Distretti turistici, opportunità di sviluppo - QdS

Distretti turistici, opportunità di sviluppo

Alessandro Teri

Distretti turistici, opportunità di sviluppo

venerdì 30 Aprile 2010

Pubblicato sulla Gurs del 16 aprile il decreto di attuazione firmato dall’assessore regionale al Turismo Nino Strano. La capacità ricettiva minima dei territori consorziati deve essere di 7.500 posti letto

PALERMO – Finalmente si avvicina la nascita dei distretti turistici in Sicilia.
A cinque anni dalla promulgazione della legge numero 10 del 2005, con la quale si disciplinano i criteri e le modalità per il riconoscimento di questi nuovi ambiti territoriali nell’Isola, è arrivato il decreto di attuazione firmato dall’assessore regionale al Turismo Nino Strano, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana dello scorso 16 aprile.
Cosa sono, in poche parole, i distretti turistici territoriali o tematici, di cui adesso vengono definiti i criteri e le modalità per il riconoscimento? Si tratta di nuovi modelli di politica territoriale di sviluppo turistico, che coinvolgono insieme pubblico e privato, per una durata di almeno tre anni.
Le amministrazioni interessate a questa nuova opportunità, naturalmente legata ad una prospettiva di crescita dell’economia locale, devono però tenere ben presenti alcuni requisiti essenziali per il riconoscimento della domanda.
Ogni proposta di aggregazione deve contare almeno dodici Comuni richiedenti, anche appartenenti a province diverse, con una popolazione totale di almeno centocinquantamila abitanti.
Si devono fare poi i conti con l’adeguata presenza di hotel e alberghi nel comprensorio, dato che è richiesta una capacità ricettiva minima di 7.500 posti-letto.
Inoltre, esiste una soglia per la densità di esercizi commerciali: il numero di negozi non può scendere al di sotto di uno ogni trecentocinquanta abitanti.
Ancora, il territorio del distretto deve avere infrastrutture culturali come musei e siti archeologici, o parchi naturali, e prevedere rassegne con almeno tre anni consecutivi di rappresentazione.
I distretti territoriali, infine, devono avere la caratteristica della contiguità tra i Comuni che ne fanno parte. Altrimenti si tratta di distretti tematici, con realtà anche lontane tra loro, che però condividono un tema specifico.
Bisogna presentare le domande dei progetti (i cui moduli si possono trovare sul sito dell’assessorato regionale al Turismo, sport e spettacolo), entro i sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale. Quindi il termine di scadenza della documentazione è il 15 giugno prossimo.
Le domande devono contenere un elenco dei soggetti pubblici e privati che intendono prendere parte al progetto. È richiesta anche la perimetrazione del distretto, per specificare la consistenza demografica, certificata dall’ufficio Anagrafe di ogni Comune.
Importante risulta il ruolo dei privati nella costituzione di questi nuovi soggetti turistici, con una presenza che non deve essere inferiore al 30 per cento del capitale sociale.
Ad ogni progetto deve essere allegato un piano di sviluppo dettagliato, con gli obiettivi di crescita minimi previsti nell’arco dei tre anni di durata del distretto. Il tutto deve essere corroborato dai numeri di un’analisi di mercato, e di uno studio particolareggiato di marketing, con i dovuti obiettivi di posizionamento sul mercato turistico. Deve essere pure previsto un calendario di attività da svolgere.

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