finanziato sul waterfront riguarda la riqualificazione delle aree del porticciolo di S. Erasmo. Si inserisce nel quadro di completamento e sistemazione dei porti turistici che si affacciano sulla costa palermitana e che, insieme, definiranno un sistema di scali turistici e di spazi collettivi compatibili con la tradizione marinara. Sono stati inoltre conclusi due accordi procedimentali per la riorganizzazione e riallocazione sul lato nord del porto delle attività commerciali del molo Trapezoidale che, sgomberato anche dalle gru, la cui demolizione è già partita, si prepara a diventare una sorta di “marina bay”, in attuazione del PRP. Anche nell’area del cantiere navale sono previsti diversi interventi rivolti non solo al completamento di specifiche opere infrastrutturali, ma anche alla creazione di nuove aree operative e alla razionalizzazione di quelle esistenti. Il protocollo firmato dall’ Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e da Fincantieri prevede il rilancio del polo della cantieristica navale nel porto di Palermo per permettere al sito siciliano di affermarsi come uno dei più importanti del Mediterraneo e per ridare a Palermo un ruolo di primo piano nel mercato cantieristico mondiale, creando un polo in grado di generare occupazione di qualità e di dare ai giovani della Sicilia una prospettiva per il futuro. Il documento prevede un nuovo assetto dell’intero bacino portuale palermitano, dove l’attività cantieristica industriale sarà concentrata con la realizzazione di diverse opere infrastrutturali, fra cui spicca il completamento del bacino da 150.000 TPL”.
 
 
E per quanto riguarda gli altri porti?
“Nel porto di Trapani, oltre che sulla manutenzione – manti stradali delle banchine, recinzione del porto, interventi sull’impianto di illuminazione pubblica, sostituzione parabordi, rifacimento servizi igienici, collocazione segnaletica in area portuale – si lavora al dragaggio del canale d’ingresso del porto e del bacino portuale, e al restyling dell’esistente stazione marittima sul molo Sanità, che ospita la sede dell’Ufficio amministrativo decentrato dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale. Ma l’impegno principale per una profonda riqualificazione dello scalo, è quello di migliorare l’accoglienza dei passeggeri in partenza per le isole minori, le Egadi e Pantelleria, al riparo da ogni situazione climatica: sono iniziati, infatti, i lavori del Trapani Fast Ferry Terminal sulla banchina Dogana. Pronto a cambiare pelle il porto di Termini Imerese, dove sono partiti gli interventi propedeutici all’incremento del traffico Ro-Ro per i collegamenti con il centro e nord Italia, ma anche della crocieristica. Si lavora al completamento del molo sopraflutto e sottoflutto, e al dragaggio a -10, previsto dal Piano regolatore portuale. Il porto di Porto Empedocle sta per dotarsi di un piccolo cruise terminal ma si lavora anche ai dragaggi, al nuovo Piano regolatore portuale (l’attuale risale al 1963) e a una manutenzione straordinaria degli impianti e degli arredi portuali. Sono state anche effettuate delle demolizioni di corpi fatiscenti”.
 
Che ruolo ha il porto di Palermo nel panorama commerciale ed economico del capoluogo siciliano e, più in generale, della regione? Che peso ha in termini occupazionali?
“Straordinario, ma siamo convinti che ancora oggi non abbia espresso neanche il 40% delle sue potenzialità. Stesso discorso per gli altri tre porti, dove si scende anche al di sotto di quella percentuale. Noi stiamo lavorando per colmare questo gap, con una politica del fare che comporta assunzioni di responsabilità e che certamente vale in termini di messaggio che lo Stato dà alle nuove generazioni. Finalmente concreto, in un Paese in cui sembra che i grandi parolai colpiscano l’opinione pubblica più di chi lavora concretamente per avere risultati tangibili”.

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