Abbiamo tanti amici ma c’è poca amicizia - QdS

Abbiamo tanti amici ma c’è poca amicizia

Carlo Alberto Tregua

Abbiamo tanti amici ma c’è poca amicizia

mercoledì 30 Giugno 2010
Lucio Annèo Seneca (4 a.C. – 65 d.C.) sosteneva che abbiamo tanti amici, ma c’è poca amicizia. Seneca squarciava il velo dell’ipocrisia già quasi duemila anni fa, quando in nome dell’amicizia si davano le pugnalate e  quando la pacca sulle spalle indicava il soggetto cui si dovesse dare la pugnalata. Anche allora, vi erano tanti amici, ma per la maggior parte il loro legame era l’interesse personale, su cui si basava lo scambio.
Quanta gente si saluta con un sorriso più o meno largo, ma nella propria mente pensa cose non proprio positive dell’altro. Quant’altra gente si dimostra servizievole e pronta ad esaudire le richieste altrui, ma lo fa con la riserva di chiedere il reciproco.
La genuinità, la franchezza, la lealtà, la trasparenza sono valori via via scomparsi, assorbiti dal materialismo dilagante. Il bisogno di cose è aumentato e ha ridotto fortemente il bisogno di valori. Oggi, ognuno si ciba di hamburger piuttosto che di buone  letture.

L’aspetto più negativo è che la materializzazione dei bisogni colpisce sempre di più i giovani e i giovanissimi, mentre famiglia e scuola dovrebbero insegnar loro come liberarsi dai bisogni materiali, per soddisfare quelli immateriali.
Ma anche per liberarsi dai bisogni materiali occorre acquisire valori che non si toccano con le mani, ma con la mente: ci riferiamo alla formazione continua e all’acquisizione di saperi e competenze. Sono questi valori che consentono di acquisire una preparazione tale da trovare opportunità di lavoro nel sociale e nel Terzo settore.
L’importante è capire che alla base di ogni attività pubblica o privata, vi sia l’organizzazione, una scienza poco diffusa e poco conosciuta, nonostante molti ne parlino.
Chi non sa non lavora. È quindi prigioniero della propria incapacità che lo porta a dire che il lavoro è un diritto, tacendo in malafede che prima di tale diritto vi è il dovere di prepararsi bene a scuola, eventualmente all’Università, ma in maggiore misura nel mondo dei mestieri e delle professioni, ove si acquisisce esperienza.

 
Amici tanti, amicizia poca. La vera amicizia nasce  e si consolida nei banchi di scuola, ovvero in momenti difficili o anche quando si incontrano difficoltà di grado elevato o pericoloso. è allora che si sviluppa la vera solidarietà, una solidarietà che si consolida e permane nel tempo.
Si dice anche, scherzando un pò, che gli amici si vedono nel bisogno. Però è vero. L’amico non chiede, ma dà spontaneamente con la sensibilità di chi sente vicina l’altra persona, ne avverte la difficoltà ed offre il proprio aiuto.
È falso l’amico che chiede il favore, cioè che sfrutta l’amicizia per un tornaconto personale. A meno che non abbia un vero bisogno, possibilmente di ordine materiale, e sa che il suo amico lo aiuta volentieri. Come è bello incontrare o stare insieme ad amici che si conoscono da venti o cinquant’anni, con cui non vi sono mai stati screzi, ma sempre solidarietà e vera amicizia. Rapporti rari, ma che ci sono e che sono veri.

L’amicizia è silenziosa, nel senso che si estrinseca quasi senza parlare. è intuitiva, perchè fa capire senza spiegazioni. Intendersi è l’unico modo per sviluppare questo sentimento. Quando non si capisce, vuol dire che l’amicizia non c’è o è poca. è difficile districarsi con i sentimenti. Però è necessario sforzarsi per non farsi soverchiare dalla contingenza, che annebbia la vista. Mentre, invece, occorre vedere con gli occhi dell’anima, la quale deve essere assistita dalla ragione per evitare  le traveggole.
In altri termini, bisogna sempre stare con i piedi a terra per non consentire che i voli pindarici ci conducano fuori dalla realtà.
Amicizia è anche concretezza, il che non esclude il cazzeggio ed il sano scherzo, quello buono, anche se pungente, ma fatto con affetto, senza secondi fini e senza acrimonia.
Fra amici si sta bene, ci si sente confortati e si acquisisce capacità per affrontare le difficoltà che inesorabilemente incontriamo ogni giorno. Ognuno di noi deve essere autonomo, ma quando sa che può contare su veri e pochi amici trova in sè il coraggio per affrontare la vita e riempirla di contenuti.

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