Dubbi di costituzionalità sui test universitari: Il Consiglio di Stato interpella la Corte

ROMA – Lo scorso 18 giugno il Consiglio di Stato, ravvisando profili di legittimità costituzionale della legge del 1999, ha rinviato la legge sul numero chiuso alla Corte costituzionale, perché si pronunci sulla presunta lesione di ben tre articoli (3, 34 e 97) contenuti nella Carta. “Il primo articolo riguarda l’uguaglianza sociale di fronte alla legge dei cittadini, il secondo il diritto allo studio e la promozione dei meritevoli, il terzo l’organizzazione degli uffici della pubblica amministrazione in modo da assicurare l’imparzialità dell’amministrazione”, spiega l’avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti che da anni si occupa di ricorsi contro il numero chiuso. “I giudici osservano che, a fronte di una prova unica nazionale, con 80 quesiti, l’ammissione al corso di laurea non dipende in definitiva dal merito del candidato, ma da fattori casuali e aleatori legati al numero di posti disponibili e dal numero di concorrenti presso ciascun Ateneo, ossia fattori non ponderabili ex ante”. Il Consiglio ha poi evidenziato che “svolgendosi la prova unica nazionale nello stesso giorno presso tutti gli Atenei, a ciascun candidato è data una unica possibilità di concorrere, in una sola università, per una sola graduatoria”. (aleo)