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Catania – Polizia municipale: tanti problemi e soluzioni ancora troppo lontane

Melania Tanteri

Catania – Polizia municipale: tanti problemi e soluzioni ancora troppo lontane

sabato 19 Giugno 2010

Il documento approvato in Consiglio chiede un contributo, previsto per legge, alla Regione. Il Patto per il miglioramento del Corpo non convince: chieste nuove strategie

CATANIA – Un organico di 629 unità di cui appena 499 effettivi, un’età media del personale di circa 50 anni, un parco mezzi vetusto: a Catania, in un Comune in perenne difficoltà economica, il corpo dei Vigili Urbani è ridotto all’osso e, proprio per questo, incapace di garantire i servizi e il controllo in città. Una situazione drammatica che va avanti da anni e che si riflette sull’andamento della vita cittadina, in cui continuano a prevalere logiche di illegalità e di sopruso, proprio per l’assenza di controlli assidui e di repressione.
A migliorare la condizione della Polizia municipale, date le difficoltà economiche del Comune, ci penserà la Regione, con l’obiettivo di mettere una toppa, a dare un po’ di ossigeno, attraverso un contributo previsto per legge. Il Consiglio comunale ha, infatti, recentemente deliberato l’approvazione del Piano per il miglioramento e l’efficienza del corpo dei Vigili urbani che, per il triennio 2010 – 2012 possa mettere in condizioni il corpo della città, provato da numerosi problemi, di operare attivamente sul territorio. È un’opportunità offerta dalla Regione, attraverso la Legge Regionale 1 agosto 1990, n.17, art. 13 – Fondo per il miglioramento servizi della Polizia municipale, con la quale è autorizzata a concedere un contributo ai Comuni che abbiano deliberato un Piano di miglioramento di efficienza dei servizi degli addetti di Polizia municipale.
“La legge cerca di compensare alcune situazioni di sofferenza – ha spigato il comandante della Polizia municipale, Alessandro Mangani – per consentire al corpo dei Vigili Urbani di investire su alcuni aspetti fondamentali”.
Aspetti fondamentali come, innanzitutto, viabilità e controllo del territorio, vigilanza annonaria, ambientale e sugli abusi edilizi, ma anche educazione stradale nelle scuole, corsi di aggiornamento professionale e miglioramento dell’aspetto delle comunicazioni con i cittadini.
Eppure, nonostante il documento sia passato con votazione unanime, sono tante le perplessità espresse dai consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza, che hanno puntato il dito sull’inesistenza di un progetto di riorganizzazione dei Vigili urbani da parte dell’amministrazione. 
“Il piano appena approvato è un atto di mera applicazione dellalegge – ha affermato Puccio La Rosa, del Pdl Sicilia – mentre quello di cui la città ha effettivo e urgente bisogno è una strategia da parte dell’amministrazione”.
Posizione, questa, espressa anche dalle opposizioni, Pd e La Destra, che hanno sottolineato l’assenza di un progetto di riorganizzazione che risolva la situazione “patologica” del corpo.

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