Tensione ad alta velocità tra Roma e Torino - QdS

Tensione ad alta velocità tra Roma e Torino

Antonio Leo

Tensione ad alta velocità tra Roma e Torino

martedì 05 Marzo 2019

Zingaretti,  come prima mossa da neo segretario dei Democrats, punta proprio sull’infrastruttura della discordia, la Tav. Salvini in equilibrio su un filo, M5s accerchiato. La sensazione, è che i Cinquestelle, abbandonati sul tema perfino dal ministro Tria, siano sempre più accerchiati e soli

ROMA – La lunga notte di domenica 3 marzo consegna lo scettro del Partito democratico a Nicola Zingaretti, che avrà il duro compito di rilanciare un semi defunto Centro-Sinistra per farlo tornare a competere nell’agone politico, occupato perlopiù da gialli e verdi. Una incoronazione che vede il presidente della Regione Lazio sfiorare il 70% dei consensi, staccando nettamente gli sfidanti Maurizio Martina (20,27%) e Roberto Giachetti (12,08%). Un successo avvalorato dalla grande affluenza ai gazebo: si parla di circa un milione e 700 mila votanti.
 
Eppure, passata la sbronza dei festeggiamenti, nonostante la larga partecipazione e la straripante vittoria, sale ancora una volta in cattedra, come vera “star” della giornata politica di ieri, la Tav, il progetto del treno ad alta velocità in Val di Susa che attualmente esercita solo un’alta pressione sul Governo SalviMaio.
 
È lo stesso Zingaretti che, come prima mossa da neo segretario dei Democrats, punta proprio sull’infrastruttura della discordia. La prima uscita pubblica è in conferenza stampa con il collega-presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sponsor della prima ora della linea tra Torino e Lione. "I bandi non si interrompono – tuona Zingaretti – Sarebbe criminale ipotizzare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro". Poi affonda: “Diciamo basta all’immobilismo, si apra una nuova stagione. L’eventuale stop alla Tav è un costo che pagherebbe il sistema-Paese".
 
Ma se la linea rapida tra Francia e Italia resta un rebus (la cui soluzione è, forse, un referendum), corre velocissima la tensione tra Roma e il capoluogo piemontese, dove si instaura un primo duello a distanza tra il novello leader Pd e lo scafato “capitano” leghista Matteo Salvini che, su un binario quasi parallelo, ha convocato un’altra conferenza alla Camera. Più che sfrecciare su rotaie, però, Salvini sembra camminare su un filo, chiedendo agli alleati “buon senso” e un “punto di incontro” sulla Tav, allontanando comunque lo spettro della caduta del Governo, che per il ministro dell’Interno “non rischia nulla”.
 
La replica grillina era arrivata prima ancora che Salvini aprisse bocca. Questa volta a sgombrare il campo dalle “rotaie” (o almeno a provarci) ci pensa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, che, sollecitato dai giornalisti, cade dalle nubi: “Non capisco perche si debba parlare di un progetto di vent’anni fa quando oggi il ministro Di Maio presenta qui a Torino il Fondo nazionale dell’innovazione, cioè un miliardo di euro sul futuro del Paese, sull’innovazione e sul digitale".
 
La sensazione, però, è che i Cinquestelle, abbandonati sul tema perfino dal ministro Tria, siano sempre più accerchiati e soli. Domenica sera, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa, anche Emmanuel Macron ha aggiunto ulteriore legna sul fuoco: "Sono stati fatti lavori e svolte svariate analisi. È una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere e abbiamo confermato la scelta sottoscritta dai nostri predecessori con degli accordi. So che ci sono molte sensibilità sull’argomento, in modo particolare per quanto riguarda il tracciato e l’attaccamento alle valli, credo che le risolveremo nella consultazione e nella concertazione".

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017