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Catania – Sunia: in città mille sfratti all’anno. “Ogni giorno nuove famiglie per strada”

Desiree Miranda

Catania – Sunia: in città mille sfratti all’anno. “Ogni giorno nuove famiglie per strada”

martedì 12 Marzo 2019

Giusi Milazzo: “Affitti insostenibili”. L’assessore Lombardo: “A breve l’Agenzia sociale per la casa”

CATANIA – Il problema dell’edilizia popolare è grave, annoso e di forte incidenza sociale. Un problema che negli anni si è ampliato piuttosto che diminuire, prevalentemente per due ragioni. La prima è sociale e legata al peggioramento della vita della popolazione, la seconda trova la sue responsabilità nell’immobilismo delle amministrazioni locali e regionali che si sono succedute.
 
Mentre avanza la disoccupazione aumentano i lavori precari o mal pagati e sempre più spesso ci si trova davanti alla scelta: pagare le bollette, l’affito o mangiare? Se a questo si aggiunge una politica di welfare pressoché nulla, ci si trova di fronte a una grande emergenza sociale. L’allarme lo lancia ancora una volta il sindacato Sunia, per voce della segretaria privnciale e regionale Giusi Milazzo.
 
“Purtroppo la situazione peggiora sempre più. Nonostante si parli di misure da mettere in atto per contrastare il problema dell’emergenza abitativa, di concreto non c’è nulla se non alcuni tavoli aperti con il Comune e con gli Iacp. Ogni giorni di ritardo però, abbiamo famiglie per la strada”, afferma.
 
I dati ufficiali del Ministero dell’Interno sugli sfratti relativi al 2018 non sono ancora disponibilli, dovrebbero essere publicati nei prossimi giorni, “ma secondo quanto emerge dal lavoro dei nostri uffici legali del Sunia, – continua Milazzo – sappiamo che c’è un incremento di almeno il 15%. Contiamo circa mille sfratti l’anno a Catania quindi sei/sette mila famiglie in forte deprivazione abitativa”.
 
A Catania, poi, non si conosce in dettaglio quante sono le famiglie che hanno bisogno di un tetto sulla testa perché le liste d’attesa sono bloccate da anni. Dati che sono in continua evoluzione perché il lavoro lo si perde da un giorno all’altro e se fino a ieri non si faceva parte del novero dei richiedenti aiuto all’istituzione locale, domani potrebbe cambiare tutto.
 
“I numeri delle liste d’attesa, seppure bloccate da qualche anno, danno un’idea del problema – afferma ancora Milazzo -. Parliamo di circa 5 mila famiglie, ma se si riaprissero i termini, probabilmente, diventerebbero il doppio anche perché gli affitti sono sempre talmente alti che sono insostenibili per i redditi bassi”.
 
A volte la soluzione è l’occupazione e, seppure illegale, è in qualche modo giustificata dalla necessità. “È vero che è illegale, – dichiara ancora la responsabile del sindacato – ma se non ci sbrighiamo a trovare soluzioni non si possono condannare queste famiglie. Anzi, a questo proposito, il Sunia insieme al Comitato case per tutti, ha organizzato un concerto di musica antica a sotegno della casa di via Calatabiano che è occupata da una trentina di persone da tre anni e mezzo”.
 
Oltre a una serie di lavori in corso d’opera o altri progetti edilizi che dovrebbero partire entro l’anno, per cercare di ridurre il problema, nel 2016 è partito il progetto Agenzia sociale per la Casa nell’ambito dell’asse 3 – Servizi per l’inclusione sociale del Pon Metro. Dopo anni di bandi e idee progettuali, secondo quanto riferisce l’assessore catanese alle politiche sociali, Giuseppe Lombardo, siamo pronti per partire.
 
“Tutte le procedure di gara sono state espletate e l’équipe sociale e tecnica, scelta con procedura di gara espletata sul mercato elettronico della pubblica amministrazione, si sta costituendo. A breve avremo anche i locali per l’insediamento dell’équipe che sarà il cuore pulsante di tutte le attività che verranno messe in campo. Nei prossimi giorni saremo pronti e operativi”, spiega Giuseppe Lombardo. Ancora una volta dunque, occorre aspettare anche se chi ha bisogno di una casa vorrebbe un aiuto subito.

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