Seconda ricerca sulla salute dei gelesi - QdS

Seconda ricerca sulla salute dei gelesi

Liliana Blanco

Seconda ricerca sulla salute dei gelesi

martedì 09 Marzo 2010

Asp di Caltanissetta, Eni e Istituto superiore di Sanità hanno costituito un comitato promotore per un’attività di ricerca. Sarà verificato se esiste, e in che misura, un impatto sulla salute di tutte le attività diffuse nel territorio

GELA (CL)  – Il grido di allarme di ambientalisti, cittadini, le preoccupazioni delle famiglie di Gela dove almeno un morto di tumore c’è in ogni  nucleo, hanno risvegliato le coscienze delle istituzioni. Prima l’avvio del Registro tumori da parte dell’Asp n. 2 di Caltanissetta, poi la presentazione di un progetto di monitoraggio dell’aria da parte della Commissione consiliare ambiente di Gela in collaborazione con l’Università di Catania e adesso l’Azienda sanitaria provinciale, l’Eni e l’Istituto superiore di Sanità hanno dato vita ad un comitato per l’organizzazione di un’attività di ricerca sulle condizioni di salute a Gela.
La decisione è scaturita qualche giorno fa da una riunione tenuta alla Camera di Commercio di Caltanissetta: nel comitato promotore saranno coinvolti il Comune di Gela e la Provincia di Caltanissetta. Il progetto è finalizzato a comparare i dati di mortalità generici con il tassi di incidenza dei tumori: solo allora si studierà se esiste causalità  fra la salute dei gelesi e le attività del territorio.
La zona di Gela dal 1995 è stata inserita  dall’Oms tra le tre aree siciliane ad alto rischio, insieme a Priolo (Siracusa) e Milazzo (Messina). L’iniziativa rientra nell’attività programmatica dell’assessorato regionale della Salute e nella legge di riforma del sistema sanitario che individua  Gela come sito di indagine per ottenere di finanziamenti finalizzati alla ricerca e alla tutela delle salute e dell’ambiente.
Il protocollo è stato ratificato dal dirigente di Refining marketing dell’Eni e presidente di “Raffineria Gela” Giuseppe Ricci; dall’amministratore delegato della Raffineria Battista Grosso; dal responsabile nazionale sanità dell’Eni, Magrì; dal dirigente nazionale Eni, Casa; dal direttore dell’Arpa Marino, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente; il dott. Scondotto, del dipartimento osservatorio epidemiologico; dal dirigente dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Cuspilici; la dott.ssa Bettoni, direttore generale dell’Istituto superiore di Sanità; la dott.ssa Musmeci e i dott. Viviano e Ranieri Guerra, dell’Istituto superiore di Sanità; il dott. Tumino, responsabile del Registro tumori di Ragusa; il dott. Fidelbo, del consorzio che gestisce il Registro tumori; il prof. Sciacca, direttore dell’istituto d’igiene dell’Università di Catania.
Adesso il comitato promotore deve individuare i rappresentanti di un comitato scientifico in grado di definire gli ambiti, la metodologia di lavoro e di studio della ricerca scientifica. “è fondamentale dare una risposta scientifica all’allarme che si è creato fra i cittadini – ha detto il direttore generale del Dipartimento per le attività sanitarie, Mario Zappia – e se quanto si teme trova riscontro è necessario provvedere a rimuovere le cause che hanno portato a ciò, a Gela come altrove”.
“Stiamo mettendo in campo tutti i mezzi – ha commentato il direttore dell’Asp Paolo Cantaro – per capire se c’è un legame fra le malattie tumori e l’ambiente e la collaborazione dell’Eni è preziosa per ottenere un lavoro scientifico attendibile a garanzia della salute dei cittadini”.
Le centraline di rilevamento della Provincia hanno fatto registrare valori di inquinamento atmosferico due volte più alti rispetto alla soglia prevista dalla norma in materia ambientale:  i 200 mg/mc di carbonio vengono superati non solo durante le ore di punta ma anche quando il traffico è regolare; nelle fasce orarie che vanno dalle 10 alle 12 ed intorno alle 18 il valore del carbonio tocca il picco di 500 microgrammi per metro cubo. Le due commissioni consiliari per l’ambiente hanno acquisito i dati dell’inquinamento atmosferico e sulla campionatura dell’acqua relativi ai mesi di gennaio-febbraio-marzo 2009 e agli anni 2007 e 2008 per trasmetterli all’Arpa. Ha presentato un’interpellanza al presidente della Provincia il capogruppo del Pd, Alfonso Cirrone Cipolla, producendo dati sulle polveri sottili ed idrocarburi. “Gli idrocarburi aromatici sono 5 volte superiori al limite consentito e le polveri sottili 12 volte superiori alla norma – dice Cirrone Cipolla. La legge stabilisce la soglia massima di 35 sforamenti l’anno, ma qui i valori vengono superati costantemente. Per verificare il tasso di inquinamento nei comuni ad alto rischio ambientale bisogna monitorare gli idrocarburi non metallici, le PM 2,5 e gli atri IPA ovvero i metalli pesanti e composti organo solforati”.

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