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Palermo – Aiuto scolastico per i diversabili, il Comune non rispetta la legge

Luca Insalaco

Palermo – Aiuto scolastico per i diversabili, il Comune non rispetta la legge

mercoledì 03 Marzo 2010

L’assessore alla Pubblica istruzione, Grisafi, assicura un intervento rapido: “In bilancio 100 mila euro”. Il Tribunale amministrativo ha intimato l’ente ad adeguarsi entro 30 giorni

PALERMO – La Legge 104 del 1992 garantisce ai portatori di handicap il diritto all’educazione e all’istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado. Peccato che i precetti normativi finiscano spesso per incagliarsi tra le secche finanziarie degli Enti locali. Per far sì, ad esempio, che il Comune di Palermo reperisse i fondi necessari per l’assistenza specialistica per i diversamente abili ci sono volute due pronunce del Tar e una minaccia di commissariamento. A ricorrere ai magistrati amministrativi è stata la madre di un bambino autistico al quale era stato negato il supporto dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione.
Da qui una prima ordinanza del Tar di Palermo, che tuttavia non ha trovato esecuzione da parte dell’amministrazione comunale. Quindi, un secondo ricorso e la pronuncia con la quale, stavolta, la Prima sezione del Tribunale amministrativo ha intimato al Comune di adeguarsi entro 30 giorni, pena l’intervento del Prefetto come commissario ad acta.
“Le famiglie sono costrette a scontrarsi con il muro di gomma istituzionale che si interpone tra il diritto pieno dei propri figli all’integrazione scolastica e il dovere delle amministrazioni preposte a fornire tutte le figure specialistiche necessarie atte a garantire lo sviluppo integrale della persona” ha detto Dino Di Tullio, segretario nazionale del sindacato Sfida.
Critico anche Davide Faraone, capogruppo del Pd in Consiglio comunale: “Il fatto che i genitori, per vedersi riconosciuto un diritto contemplato per legge, debbano fare ricorso al Tar contro la pubblica amministrazione è vergognoso”.
“Già in passato – ha ricordato – ho più volte presentato interrogazioni e diffidato l’amministrazione in merito alle inosservanze sulla Legge 104/92. I bambini portatori di handicap vanno garantiti ancor più e ancor meglio degli altri. Ogni anno a causa della mancanza del budget necessario, l’assistenza igienico-sanitaria e quella alla comunicazione non vengono garantite, questa situazione, oltre a causare dei disagi alle famiglie, non fa altro che aumentare il gap esistente fra i bambini”.
L’assessore alla Pubblica istruzione, Francesca Grisafi ha promesso che il Comune che si adopererà per attivare il servizio.
“Abbiamo messo da parte in bilancia – ha detto – una somma di 100 mila euro per questo tipo di assistenza”.
Amara la replica dei sindacalisti: “Nessuno potrà mai restituire ai nostri bambini i mesi di lavoro persi”.
 


Focus. Cosa dicono le norme in materia
 
PALERMO – La figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione è prevista dall’articolo del Dpr n.616/1977, nonché dall’articolo 13, comma 3, della Legge 104/92, che fa obbligo agli enti locali di garantire l’assistenza “personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, mediante l’assegnazione di docenti specializzati”. Questo istituto ha tradizionalmente trovato applicazione, oltre che per gli studenti con disabilità di comunicazione, per tutti quei soggetti con disabilità fisica, psichica o sensoriale, la cui gravità o limitazione di autonomia, determini l’inevitabile necessità di assistenza per un regolare apprendimento delle nozioni scolastiche. La procedura di assegnazione di questo assistente interessa e coinvolge diversi organi chiamati a garantire l’integrazione scolastica dell’alunno disabile. Dal dirigente scolastico all’Asp, fino agli enti locali competenti a fornire il servizio: i Comuni per le scuole elementari e medie, la Provincia per le scuole superiori.

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