Scuole: quattro su cinque a rischio - QdS

Scuole: quattro su cinque a rischio

Michele Giuliano

Scuole: quattro su cinque a rischio

giovedì 30 Settembre 2010

Sicurezza. Interminabili carenze negli istituti siciliani.
Strutture fatiscenti. Finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, aule sporche e sovraffollate. La normativa su impianti e barriere architettoniche viene sistematicamente violata.
Emergenze. Nel capoluogo in dodici scuole gli studenti convivono con gli operai. Persino 35 o 40 alunni in classe a Catania e a Licata. Tetti in eternit a Trapani, lezioni in caserma ad Enna.

PALERMO – Ogni mattina si entra in classe, ma col rischio che crolli qualche intonaco. L’incubo si vive in quattro scuole siciliane su cinque, e i casi più eclatanti si trovano a Palermo e ad Agrigento. Edifici che hanno urgente bisogno di manutenzione, aule che necessitano di nuove strutture, impianti lontani da ogni regola e barriere architettoniche mai abbattute. In altre parole: pericoli continui per gli alunni, stipati in classi sovraffollate, anche a causa dei recenti tagli agli organici imposti dalla riforma del ministro Gelmini.
Proprio il ministero dell’Istruzione ha un piano di interventi da un miliardo di euro che riguarderà anche l’edilizia scolastica. Ma le risorse dovranno bastare a tutta l’Italia. Un conforto modesto, considerate le emergenze della Sicilia.
 
Edilizia scolastica disastrosa in Sicilia. Appena un istituto su cinque è davvero sicuro in base a tutte le normative vigenti. In pratica una goccia nell’oceano. E quest’anno complessivamente la situazione si aggrava per via del taglio agli organici degli insegnanti: le classi saranno quindi più affollate e inevitabilmente si riducono in questi casi i margini di sicurezza. Una colpa certamente non da addebitare al fatto che ci sono meno professori, ma proprio per via della carente situazione infrastrutturale degli edifici scolastici siciliani.
Il fatto che appena il 20 per cento degli immobili scolastici è sicuro emerge dall’VIII Rapporto sulla “Sicurezza, qualità e comfort a scuola” presentato da Cittadinanzattiva, un movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini.
“Le scuole in Sicilia – dice l’analisi del rapporto – sono precarie in sicurezza, ci sono frequenti distacchi di intonaco. E poi finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, aule sporche e a volte sovraffollate. Edifici che avrebbero bisogno di una manutenzione reputata urgente dagli stessi dirigenti scolastici e responsabili della sicurezza, ma che non arriva mai o quasi. Per non parlare delle certificazioni sempre assenti all’appello”.
Non ci fermiamo nella nostra analisi solo ai freddi numeri ma raccogliamo provincia per provincia i problemi. In primo piano non poteva che esserci Palermo: qui su 281 scuole, ben 187 presentano problemi strutturali e non rispondono alle norme antisismiche, denuncia il sindacato dell’Fcl. Gli esempi del più grande degrado li possiamo fare citando la materna “Collodi” dove genitori e docenti sono in rivolta per l’insicurezza del controsoffitto. Alla direzione didattica di Brancaccio i servizi igienici sono fuori uso. Alla Dante Alighieri di via Marturano va ancora peggio: infiltrazioni di acqua, infissi fatiscenti e pavimenti distaccati. “È un bollettino di guerra”, attacca il consigliere comunale del Pd, Davide Faraone. In ben 12 scuole gli studenti stanno convivendo con gli operai.
A fare coppia per disastri nell’edilizia scolastica con Palermo c’è Agrigento. Uno studio effettuato sul campo dal presidente della Provincia regionale, Eugenio D’Orsi, rilancia il problema della sicurezza. Su 63 scuole medie superiori, oltre il 30 per cento non è a norma per quanto riguarda le barriere architettoniche, più della metà presenta problemi legati ai servizi igienici e il 47 per cento non dispone di un bagno per disabili. E non manca l’emergenza sovraffollamento: all’istituto professionale “Fermi” di Licata una prima arriva a toccare i 40 alunni.
Anche a Catania c’è un allarme per il sovraffollamento. Ci sono classi formate anche da 35 alunni in alcune scuole medie. Addirittura in una di Adrano ci sarà una seconda con 21 alunni di cui 6 disabili.
Trapani vive da anni nell’emergenza. Solo oggi, dopo anni di denunce, ci si accorge che all’istituto magistrale “Pascasino” devono essere dismessi i tetti in eternit. Quindi le varie classi sono stati distribuite su tre immobili che in realtà sono palazzine ad uso civile adattate a scuola. Quindi di sicurezza neanche a parlarne. C’è chi addirittura per studiare va in caserma, o per meglio dire in una ex caserma di Vigili del fuoco per la precisione. Succede ad Enna agli studenti del liceo classico sfrattati dalla loro sede per alcuni lavori in corso di manutenzione straordinaria.
“L’edilizia scolastica siciliana – dice senza mezzi termini il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Luca Cangemi – ha evidenti carenze. Lo dimostrano intere classi che nel 2010 fanno ancora lezione in appartamenti civili, edifici scolastici privi di certificazioni che attestino la loro sicurezza, presenza di barriere architettoniche che ostacolano l’ingresso a scuola per i soggetti diversamente abili”.
Altro che incubo, questa fotografia della scuola siciliana non altro è che uno spaccato della quotidiana emergenza.

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