Sanità con le pari opportunità - QdS

Sanità con le pari opportunità

Pierangelo Bonanno

Sanità con le pari opportunità

mercoledì 25 Agosto 2010

Sulla Gurs del 30 luglio il decreto dell’assessore regionale per la Salute per la parità nel Servizio sanitario. Stesso trattamento tra i sessi per la gestione e lo sviluppo del personale nelle Aziende

PALERMO – Nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, dello scorso 30 luglio, è stato pubblicato il decreto dell’assessorato alla Salute, del 30 Giugno 2010, con oggetto le “Linee di indirizzo sulle misure per attuare parità e pari opportunità nelle aziende del Servizio sanitario regionale”.
In particolare, nelle note del decreto, a firma dell’assessore regionale, Massimo Russo, si evidenzia che si ritiene indispensabile promuovere la diffusione della cultura della parità e delle pari opportunità all’interno del Servizio sanitario regionale, predisponendo linee di indirizzo finalizzate a sollecitare l’adozione di azioni, interventi ed iniziative che rimuovano gli ostacoli all’effettiva parità di opportunità tra le persone che operano nelle Aziende sanitarie, tramite politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane coerenti con gli obiettivi di miglioramento dei servizi, di valorizzazione professionale e di pari opportunità di lavoro e di carriera per i lavoratori e le lavoratrici, eliminando gli effetti di discriminazione e di disuguaglianza ancora esistenti.
Nel decreto si dispone che le Aziende del Servizio sanitario regionale, nella prospettiva di migliorare la qualità del lavoro, sono tenute a garantire e ad esigere l’osservanza delle norme che, in attuazione dei principi costituzionali, vietano qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta in riferimento ad ogni fase ed aspetto della vita lavorativa, svolgendo un ruolo propositivo e propulsivo nella promozione ed attuazione concreta del principio della pari opportunità nelle politiche del personale, attraverso la rimozione di forme esplicite ed implicite di discriminazione, la valorizzazione professionale e lo sviluppo di pari opportunità di carriera per i lavoratori e le lavoratrici.
Tra le linee indicate nello stesso provvedimento si evidenzia come, le politiche di reclutamento e gestione del personale dovranno, in particolare, rimuovere i fattori che ostacolano le pari opportunità attraverso l’adozione di azioni finalizzate a: attuare il principio di parità di trattamento e di pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità, in relazione all’accesso al lavoro e allo svolgimento dell’attività lavorativa; attuare il principio della parità di trattamento tra i lavoratori indipendentemente dalla razza, dalla religione e dall’origine etnica, in relazione all’accesso al lavoro e allo svolgimento dell’attività lavorativa; rispettare la previsioni normative sulla composizione delle commissioni di concorso con l’osservanza della riserva a favore delle componenti donne; organizzare il lavoro secondo modalità che favoriscano, per i lavoratori e per le lavoratrici, la conciliazione e la qualità dei tempi di lavoro e dei tempi di vita.
E ancora: predisporre criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali che tengano conto del principio di pari opportunità; monitorare gli incarichi conferiti sia al personale dirigenziale che a quello non dirigenziale, le indennità e le posizioni organizzative, al fine di individuare eventuali differenziali retributivi tra donne e uomini e promuovere le conseguenti azioni correttive; adottare, nel rispetto delle relazioni sindacali, un codice di condotta aziendale per la prevenzione delle molestie nel luogo di lavoro e per la dignità dei lavoratori, uomini e donne.
Infine, il decreto dispone che le aziende del Servizio sanitario regionale predispongano, nel rispetto delle relazioni sindacali, Piani triennali di attuazione delle azioni tendenti ad assicurare il rispetto delle medesime linee di indirizzo e la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro, con monitoraggio annuale dei risultati delle attività poste in essere.

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