Ars, primo Rapporto sulla legislazione - QdS

Ars, primo Rapporto sulla legislazione

Raffaella Pessina

Ars, primo Rapporto sulla legislazione

martedì 25 Maggio 2010

Assemblea regionale siciliana bloccata dalle elzioni amministrative. Viene presentato oggi al 63° anniversario dalla prima seduta

PALERMO – È tregua all’Assemblea regionale siciliana fino all’8 giugno, giorno di ripresa dei lavori d’Aula. L’interruzione è doverosa per permettere ai parlamentari di seguire le prossime elezioni.
A Palazzo dei Normanni tutto tace, come del resto è sempre previsto a inizio settimana, anche se rimangono convocate su vari argomenti tutte le commissioni legislative. Intanto questa mattina il presidente dell’Assemblea Francesco Cascio , in occasione del 63° anniversario della prima seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana, presenta il primo rapporto sullo stato dell’attività legislativa e parlamentare, presso la Sala Gialla, di Palazzo dei Normanni, alle 10,30.
 
“Con questa iniziativa – spiega Cascio – vogliamo coniugare una data storica, ovvero il 63° anniversario della prima seduta dell’Ars, di quell’ormai lontano 25 maggio 1947, con la presentazione del Rapporto sullo Stato della legislazione regionale, che costituisce una novità assoluta per l’istituzione parlamentare siciliana, rispetto, invece, al piano nazionale, dove questo documento è già stato adottato da tempo. Il rapporto – continua Cascio – elaborato dai Servizi Studi e Bilancio dell’Ars, vuole essere uno strumento in grado di fotografare in modo attento l’attività legislativa sotto i profili quantitativi, qualitativi e contenutistici, dall’inizio di questa legislatura ad oggi”.
 
Prevista la partecipazione di vicesegretario generale Area Legislativa del Senato della Repubblica, Giuseppe Castiglia e il vicesegretario generale Area di documentazione della Camera dei Deputati, Alessandro Palanza.
Il rapporto sarà illustrato dal segretario generale dell’Ars, Giovanni Tomasello e dal vicesegretario generale Area legislativa, Salvatore Di Gregorio. Interverranno anche, Giovanni Pitruzzella, Ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo e Giuseppe Verde, Ordinario di Diritto costituzionale e Preside della stessa Facoltà.
La calma di questi giorni ha permesso al presidente della Regione Lombardo di fare alcune riflessioni sul suo blog riguardo al Ddl sulle intercettazioni in discussione in questi giorni in Parlamento Nazionale: “la prima attiene alla questione legata alle indagini e al ruolo della magistratura e la seconda tocca nel profondo il concetto stesso di democrazia sostanziale”. “Non tutte le intercettazioni possono e devono essere pubblicate – dice Lombardo – Non posso che essere d’accordo con gli allarmi preoccupati, e preoccupanti, lanciati da quei magistrati che si occupano di indagini legate alla mafia e che vedono il rischio cui andrebbe incontro il loro ruolo di corpo autonomo e indipendente volto all’accertamento della verità se il Ddl dovesse essere approvato. Hanno usato parole forti su cui tutti avremmo il dovere morale di riflettere attentamente”.
“Anche sull’altro aspetto della questione – prosegue Lombardo –  la democrazia e il ruolo di controllo della pubblica opinione e della società civile che passa necessariamente attraverso la conoscenza e l’informazione, non si possono sottovalutare i rischi che la legge in discussione comporta. Deve essere chiaro che le fughe di notizie pilotate a fini politici sono una iattura per la democrazia e la convivenza di un paese civile”.
Il riferimento è ovviamente sulla sua personale vicenda che ha visto proprio nella fuga di notizie il fulcro delle polemiche scoppiate nei giorni scorsi.

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