La tradizione e i riferimenti al passato si scontrano e si incontrano di continuo con la tecnologia ed il progresso di una nazione in pieno boom economico in cui si costruiscono metropolitane, strade, autostrade ai ritmi lenti e rilassati tipici dei Paesi caldi ed in via di sviluppo.
RELIGIONE
L’Induismo
(Sacra Trimurti)
Il primo passo è capire che, nonostante tutto, il loro cuore ed il loro sorriso emanano grande serenità. Credere che la vita sia basata sul Karma (le azioni) e sul Dharma (il dovere, la virtù) fa sì che uomini e donne si comportino nel migliore dei modi per potersi congiungere, incarnazione dopo incarnazione, all’Essere supremo. Esiste, quindi, una sorta di rassegnata e serena accettazione delle condizioni di vita come conseguenza delle azioni compiute nelle vite passate, rafforzata dall’appartenenza non modificabile ad una delle quattro caste.
Il Buddhismo
(Siddartha Gotama)
La quarta religione al mondo dopo Cristianesimo, Islam e Induismo si basa sul concetto che ogni uomo deve trovare da solo il cammino che porta alla sua salvezza grazie alla pratica meditativa, rifiuta le caste, riconosce l’uguaglianza degli uomini, ha indifferenza per il male, ma si rifiuta di compierlo. E’ molto diverso quindi dall’Induismo, ma entrambe convivono lì, in India.
CULTURA
Le caste, ufficialmente abolite dal 1950, esistono eccome. Parlando con la gente, essa crede fermamente che l’appartenenza ad una casta sia l’unica via possibile e che questa condizione sia immodificabile. Quindi, un giovane in età di matrimonio non potrà mai scegliere la sua sposa in quanto questo compito spetterà ai suoi genitori che la conosceranno per primi e se ne saranno stati contenti acconsentiranno a darla in sposa al proprio figliolo. Egli la vedrà, per la prima volta, il giorno delle nozze senza che ciò possa turbarlo ancorchè. E’ la normalità, come lo è il fatto che i due giovani dovranno appartenere alla stessa casta poiché è vietato contaminarsi con caste inferiori o spostarsi dall’una all’altra.
Questo viaggio in India nasce da un sogno, il sogno di vedere col cuore e con la mente e non soltanto con gli occhi un luogo in cui cercare una parte di me. La sensazione di serenità è forte, la vita lì vale un nulla, uomini, donne, bambini vivono di niente e con niente, chiedendo ogni cosa cibo, oggetti, denaro. Ti sorridono però e ti guardano come se nulla potesse far loro del male con una dignità del vivere che lascia quantomeno stupiti e sgomenti. Qui, con un solo stipendio vivono circa 10 persone, poche le donne che lavorano e solo nelle metropoli, ma moltissimi di loro possiedono il cellulare, simbolo di uno status sociale che tende ad azzerare apparentemente ogni diversità. Il caldo umido toglie il fiato, la polvere è una costante che si infila ovunque, gli occhi bruciano, la bocca si impasta, ma quando li guardi, vedi bambini bellissimi, uomini e donne pazienti, remissivi e sorridenti abituati da secoli alle dominazioni.
Jaipur. La città della seta e delle pietre preziose ti intriga e ti coinvolge con i suoi colori, suoni, fascino. Fort Amber è maestoso, possiede un muro di cinta che sembra la muraglia cinese che si staglia contro un cielo azzurro immobile, tutto intorno è pace e silenzio. Al suo interno decorazioni di pietre dure e specchi incantano e sorprendono.
Il fascino di una nazione, che ha 1 miliardo di abitanti di cui 15 milioni a Delhi, non può nascondere però dati sconvolgenti. Circa 400.000 bambini ogni anno sono obbligati alla prostituzione, secondo l’Unicef, come il traffico di essere umani e di organi ha dimensioni notevolissime; sono 450.000 le bambine tra i 6 e i 14 anni ad essere impiegate e sfruttate nei campi di cotone. Le duecento multinazionali che lavorano in India ne approfittano poiché il costo del lavoro è pressoché nullo. Riescono però a non comparire ufficialmente perché utilizzano intermediari che prendono accordi, organizzano la produzione e gestiscono il rapporto di lavoro tra la società e i coltivatori.
MAHATMA GANDHI (1869-1948)
Il suo ideale di non violenza e di amore è più forte di qualsiasi atto di forza. Ed è conosciuto in tutto il mondo. E’ adorato dal popolo come fosse un dio, è rispettato per quello che ha scelto e per quello che ha fatto, ma ancor più forse per ciò che ha lasciato. Quanto può in una vita un semplice uomo a volte, non può un esercito. Egli credeva che qualsiasi cosa si faccia per quanto insignificante possa sembrare, sia molto importante che la si faccia; chiedeva di vivere come se si dovesse morire domani, ma di imparare come se si dovesse vivere per sempre. Pensava che bisogna diventare il cambiamento che vogliamo vedere e che chi non conosce se stesso è perduto.
Esistevano cose per le quali era disposto a morire, ma nessuna per cui sarebbe stato disposto ad uccidere. Egli è stato ucciso, la sua tomba viene venerata ogni giorno da milioni di persone. Credeva anche che l’uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo. E il suo cuore vive ancora lì in ogni essere umano, in ogni foglia, in ogni alito di vento.