Italo pronto al via. Siculo bloccato al palo - QdS

Italo pronto al via. Siculo bloccato al palo

Carlo Alberto Tregua

Italo pronto al via. Siculo bloccato al palo

giovedì 18 Marzo 2010

Alta velocità, zero velocità

La Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori) di Montezemolo, Della Valle ed altri, in partnership con la Sncf (ferrovie francesi) hanno messo sui binari Italo, un prototipo di supertreno che da metà 2011 competerà con i Freccia rossa e Freccia argento di Trenitalia. Italo avrà una livrea rosso Maranello con sette carrozze monitorate da 2.000 sensori invece di 11. Gli interni sono firmati da Italdesign di Giorgetto Giugiaro, vi saranno carrozze cinema e connessioni satellitari di ogni genere per Internet e telefoni.
Il produttore (Alstom) costruisce questi treni ad alta velocità a La Rochelle in Francia e a Savigliano, in provincia di Cuneo. Ha percorso 56.000 chilometri e ne deve fare altri 60.000 prima delle prove.
Italo, che correrà a 360 km/h ma nel 2007 ha raggiunto il recordi 574,8 km/h, debutterà con 54 collegamenti al giorno sulle linee pronte da Torino a Salerno, a Venezia, a Bari, con tariffe flessibili in competizione con quelle di Trenitalia. 
 
Le connessioni satellitari saranno effettuate su rete Umts e Wifi che consentiranno di lavorare anche a 300 km/h e in galleria. Il portale di bordo avrà 250 ore di video in alta definizione e 250 ore di audio con schermi individuali touch screen. Il treno è costruito con il 98% di materiali riciclabili, la motorizzazione è ripartita su tutto il convoglio per cui la capienza di posti aumenta del 20% portandoli a 460. I finestrini sono più ampi del 15%, l’insonorizzazione diminuisce l’effetto suono.
Qui ci fermiamo nel descrivere il nuovo gioiello del patron della Ferrari perché ci riserviamo di vederlo all’opera per constatare se tutti questi requisiti corrisponderanno al vero.
Resta da constatare subito, però, come la modernizzazione dei trasporti aumenti velocemente ed offra a tutte le popolazioni, da Salerno alle Alpi, nuove opportunità di mobilità a prezzi competitivi e grande confort. Il che è un bene per due terzi del Paese.
Da sottolineare come il miglioramento dei trasporti, anche se si tratta di volumi relativamente bassi, perché di cresta, costituisce un propellente ulteriore per lo sviluppo.
 
L’altra metà della mela è purtroppo quella bacata, cioè quella che va da Salerno in giù. Per fortuna, fra non molto, comincerà la costruzione effettiva del Ponte sullo Stretto, un’opera che inevitabilmente obbligherà i futuri governi a progettare il “pezzo” di alta velocità mancante da Salerno a Villa San Giovanni e successivamente la Messina-Catania-Palermo. Certo, ci vorranno risorse ingenti per attrarre le quali occorrerà una forte pressione del ceto politico meridionale presente in Parlamento e al Governo, senza del quale le risorse continueranno ad essere attratte dal Nord Italia, senza un minimo di equilibrio e di equità.
Nell’attesa che il Governo ordini a Rfi (Rete ferroviaria italiana) di mettere mano ai progetti per l’alta velocità da Salerno in giù e in Sicilia, risulta indispensabile che nella nostra Isola il Governo regionale costituisca un piccolo drappello di dirigenti capaci, che apra un dialogo con Rfi al fine di modernizzare rapidamente alcune linee essenziali.

Il sottosegretario con delega alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pippo Reina, nel forum pubblicato sul nostro giornale il 4 ottobre 2008, ci disse in anteprima che con 20 milioni di euro la tratta Catania-Palermo sarebbe stata modernizzata in modo da consentire una percorrenza a treni moderni come il Minuetto in 2 ore e 30 minuti. Ora vi è un’azienda privata, la Gmc, che ha ottenuto la concessione per esercitare il trasporto in Sicilia. Ma se le linee non vengono corredate dalle minime e necessarie innovazioni, il Siculo (treno veloce, si fa per dire, siciliano) non potrà vedere la luce. Nonostante le forti pressioni del sottosegretario Reina, Rfi non ha ancora aperto i cantieri. Tenuto conto che le dichiarazioni dello stesso risalgono ad oltre un anno e mezzo fa, dobbiamo sottolineare il tempo perduto.
Insomma, ancora una volta Italo è pronto al via mentre Siculo è inchiodato al palo. Tutta qua la differenza emblematica tra la Sicilia e le regioni del Nord.
Le infrastrutture non solo sono propellenti per lo sviluppo, ma costituiscono il modo giusto per creare occupazione e ricchezza.

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