Imprese nella morsa delle banche “strozzate” da tassi usurari - QdS

Imprese nella morsa delle banche “strozzate” da tassi usurari

Rosalba Mancuso

Imprese nella morsa delle banche “strozzate” da tassi usurari

mercoledì 17 Marzo 2010

Denuncia dell’associazione dei consumatori Sos utenti che dal 2005 fornisce assistenza ai danneggiati. A settembre 2009 in Sicilia tassi effettivi dell’8,62% contro tassi soglia del 7,79%

PALERMO – Un quarto del credito destinato alle attività produttive siciliane a fine settembre 2009 sarebbe stato erogato a condizioni usurarie.
Lo denuncia l’associazione dei Consumatori Sos Utenti che dal 2005 è impegnata ad assistere gli utenti del credito, vittime di condizioni bancarie oltre il limite dei tassi imposti dalla legge antiusura 108/96. Il fenomeno dell’usura bancaria  a detta delle vittime e delle associazioni dei consumatori che analizzano i dati e seguono i contenziosi contro gruppi bancari accusati di tale reato, sembra essere diffuso su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati elaborati da Sos Utenti sulla base dei bollettini statistici della Banca D’Italia, a fine settembre 2008 i dati ufficiali per le operazioni auto liquidanti  a famiglie produttrici per importi superiori a 5 mila euro si attestavano su tassi effettivi del 10,28% a livello nazionale, contro un tasso soglia del 10,22% e un tasso Bankitalia del 9,91%; in Sicilia i tassi effettivi praticati erano del 10,59% contro un tasso soglia del 10,26% ed un tasso Bankitalia del 10,19%.
In tutte le regioni, escluse Lombardia, Trentino, Veneto, Marche ed Emilia Romagna, Sos Utenti fa evidenziare dati usurari. Stesso trend per i dati relativi alla stessa tipologia di operazioni a fine giugno 2009. In Sicilia su un tasso soglia del 8,48%, si registrava un tasso effettivo del 9,22%. Ed anche a fine settembre 2009, i dati elaborati da Sos Utenti sulla base dei Bollettini Statistici della Banca d’Italia, sempre per la  stessa tipologia di operazioni, davano una Sicilia stretta nella morsa di tassi effettivi dell’8,62% contro tassi soglia 7,79% e tassi Bankitalia fissati nell’Isola all’8,35%.
E quando non c’è usura, il rapporto con la banca può trasformarsi ugualmente in un incubo, per via dell’eccessivo rigore con cui gli istituti bancari, specie con l’arrivo della crisi economico finanziaria, hanno chiuso i rubinetti alle piccole imprese, chiedendo il rientro immediato della scopertura, stringendo sull’erogazione dei fidi, iscrivendo in centrale rischi e  facendo piombare l’impresa nell’inferno della chiusura, per non parlare del fallimento a cui seguono procedure esecutive in cui l’istituto si rifà sui beni dell’imprenditore offerti in garanzia. L’associazione Sos Utenti, non parla solo di usura bancaria, ma anche di vessazioni bancarie, pressioni che minano nel fisico e nello spirito gli imprenditori che rimangono coinvolti in questo perverso meccanismo. 
Le storie delle vittime sono, a livello nazionale e non solo in Sicilia, quelle di disperazione, di chi non ha più niente da perdere, di chi pensa al suicidio o tenta di vendere un rene per campare, ma ci sono anche storie di chi denuncia l’operato della banca, perché bene informato sulle condizioni praticate ed in grado di riconoscere quando ha subito delle violazioni di legge.
“In Sicilia i livelli di denuncia per usura bancaria sono ancora bassi – rileva Giovanni Giuffrida- avvocato e delegato regionale di Sos Utenti, ma  quando si decide di combattere, i risultati  ci sono e si ottengono”. Uno di questi è l’applicazione dell’art. 20 della legge 44/99, ovvero l’emissione del Decreto Prefettizio che in caso di denuncia per usura porta al blocco delle procedure esecutive contro la vittima. Su questo fronte, l’avvocato Giuffrida fa rilevare che  esperienze positive in tal senso si sono avute a Caltanissetta, Ragusa, Catania, Palermo ed Agrigento. Per quanto riguarda i rinvii a giudizio decisi dalle Procure sulla base delle denunce degli imprenditori, il mensile nazionale Liberoreporter  su dati del Comitato Banche Pulite, riporta procedimenti a Sciacca (Ag); Caltanissetta; Agrigento.
 


Atteggiamenti delle banche legati a criteri di prudenza
 
PALERMO – Dalla parte delle banche, invece, si rileva che gli atteggiamenti nei confronti delle imprese sono legati a criteri di prudenza e di valutazione della rischiosità dell’investimento, poiché la crisi economico finanziaria ha portato gli istituti di credito ad accumulare sofferenze notevoli. Un comunicato stampa dell’Abi sul rapporto di previsione Afo, evidenzia che “la severità della recessione sta imprimendo una forte e preoccupante spinta al rialzo alle sofferenze bancarie: al netto delle svalutazioni segnano una crescita del 34% nel 2009, del 27% nel 2010 e del 9% nel 2011”. Ferma la posizione della Sos Utenti che chiede la separazione del ruolo tradizionale delle Banche, da  quello delle Agenzie di Investimento e l’azione incisiva delle istituzioni, a difesa degli utenti del credito, su cui pendono, però, le novità introdotte dal decreto legislativo 28/10/2009 sulla mediazione obbligatoria, i cui meccanismi vengono spiegati da Sos utenti: “la norma, prevede, nel caso si voglia procedere giudizialmente contro una Banca,  l’obbligatorietà ad esperire il procedimento di mediazione, pena l’improcedibilità del giudizio. Le Banche, invece, potranno procedere alla ingiunzione, anche senza esperire la mediazione. Questa è la forza delle Banche… ma il nostro obiettivo e del Forum Nazionale Antiusura è quello di creare una forza in grado di sollecitare i cambiamenti a sostegno delle vittime degli istituti di credito”.

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