Pari opportunità, solo un miraggio - QdS

Pari opportunità, solo un miraggio

Liliana Rosano

Pari opportunità, solo un miraggio

venerdì 15 Maggio 2009

L’indagine dell’Osservatorio Donne mostra la percentuale media delle donne nella pubblica amministrazione. L’Isola è tra le regioni con una presenza femminile (12,01%) al di sotto della media

Palermo – Le pari opportunità nella Pubblica amministrazione siciliana sono ancora un miraggio. Sono ancora troppo poche le donne assessori, dirigenti o elette nei consigli comunali, provinciali. è il risultato dell’indagine “Barbablù che ne hai fatto delle tue donne”, realizzata dall’Osservatorio Donne nella Pa, iniziativa promossa da “futuro@lfemminile” e Forum Pa.

Se l’Italia è lontana dal modello dei paesi scandinavi, dove oltre la metà dei ruoli-chiave negli enti pubblici (ma anche nelle aziende private) è occupata dalle donne, il dato siciliano che emerge da questo rapporto non è affatto confortante. La Sicilia infatti è al penultimo posto fra le regioni italiane che detengono il record negativo di bassa percentuale di donne nella composizione di consiglio, giunta e apparato dirigenziale.
Esattamente, l’Isola è giù nella classifica con la percentuale del 12,01% mentre la media italiana è del 19,28. Fanalino di coda la regione Basilicata con una media dell’11,56 per cento. La maglia rosa spetta alla Sardegna, con il 32% di presenza femminile nei vertici politici e amministrativi, al Piemonte e Trentino Alto Adige (entrambi 28%) al Lazio (26%) e all’Emilia Romagna (22%).

Non vanno certamente meglio i comuni e le città metropolitane siciliani. In quest’ultimo caso, è la città di Catania ad essere fanalino di coda tra le città metropolitane (15 in tutto) con la più bassa percentuale di presenza femminile (9,38) nella pubblica amministrazione.
A farle compagnia, altre due città metropolitane siciliane: Messina, penultima, dove il 12,65 per cento dell’altra metà del cielo convive con una presenza tutta maschile e Palermo dove il valore medio dell’occupazione rosa si assesta al 16,24 per cento.
Le città metropolitane più virtuose si trovano tutte nel centro nord: Bologna in testa con un’occupazione media delle donne pari al 36,50%, mentre Genova segue al secondo posto con il 33,33% di donne dirigenti e consiglieri. Virtuosi anche i comuni di Pavia (35%), Ravenna e Cremona (33%).

La panoramica sui 103 comuni capoluogo presi in considerazione in tutta Italia mostra tutte le difficoltà delle donne siciliane ad affermarsi nel mondo della pubblica amministrazione e della politica.  La percentuale media è bassa a Siracusa (8,40%) che è giù in 98 esima posizione, Ragusa (10,07% in 92 esima posizione) . Un po’ meno peggio per Enna, 23,78% (36 esima posizione), Agrigento 22,63% (al 42 esimo posto) e Trapani (22,42 per cento). L’indagine rileva che, in generale, ad incidere maggiormente sul valore medio percentuale è il numero molto basso di consiglieri e assessori donne, mentre quasi sempre è alto il numero dei dirigenti donne.

Questo perchè, nella pubblica amministrazione, dove è dato spazio al merito attraverso concorsi e progressioni di carriera basate sui risultati, le donne hanno buon gioco a trovare il loro spazio. Dove invece  si tratta di incarichi fiduciari e di indicazioni “ad personam”, troppo spesso gli uomini al comando (e come si sa sono in maggioranza uomini sia i sindaci, sia i presidenti) scelgono uomini.

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