Credito d’imposta e bilancio della Regione - QdS

Credito d’imposta e bilancio della Regione

Raffaella Pessina

Credito d’imposta e bilancio della Regione

mercoledì 03 Marzo 2010

Forum con Riccardo Savona, presidente commissione Bilancio Ars

PALERMO – A parte i documenti finanziari, di cosa si occupa in questo momento la commissione Bilancio da lei presieduta?
“Del credito di imposta per l’incremento dell’occupazione e del credito alle aziende. Proprio in questi giorni l’assessore al Lavoro Nicola Leanza è venuto in commissione per alcune audizioni su questi due documenti, che diventeranno una proposta unica, la quale a sua volta, sarà in aggiunta alle iniziative che il Governo sta facendo, non in sostituzione. Si tratta di un grande aiuto all’occupazione con quelle risorse immediate, non tra sei mesi o un anno, per dare un aiuto a diminuire il tasso di disoccupazione”.
Il bilancio dovrà essere approvato entro la fine del mese di marzo, termine di scadenza dell’esercizio provvisorio. A che punto siete in commissione?
“Sarà necessario approvarlo in tempo è già ho predisposto le carte per le prossime riunioni. Si parlerà di fondi sociali, fondi strutturali e tutto quanto sarà necessario per avere un completo quadro della situazione economico patrimoniale della Regione, per poter affrontare con grande conoscenza il bilancio e la finanziaria. Contiamo di arrivare alla conclusione dell’esame da parte della mia commissione dei documenti finanziari entro la prima settimana di marzo.
E poi, dal 10 di marzo i documenti potranno andare in aula e vi sarà un mese di tempo per approvarli. Sarà compito dell’assessore e del direttore della Programmazione venire in commissione, per spiegare con una relazione quale direzione vuole prendere il Governo, come sono state investite le risorse e considerare questo come elemento di partenza per cercare di trovare soluzioni comuni. La commissione bilancio in particolare è legata alle altre commissioni legislative, perchè tutti i documenti che prevedono una spesa è vero che devono passare dalla mia commissione, ma è anche vero che nel loro articolato devono passare prima al vaglio delle commissioni di merito”.
Nell’anno 2009 quali sono state le leggi più significative che sono passate attraverso la commissione bilancio?
“Il credito di imposta innanzitutto. è il fiore all’occhiello, in un momento di crisi di governo e in un momento in cui c’è stato il cambio dei direttori a seguito della riforma dei dipartimenti. C’era chi andava via e chi arrivava ed era inutile chiamare il direttore che stava per andare via ed era altrettanto inutile avvisare quello che si stava insediando, perché ancora non conosceva la materia. È stato un impegno gravoso, voluto con intensità unanimemente dalla mia commissione e sul quale hanno lavorato tutti i funzionari. Abbiamo nominato una sottocommissione per mettere assieme tutto i documenti”.
Quando è stato l’ultimo atto finanziario, su cui avete richiesto l’intervento della Corte dei Conti sezione di controllo e quando ne prevedete un altro?
“L’ultimo è stato a settembre, in occasione del Dpef (documento programmazione economico finanziaria).
Ormai, abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione continuativa con la Corte dei Conti e con il loro intervento e le loro relazioni possiamo ottenere la massima chiarezza su tutti gli atti finanziari che predisponiamo per l’approvazione dell’Aula. Chiederemo naturalmente la presenza della Corte dei Conti anche in occasione della finanziaria e del bilancio a breve”.
Cosa ne pensa della riduzione del numero dei deputati e dell’eliminazione dell’equiparazione al Senato?
“Qualora dovesse andare in porto il disegno di legge presentato dal deputato del Pd Barbagallo, sicuramente si potrà applicare solo nella prossima tornata elettorale. Lo spreco non è nel numero dei deputati, ma nel come operano i deputati stessi, per quello che hanno da fare, per tutto quello che hanno avuto specialmente per chi è al governo.
Si eccede sui rapporti di consulenza, non sulle indennità quindi ma su tutto cio’ che è attorno ai parlamentari. Non è importante quanto sia elevata l’indennità di un amministratore, ma quanto lo stesso amministratore crei o meno le condizioni per buttare via milioni di euro”.
 


Affrontare la crisi con una compagine di governo forte per risolvere l’emergenza occupazione in Sicilia

Qual è la situazione politica attuale in Sicilia?
“Vedo che ci sono dei movimenti di avvicinamento tra le due fazioni interne del Pdl per cercare di trovare un’intesa comune. Questo sarebbe utile per riportare l’asse politico su quella compagine che era uscita dalle elezioni del 2008, per rimettere insieme i pezzi e per cercare di dimenticare il momento di grande crisi che sta attraversando la Sicilia. Una crisi che da noi come sempre, è arrivata più tardi rispetto alle altre regioni d’Italia e lo dovevamo comprendere che, quando qualche mese fa le fabbriche al nord cominciavano a chiudere, anche noi saremmo stati toccati dalla crisi. E ce ne siamo accorti ancora più tardi nella Sicilia occidentale dove c’è meno imprenditorialità rispetto alla Sicilia orientale. La crisi è diventata tangibile quando si è visto che nei supermercati non ci andava più nessuno, quando si cominciava e comprare soltanto generi di prima necessità, quando i negozi che al sabato pomeriggio, solitamente pieni, rimanevano vuoti. Oggi, chi possiede ha paura di spendere, chi non ha, non può entrare a comprare. Ci vuole un governo istituzionale. Basta con i preconcetti inutili, dobbiamo cercare di risolvere la situazione di concerto con gli imprenditori, per dare opportunità di lavoro. Invece ad oggi, come mi ha riferito l’assessore al Lavoro Leanza, ogni volta che si reca alla commissione regionale per l’impiego vi sono almeno dieci – dodici aziende che hanno chiesto di mettere in mobilità i lavoratori”.

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