MESSINA – L’impegno di Matteo Zapparrata, Commissario del Consorzio per le autostrade siciliane (Cas) c’è ma non basta a dirimere l’annosa questione dell’abolizione del pedaggio relativo al tratto Boccetta-Ortoliuzzo dell’A20 ME-PA.
Tanto più che, se l’istanza venisse accolta, per l’Ente ci sarebbe una perdita stimata in 5 milioni di euro. Inoltre, va chiarito che il Cas è solo concessionario dell’infrastruttura in questione, quindi per qualunque decisione occorre anche l’assenso dell’Anas (concedente).
Non sarà dunque semplice abolire il pedaggio di € 1,10 che i residenti dei villaggi messinesi di Spartà e Ortoliuzzo pagano quotidianamente per percorrere il tratto che va dallo svincolo di Villafranca Tirrena, (così impropriamemente chiamato poiché il confine del Comune di Messina è Ponte Gallo) a Boccetta. Una vera ingiustizia se si pensa che, invece, a parità di chilometri, i residenti dei villaggi dislocati nella zona sud (uscita Tremestieri) non pagano alcun pedaggio per percorrere la tangenziale messinese. Vale lo stesso per l’A/18 ME-CT, dove la tangenziale è libera da caselli e barriere. Tra tira e molla la battaglia va avanti ormai da anni, col sostegno delle associazioni di consumatori e di rappresentanti istituzionali.
E’ d’accordo all’abolizione del pedaggio anche la Provincia regionale di Messina, dove nei giorni scorsi, si è tenuto il confronto col Commissario del Cas, alla presenza del presidente Nanni Ricevuto e di numerosi consiglieri provinciali e comunali. Risoluto Stefano Mazzeo, fondatore sul social network Facebook del gruppo “No al pagamento del pedaggio autostradale Ortoliuzzo” che in poche settimane ha già superato le 5 mila adesioni: “Se entro un mese non ci saranno novità, – ha affermato il consigliere provinciale – attueremo forme di protesta più concrete”.
Più cauto il collega Massimo De Domenico che rilancia una proposta alternativa: esenzione solo per i residenti, qualora non venga accettata l’abolizione integrale del balzello. Sarebbe comunque una mezza vittoria per tanti utenti e, allo stesso tempo, il Consorzio riuscirebbe a limitare il danno economico, provvedendo a integrare le minori perdite con altre entrate. “Conosco la problematica e sto facendo il possibile per risolverla” – ha replicato Matteo Zapparrata durante l’incontro di Palazzo dei Leoni. “Il bilancio dell’Ente perderà un introito – ha continuato il Commissario – dovremmo essere bravi a bilanciare”. Massima disponibilità dunque per portare avanti l’istanza, a patto che – ha sottolineato Zapparrata – si faccia un discorso condiviso con tutte le Istituzioni coinvolte, in primis Anas, Comune di Villafranca Tirrena, Provincia regionale e Comune di Messina. La necessità di un tavolo di concertazione è stata evidenziata anche da Nanni Ricevuto.
Poi l’attenzione si è spostata sul tema sicurezza. E di sicurezza ce n’è ben poca nell’A/18 e nell’A/20. Il manto stradale dissestato, pieno di buche e avvallamenti, la galleria Telegrafo al buio da sette mesi, il doppio senso di circolazione in alcuni tratti sono solo alcune delle problematiche più evidenti.
“Queste autostrade rischiano di essere chiuse. Sono troppe pericolose” – hanno evidenziato alcuni dei consiglieri presenti. Immediata la replica di Zapparrata: “ Qualcosa è stata fatta. Siamo riusciti in breve tempo a organizzare gli appalti. La galleria Scianina sarà presto riaperta, i lavori sono in esecuzione; i guardarail sono in fase di finanziamento. Abbiamo in programma grandi lavori”. Cambia il modus operandi. “Mai più affidamento di lavori con la somma urgenza, solo appalti con evidenza pubblica”. In questo il Commissario è stato risoluto.