Progetti esecutivi per la manutenzione - QdS

Progetti esecutivi per la manutenzione

Luca Insalaco

Progetti esecutivi per la manutenzione

martedì 13 Aprile 2010

Forum con Marcello Gualdani, commissario straordinario Iacp Palermo

PALERMO – Commissario Gualdani, quanti sono gli immobili che gestite e qual è il loro stato generale?
“Lo Iacp gestisce circa 12.000 alloggi, distribuiti nei comuni della provincia, con una forte concentrazione di immobili nel capoluogo. A questi alloggi vanno aggiunte le abitazioni di proprietà dello Stato e della Regione. Il grado di vetustà degli immobili è mediamente ventennale e gli alloggi sono in condizioni di agibilità. Da quando mi sono insediato, è cambiato anche il modus operandi dei tecnici dell’Istituto.
“Per ogni sopralluogo effettuato in un immobile di proprietà dell’Ente, infatti, devono redigere un’apposita relazione, dalla quale risultino in modo esauriente gli interventi di cui l’immobile necessita. A breve, quindi, disporremo del quadro completo delle condizioni del nostro patrimonio immobiliare”.
Che tipo di programmazione avete approntato per le manutenzioni e a quanto ammontano gli investimenti?
“Per la programmazione ordinaria abbiamo preventivato una spesa di circa 3 milioni di euro l’anno, un costo abbastanza pesante. L’Ente sconta l’alto tasso di morosità dell’utenza ed è costretto a muoversi tra le difficoltà date dal ruolo sociale che è chiamato a svolgere e gli interventi che deve comunque garantire.
“Ecco perché speriamo di riuscire a ottemperare alle varie necessità con gli interventi di manutenzione straordinaria. Per gli interventi più urgenti, contiamo di sfruttare i fondi ex-Gescal, fermi all’assessorato regionale delle Infrastrutture e Mobilità. I progetti, per un importo di 14 milioni di euro, sono esecutivi e aspettano solo la firma del direttore generale dell’assessorato. Con questi fondi, abbiamo in programma di intervenire su alcuni lotti, per esempio per il ripristino delle coperture e quindi per risolvere i problemi di infiltrazioni d’acqua”.
 
Avete messo in cantiere la realizzazione di nuovi edifici?
“Ci sono dei progetti nel centro storico e i fondi ex-Gescal che potrebbero essere utilizzati per nuove realizzazioni. Di recente, ho incontrato l’assessore comunale al Centro storico, Maurizio Carta, con il quale abbiamo convenuto che dei 7.200 alloggi di edilizia popolare convenzionata, circa 500 potrebbero essere dirottati nel centro storico.
“Proprio nella città vecchia, lo ricordo, abbiamo recuperato fette di patrimonio importanti. Penso, per esempio, all’immobile che sorge in Piazza Caracciolo, alla Vucciria, o ancora ai 64 posti letto per gli studenti universitari realizzati con l’Ersu in piazza Casa Professa. Inoltre, ci sono 6 progetti per creare 300 posti letto e abbiamo avviato un proficuo rapporto di collaborazione con il rettore Lagalla, che potrebbe portare alla realizzazione di altri alloggi per gli universitari. Noi, insomma, siamo pronti e aspettiamo solo le risposte della politica”.
A quanto ammontano gli affitti da riscuotere?
“In attesa dei dati consuntivi di fine anno, ad oggi i canoni per il fitto di alloggi, magazzini e terreni, ammontano complessivamente a 15.630.000 euro”.
A quanto ammonta, invece, la morosità e in che modo vi state muovendo per recuperare queste somme?
“Va detto, innanzitutto, che il nostro utente è un soggetto che vive in condizioni di disagio socio-economico. L’Istituto chiede al conduttore di presentare ogni due anni la dichiarazione dei redditi (a tal proposito, ricordo che la documentazione deve essere presentata entro il prossimo mese di giugno). A chi non presenta la dichiarazione, viene applicato il canone di affitto per la fascia reddituale più alta, pari a 208 euro. Al mio insediamento, la morosità ammontava a 74 milioni di euro. Per recuperare queste somme ci muoviamo con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione.
Sotto la mia guida, l’Istituto ha per la prima volta avviato un’azione volta a sfruttare la legge regionale n 26/2000, che all’art.53 prevede per gli Iacp la possibilità di utilizzare il concessionario di riscossione, secondo le disposizioni del decreto legislativo n 112/1999 e quindi, seguendo procedure e norme applicabili per la riscossione di imposte, tasse e tributi comunali”.
 

 
Per la gestione 100 dipendenti, 70 contrattisti e 200 Pip. Il difficile connubio tra prezzi di mercato e ruolo sociale
 
Qual è il ruolo dell’Istituto autonomo case popolari?
“L’Iacp è un Ente pubblico economico. Per realizzare nuove costruzioni dobbiamo sostenere i prezzi di mercato, ma poi siamo chiamati a svolgere un importante ruolo sociale. Ci dobbiamo muovere tra due esigenze: da un lato, vogliamo stare vicino alla gente, dall’altro, dobbiamo recuperare la morosità per essere in grado di adempiere le nostre finalità istituzionali”.
Quando si è insediato alla guida dello Iacp e come giudica questo primo scorcio di mandato?
“Mi sono insediato come commissario straordinario il 26 agosto 2009 e posso dire che, già dopo pochi mesi di incarico, all’Istituto, si registrano i primi importanti segnali di cambiamento, sul fronte della legalità, della gestione economica e sul versante delle opere da realizzare. Si respira un’aria nuova, insomma”.
Quanti dipendenti conta l’Istituto?
“Il personale consta di circa 170 unità, 70 dei quali sono contrattisti. A questi vano aggiunti circa 200 Pip”.
Come state fronteggiando l’emergenza legata all’abusivismo?
“Stiamo portando avanti, in sinergia con le forze dell’ordine, una forte azione per l’affermazione della legalità, incentrata soprattutto sui magazzini e quindi per il recupero dei locali commerciali. Per quanto riguarda gli occupanti abusivi, inviamo regolarmente le segnalazioni al Comune, che poi provvede ad attivare la polizia municipale per procedere agli sgomberi. Inoltre, presso la Prefettura è operativo un comitato permanente per fronteggiare l’emergenza”.

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