“Inizio con il dire che diritto allo studio significa non solo assistenza. Noi diamo assistenza alberghiera, vitto ed alloggio, e facilitazioni nei trasporti ma non termina qui il nostro lavoro! Il diritto allo studio è qualche cosa che noi dobbiamo garantire a tutti gli utenti. L’approccio ai nostri ragazzi, a mio parere, deve essere, inoltre, affrontato già nella fase pre – universitaria. Esistono, oggi, facoltà a numero chiuso che difficilmente daranno accesso ai ragazzi che sono più deboli economicamente. Nel periodo estivo, infatti, come è noto, in queste scuole si preparano i ragazzi a ciò che li aspetta, ma per potervi partecipare c’è bisogno di circa quattro – sette mila euro. E questa non è una possibilità che possiedono tutti. Quello che io vorrei, ed è infatti una mia concreta proposta, è che nella fase pre – universitaria l’orientamento venga fatto nelle scuole, mi riferisco al quarto ed al quinto anno, con persone capaci ed idonee, studiose ad esempio delle nuove tecnologie, affinché gli studenti vengano indirizzati nelle facoltà giuste e ci sia per loro, una volta laureati, uno sbocco lavorativo. Poi, nel periodo estivo, dobbiamo intestarci noi una scuola di preparazione, alla quale potranno accedere i ragazzi più deboli economicamente”.
“Questo importante progetto è un mio obiettivo! Mi sforzerò e con determinazione affinché la sua realizzazione possa avere tempi brevi. è un’idea, inoltre, che voglio trasmettere anche agli altri Ersu”.
“C’è la problematica di avere più fondi dal ministero, finalizzati al sostegno economico: borse di studio, mobilità internazionale, stage presso centri di eccellenza universitari, studi professionali avanzati. Dobbiamo mettere a contatto questi nostri giovani con le professioni. E con gli Ersu coordinati possiamo chiedere di più, naturalmente motivando, al ministero. Voglio, inoltre, riportare un dato su cui riflettere: nelle Università del Nord, la borsa di studio, viene erogata anche a chi ha un reddito familiare di diciassette – diciotto mila euro, mentre noi ci fermiamo a quattromila – cinque mila euro! Non è possibile!”.
“C’è un problema di trasporti con le strutture dell’Annunziata e del Papardo. Incontrerò i vertici dell’Atm per vedere se è possibile aumentare le corse o fare delle fermate intermedie”.
“In questo momento, i posti letto sono meno di duecento, ma con le nostre potenzialità si potrebbe arrivare a cinquecento. Funzionano le strutture di Papardo e di Gravitelli; bisogna attivare quella di via Cesare Battisti, dove mancano i mobili, e la casa albergo Annunziata, dove sono in corso di ultimazione i lavori di ristrutturazione; siamo quasi pronti e credo riusciremo a renderla operativa in tempi brevissimi. Stiamo lavorando dunque anche in questa direzione. Voglio ricordare che abbiamo, inoltre, sessanta posti letto riservati per gli scambi internazionali”.
“Sì. Questa importante operazione è fatta in sinergia con l’Università: il magnifico rettore sta portando avanti questa internazionalizzazione e si sta facendo un buon lavoro anche in questa direzione. E’ stato siglato, di recente, un accordo con il Marocco. Noi vogliamo che la Sicilia torni ad essere quella che era un tempo: centro, culla del Mediterraneo! ”.
“L’organico non è adeguato e non come numero, bensì come funzione. Abbiamo molti articolisti con cui bisogna lavorare parecchio; dicono di non essere valorizzati e non svolgono, dunque, le mansioni loro assegnate”.
“Un ulteriore passo che conto di fare, è il trasferimento degli uffici dalla attuale struttura, che costa circa centonovanta mila euro l’anno, agli uffici nostri di via Ghibellina”.
“Ridurre le spese di gestione”.
“Si risparmia con le nuove tecnologie. Ad esempio, nelle case per gli studenti voglio portare avanti come investimento il fotovoltaico; voglio installare la rete wireless ed i sensori alle finestre”.