RAGUSA – “Le aziende siciliane che costruiscono e installano impianti devono utilizzare prevalentemente materiali costruiti nell’Isola, come pannelli solari, quadri elettrici, tubazioni, Led e apparecchiature varie, per sostenere un’intera filiera delle installazioni che garantisca risparmio sui costi, maggiore garanzia di qualità e affidabilità e, soprattutto, incremento dell’occupazione”.
È una delle conclusioni cui è pervenuta l’assemblea dell’Assistal, sezione Sicilia, Associazione delle imprese impiantistiche di Confindustria Sicilia, guidata da Saro Cosentini – che presiede anche la Sezione provinciale di Ragusa – alla presenza del presidente nazionale Nicola Scotti, del direttore generale Maurizio Esitini, del presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, del direttore di Confindustria Sicilia Giovanni Catalano, del presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Sicilia Giorgio Cappello, e del presidente di Confindustria Palermo Nino Salerno.
Le oltre 70 aziende siciliane aderenti, che contano 2.050 dipendenti e fatturano 500 milioni di euro, hanno fatto il punto sulla crescita dimensionale della categoria, favorita dalla nuova organizzazione di Assistal Sicilia che, grazie al doppio inquadramento a costo zero e ai servizi aggiuntivi, quali l’accesso al credito speciale agevolato dalla convenzione con Fidimpresa Confidi di Sicilia, costituisce un prezioso partner nell’affrontare i quotidiani problemi del settore.
Cosentini, in proposito, ha annunciato che, grazie alle pressioni dell’organizzazione di categoria, sono sempre più gli enti locali dell’Isola che accettano di applicare nei capitolati d’appalto le tabelle Assistal relative alla manodopera, e che adesso in diverse province il rilascio del Documento di regolarità contributiva da parte di Inps e Casse edili viene rilasciato celermente.
Cosentini ha anche evidenziato i positivi risultati del corso “Formimpianti”, che sta curando l’aggiornamento dei dipendenti di diverse aziende e ha spiegato che sul sito www.assistal.it è disponibile un servizio continuo di assistenza normativa, tecnica e giuridica.
“Abbiamo fatto un buon lavoro – ha concluso Cosentini – e continueremo a crescere per rafforzare la rappresentanza del comparto dei costruttori di impianti nei rapporti con gli interlocutori politici, amministrativi ed economici.”
Si aspetta ora di registrare una controtendenza a un modo di fare business in Sicilia, che finora ha visto una forte colonizzazione, più generalmente nel settore industriale, delle aziende extra isolane e del Nord Italia in particolare, Fiat ed Eni in testa. Consapevolezza e autodeterminazione si esplicano, certo, solo dal momento in cui sul territorio insistono complessi industriali e know how locale. Ebbene, il settore elettrico, impiantistico e solare sembra voler fungere da testa d’ariete. Sinergia e complementarità industriale e socioeconomica non possono più rimanere elementi astratti di un sistema finora auto-limitato e affetto da un vulnus fatto di carenze strutturali e responsabilità politiche infarcite di vittimismo storico.